L'angolo dell'Alta Fedeltà. | ||
Amplificatore Hi-Fi a 12 Valvole, 40+40 Watt RMS | ||
Da tempo desideravo costruire un amplificatore a valvole, un po' per la mia passione per l'elettrotecnica e l'elettronica di base, un po' perché effettivamente desideravo un sistema ad alta fedeltà diverso dal solito. Così ho scelto il kit LX1320 di Nuova Elettronica, Compact Hi-Fi a 12 valvole, e ho procurato tutto il materiale occorrente. | ||
Non ho acquistato le valvole finali KT88 cinesi
contenute nel kit. Un amico appassionato di valvole e alta fedeltà,
infatti, me le aveva sconsigliate a causa della loro scarsa affidabilità
dimostrata anche da alcune sue esperienze negative. Poiché, invece,
desideravo un prodotto robusto e affidabile, ho acquistato un quartetto di
pentodi 6550C Svetlana.
Le valvole di pilotaggio e quelle dello stadio pre-amplificatore sono delle 5814A (ECC82) marcate NATIONAL, mentre nello stadio fono c'è una 12AX7 (ECC83) della SOVTEK.
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Ho realizzato il montaggio senza apportare
significative variazioni. Ci sono, tuttavia, alcune modeste
personalizzazioni che ho effettuato e che vado a descrivere qui di
seguito.
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Per l'interruttore di alimentazione ho scelto un
bi-polare al posto di quello ad una via proposto nel kit. In questo modo
si è anche più sicuri quando si effettuano delle prove a mobile aperto.
Al posto degli zoccoli Noval in plastica, per lo stadio finale, ho impiegato degli zoccoli in ceramica, più che altro per una questione estetica, dal momento che essi sono in vista così come quelli in ceramica delle valvole finali. |
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Durante il montaggio del circuito stampato dello stadio di alimentazione, mi sono accorto che occorreva un distanziatore da interporre tra i dadi delle viti del trasformatore di alimentazione e la basetta stessa. Ho ritenuto opportuno realizzare questo distanziatore mediante una sottile piastra forata di lamiera zincata, che così assolve anche il compito di aumentare la schermatura del trasformatore. | ||
Terminato il fissaggio dei vari stadi nel
mobile, ho ultimato i cablaggi elettrici con alcuni accorgimenti di buon
senso come quello di attorcigliare i fili percorsi dalla corrente
alternata e quello di interporre un porta fusibile sul conduttore
dell'alimentazione anodica per salvaguardare il trasformatore di
alimentazione in caso di corti circuiti nelle valvole finali. Ho poi
inserito nel porta fusibile un fusibile rapido da 500 mA. In effetti ho
usato un cavetto schermato Tasker da 0,35 mmq al posto del RG-174 fornito,
la cui guaina isolante del capo caldo si fondeva solo ad avvicinare il
saldatore.
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Alla fine l'interno del mobile si presentava come in fotografia qui a fianco.Prima di accendere l'amplificatore con tutte le valvole, ho montato solo quelle dello stadio di pre-amplificazione e ho fornito tensione. Poiché i valori a vuoto misurati in vari punti erano in linea con quelli attesi, ho provato a parte la sezione di pre-amplificazione collegandone l'uscita ad un amplificatore esterno. Sentivo del rumore accompagnato da scariche su un canale, mentre l'altro sembrava funzionare bene, anche se in effetti c'era qualche anomalia con il potenziometro del volume. Dopo alcune prove effettuate sostituendo, uno alla volta, i condensatori di disaccoppiamento ho individuato un condensatore danneggiato. Ne ho approfittato per sostituirlo con uno avente una tensione di lavoro più alta (la tensione misurata ai suoi capi era superiore a quella di lavoro del condensatore). Così ho sostituito anche quello del canale opposto, assieme a quelli analoghi dello stadio fono. (Nella foto sono quelli di colore blu vicino agli schermi delle valvole). Ho usato sempre dei poliestere di buona qualità, anche se so che gli audiofili avrebbero consigliato di usare dei condensatori in polipropilene. In effetti avevo fatto alcune prove con dei polipropilene, ma non ho apprezzato una differenza sostanziale. Probabilmente avrei dovuto rimpiazzare anche i condensatori dello stadio finale, ma questo sarebbe andato contro la mia intenzione di non stravolgere il progetto, ma goderne la buona qualità così com'è. (Altrimenti avrei fatto delle scelte differenti a monte). | ||
Il problema del potenziometro era legato alla scarsa qualità dello stesso: per una data corsa la resistenza era notevolmente diversa tra un canale e l'altro. Ho risolto sostituendo i potenziometri con un paio di LESA d'epoca da 1 MOhm logaritmico per il volume e 500 KOhm lineare per il bilanciamento. | ||
Nell'effettuare le varie prove sopra descritte, ho avuto modo di provare, da solo, lo stadio finale collegando in entrata direttamente l'uscita del lettore di Compact Disc. Il suono uscente era veramente bello, dettagliato e, come si sul dire, pastoso. Tale che chiunque ha apprezzato e notato la differenza da un buono stadio a transistor. | ||
Purtroppo mi sono accorto con le successive
prove generali che lo stadio di pre-amplificazione, seppur
necessario, introduceva qualche peggioramento alla qualità del
suono, rendondolo più cupo soprattutto a basso volume. Dopo una serie di
consultazioni con i miei amici esperti e alcune prove con esiti non
univocamente positivi, la soluzione vincente è stata quella di introdurre
un condensatore di by-pass catodico sulla valvola pre-amplificatrice. Si
tratta di una capacità in parallelo alla resistenza che chiude il catodo
verso massa. La sua funzione è quella di stabilizzare la tensione di
polarizzazione che, altrimenti, varia al variare dell'amplificazione.
Poiché la capacità si comporterebbe anche come filtro passa alto, per
evitare di indurre attenuazioni nella gamma udibile ho eseguito alcuni
calcoli per determinare il valore minimo della capacità. Occorre non
scendere sotto 2-3 microFarad (Facendo riferimento ad un fattore di
amplificazione mu=17, e una resistenza interna di anodo Ra=7,5 Kohm, e ai
valori di progetto). Alcune prove mi hanno permesso di scegliere 100
microFarad come valore ottimale.
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Per completare il montaggio ho regolato la
corrente di catodo per le valvole finali a 45 mA (pari a 1 V ai capi delle
resistenze da 22 Ohm); un valore leggermente inferiore a quello
consigliato, ma che a scapito di qualche watt di potenza dovrebbe anche
allungare la vita delle valvole.
Ho, infine, tarato i due strumenti VU-meter con un segnale sinusoidale a 1760 Hz (un LA della 5a ottava del pianoforte) che avevo generato con un software e registrato su un compact disc insieme ad altri segnali, così da sopperire alla mancanza di un generatore di funzioni... |
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Con questi semplici accorgimenti fin qui
descritti l'amplificatore, nel suo complesso, suona veramente in modo
ottimale e pienamente soddisfacente.
Probabilmente la qualità sonora non sarà del tutto eguagliabile ai costosi progetti oggetto di continui affinamenti da parte degli audiofili, tuttavia certamente rappresenta un ottimo impianto per l'ingresso nel mondo della termoionica capace di dare grandi soddisfazioni ed emozioni. |
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Una nota a parte merita lo stadio PHONO.
Certamente non è dei migliori. Se non si vuole collegare un giradischi, allora l'amplificatore è davvero buono. Tuttavia se qualche volta si vuole sentire un vecchio vinile, è necessario apportare alcune modifiche per rendere lo stadio PHONO accettabile. Dopo una ricerca tra gli schemi di amplificatori valvolari, ho visto che è possibile adattare lo stadio PHONO al preamplificatore Audio Innovations S200 mantenendo le stesse valvole e lo stesso circuito stampato ! Si devono semplicemente sostituire alcune resistenze e condensatori ed effettuare qualche bypass. Riporto qui lo schema elettrico modificato e la lista dei componenti oggetto della modifica. |
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