Diaframma 64, Corso di Fotografia

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GALLERIE FOTOGRAFICHE

L'OTTURATORE E
I TEMPI DI ESPOSIZIONE

Testi e immagini: David Donnini

Otturatore anulare e a tendina.

L'otturatore è un dispositivo che può aprirsi e chiudersi, come le palpebre dell'occhio umano, facendo entrare la luce nella macchina fotografica, al momento dello scatto. In tal modo l'immagine che il fotografo aveva precedentemente inquadrato va ad impressionare la pellicola.

L'otturatore rimane aperto per tempi che possono essere decisi dal fotografo ed impostati prima dello scatto, mediante un opportuno congegno. Si tratta, in genere, di tempi molto brevi, inferiori ad un secondo.

Il tempo di apertura dell'otturatore è il tempo in cui la luce va a colpire la pellicola e viene chiamato tempo di esposizione.

Ci sono vari tipi di otturatore: in alcune macchine è situato nell'obiettivo, è circolare e ha una forma che ricorda il diaframma (ha delle lamelle, come quelle del diaframma, che si aprono al momento dello scatto formando un'apertura circolare che lascia passare la luce per un tempo predeterminato). Questo è il cosiddetto otturatore anulare.

In altre macchine, per esempio le più comuni SRL 35 mm in vendita nei negozi, ha la forma rettangolare, ed è situato nel corpo macchina, fra lo specchietto e la pellicola. Esso si apre e si chiude come una piccola finestra avvolgibile. Questo è il cosiddetto otturatore a tendina.

Dopo ogni scatto l'otturatore deve essere ricaricato, ovverosia deve nuovamente essere messo nella posizione pronta per un altro scatto. Ciò si verifica quando agiamo col dito sulla leva di avanzamento della pellicola.


I tempi di esposizione.

I valori dei tempi di esposizione si misurano in frazioni di secondo. Si usano comunemente delle cifre intere, ma esse devono essere implicitamente considerate come denominatori di una frazione (ad esempio: 60 si legge "1/60 - un sessantesimo di secondo", mentre 250 si legge "1/250 - un duecentocinquantesimo di secondo").

I numeri dei tempi di esposizione si indicano talvolta con "t" e sono:

2000 - 1000 - 500 - 250 - 125 - 60 - 30 -15 - 8 - 4 - 2 - 1 - B

E' chiaro, analogamente a quanto succedeva coi numeri f del diaframma, che i numeri più grandi si riferiscono ai tempi più brevi (rapidi), mentre i numeri più piccoli si riferiscono ai tempi più lunghi (lenti).

Tempi medi sono 60 e 125 (1/60 di sec. e 1/125 di sec.), che possono essere usati senza cavalletto (purché la mano sia salda e il soggetto da fotografare sia fermo). Sono adatti per condizioni di luce normale: ambienti aperti con luce naturale.

Tempi brevi sono 250 e 500 (1/250 di sec. e 1/500 di sec.), che permettono di riprendere anche scene in movimento senza ottenere il cosiddetto effetto mosso. Sono adatti per condizioni di luce forte: ambienti aperti con sole molto diretto.

Tempi brevissimi sono 1000 e 2000 (1/1000 di sec. e 1/2000 di sec.), che permettono di riprendere anche scene in forte movimento senza ottenere il cosiddetto effetto mosso. Sono adatti per condizioni di luce estrema: ambienti aperti con sole molto diretto, su neve, mare...

Tempi lunghi sono 30 e 15 (1/30 di sec. e 1/15 di sec.), che devono essere usati col cavalletto e non permettono di riprendere scene in movimento senza ottenere l'effetto mosso. Sono adatti per condizioni di luce debole: ambienti chiusi con illuminazione artificiale o ambienti aperti in penombra.

Tempi lunghissimi sono 4 e 8 (1/4 di sec. e 1/8 di sec.), che devono assolutamente essere usati col cavalletto e non permettono di riprendere scene in movimento senza ottenere l'effetto mosso. Sono adatti per condizioni di luce molto debole: ambienti chiusi con poca illuminazione o ambienti aperti in penombra oscura.

Tempi estremamente lunghi sono 1 e 2 (1 sec. e 1/2 sec.), che devono assolutamente essere usati col cavalletto e non permettono di riprendere scene in movimento senza ottenere l'effetto mosso. Sono adatti per condizioni di luce estremamente debole: ambienti chiusi con pochissima illuminazione o ambienti aperti in penombra o notturni.

Il tempo B è la cosiddetta posa, cioè l'apertura dell'otturatore per un tempo a piacere: tutto il tempo in cui il fotografo tiene il dito premuto sul pulsante di scatto. Può essere anche un tempo di decine di secondi.

In tutte le macchine fotografiche, da qualche parte sul corpo macchina, c'è una ghiera coi suddetti numeri, che permette di impostare il tempo di esposizione.