Diaframma 64, Corso di Fotografia

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GALLERIE FOTOGRAFICHE

LA MACCHINA FOTOGRAFICA
(modello SLR)

Testi e immagini: David Donnini


Immagine tratta da Paolo De Re,
Scienze della Vita, Bulgarini Ed. Firenze

Iniziamo questa parte accennando alla struttura dell'occhio umano, per poi mostrare come la macchina fotografica sia una sua imitazione tecnologica. L'uomo percepisce la luce attraverso l'occhio. Davanti c'è una lente, detta cristallino, che ha la straordinaria capacità di potersi deformare e di cambiare la sua lunghezza focale a seconda del bisogno (per guardare cose vicine o lontane). Anteriormente al cristallino si trova l'iride (la parte colorata in bruno, azzurro, verde...), che delimita un foro detto pupilla (che appare nero). Tutti possiamo notare facilmente che la pupilla si allarga o si restringe a seconda delle condizioni di luce ambientale (ampia con poca luce, stretta con tanta luce). Internamente all'occhio, nel bulbo, c'è un liquido perfettamente trasparente, detto umor vitreo, e in fondo c'è la retina, che è la parte sensibile alla luce. La retina si trova sul piano focale del cristallino, in modo da poter mettere a fuoco le immagini.

Nella retina ci sono numerose cellule fotosensibili (sensibili alla luce) che possono essere suddivise in due famiglie: i coni e i bastoncelli. Da ciascuna di queste cellule parte un piccolo nervo e tutti questi nervi vanno a raccogliersi in un grande fascio, detto nervo ottico, che congiunge l'occhio al cervello.

I bastoncelli sono molto più numerosi e non sono sensibili ai colori, essi danno solo una percezione dell'intensità luminosa, in pratica permettono di vedere il bianco, il nero e le varie tonalità di grigio.

I coni servono alla percezione dei colori e possono essere suddivisi in tre tipi, in alcuni c'è un pigmento giallo e sono sensibili solo al colore blu, in alcuni c'è un pigmento magenta e sono sensibili solo al colore verde, in alcuni c'è un pigmento ciano e sono sensibili solo al colore rosso. Per questo si dice che i colori blu, verde e rosso sono i colori fondamentali o primari. Invece i colori giallo, magenta e ciano sono i cosiddetti complementari.

1 - obiettivo
2 - corpo macchina
3 - pentaprisma
4 - ghiera per la messa a fuoco manuale
5 - ghiera per la impostazione manuale del diaframma
6 - leva per il recupero della pellicola
7 - interruttore generale
8 - zoccolo/contatto per la applicazione del flash
9 - mirino
10 - leva per l'avanzamento della pellicola
11 - contapose
12 - regolazione dei tempi di esposizione
13 - impostazione della sensibilità della pellicola

La macchina fotografica, come abbiamo già detto, è strutturata a imitazione dell'occhio umano. Essa infatti è costituita da un recipiente vuoto, detto corpo macchina [2] (paragonabile al bulbo) che ha, nella parte anteriore, un sistema di lenti detto obiettivo (paragonabile al cristallino) [1] e che ospita, nella parte interna posteriore, detta magazzino, un materiale fotosensibile detto pellicola (paragonabile alla retina).

La macchina fotografica ha un dispositivo che si apre e si richiude al momento dello scatto e permette alla luce di entrare, per un attimo, e di impressionare la pellicola. Si tratta dell'otturatore (paragonabile alla palpebra).

C'è poi un diaframma (paragonabile all'iride), situato nell'obiettivo, che ha un forellino che può allargarsi o restringersi (paragonabile alla pupilla), facendo così entrare più o meno luce, il quale serve per adattarsi alle condizioni di luce ambientale (diaframma più aperto quando c'è poca luce, diaframma più chiuso quando c'è tanta luce).

C'è un mirino che consente al fotografo di inquadrare l'immagine da fotografare.

C'è un dispositivo per la messa a fuoco dell'immagine, a seconda della distanza che intercorre fra la macchina fotografica e il soggetto da fotografare.

C'è un pulsante di scatto, che consente al fotografo di decidere l'istante esatto in cui deve essere effettuata la foto.

C'è una leva di trascinamento della pellicola.

Pertanto le parti fondamentali della macchina fotografica sono:

1 - obiettivo
2 - corpo macchina
3 - magazzino
(è la parte in cui è alloggiata la pellicola)

Una caratteristica fondamentale del modello SLR (single lens reflex = reflex con un solo obiettivo) è la seguente:

quando il fotografo guarda nel mirino vede attraverso l'obiettivo, pertanto egli ha una visione esatta dell'immagine che sarà registrata sulla pellicola al momento dello scatto.

In altre macchine questo non si verifica, poiché l'immagine nel mirino non viene dall'obiettivo, ma da una piccola finestrina sulla parte anteriore della macchina, in corrispondenza del mirino stesso. Conseguentemente l'immagine nel mirino è spostata di qualche centimetro rispetto a quella che impressionerà la pellicola. Quando si fotografa un paesaggio questo non è un problema, ma quando si fotografano oggetti piccoli e vicini questo può essere un problema.

Questa caratteristica delle SRL è possibile grazie ad un sistema di riflessioni che mandano fin dentro il mirino il raggio proveniente dall'obiettivo. Per ottenere questo scopo, ci sono dentro la macchina:

a - uno specchietto,
b - un pentaprisma.

1 - obiettivo
2 - specchietto nella posizione a riposo (inclinato a 45°)
3 - specchietto durante lo scatto (in posizione sollevata)
4 - pentaprisma
5 - mirino
6 - otturatore
7 - pellicola
8 - diaframma
9 - percorso del raggio luminoso (linea tratteggiata)

Osservando lo schema di una SRL si può vedere qual'è il cammino della luce (9, linea tratteggiata) dall'obiettivo fino al mirino. In pratica ci sono tre riflessioni, una nello specchietto e due nel pentaprisma. Si tenga presente che:

a - dopo avere attraversato l'obiettivo l'immagine è rovesciata
b - dopo essere stata riflessa dallo specchietto l'immagine è diritta,
c - dopo la prima riflessione nel pentaprisma l'immagine è rovesciata,
d - dopo la seconda riflessione nel pentaprisma l'immagine è diritta e può essere osservata dal fotografo.

Ovviamente in questo modo la luce proveniente dall'obiettivo non potrebbe mai colpire la pellicola, perché è deviata verso l'alto dallo specchietto (2). Pertanto, al momento dello scatto, lo specchietto si alza (3) in contemporanea con l'apertura dell'otturatore, e per un istante il raggio di luce non viene rimbalzato verso l'alto, ma procede diritto e colpisce la pellicola, impressionandola.

Normalmente le SRL (quelle per il formato 35 mm) hanno il corpo macchina e il magazzino uniti in un unico pezzo.

Normalmente le SRL hanno l'ottica intercambiabile, ovverosia gli obiettivi possono essere staccati dal corpo macchina e cambiati con altri obiettivi (normali, grandangolari, teleobiettivi, macro...).