Le Favole Disney

Canta, Cantagallo! Suona la tua chitarra e racconta la storia di

Robin Hood e Little John, gli eroi della foresta di Sherwood. Una storia

che cominciò tanto tempo fa, in Inghilterra... quando

re Riccardo Cuor di Leone partì per la guerra e suo

fratello, lo sleale principe Giovanni, prese il suo posto.

Quelli erano tempi molto duri. Giovanni, infatti, amava

più di ogni cosa il denaro e, per arricchirsi, faceva

pagare al suo popolo tasse, tasse, e ancora tasse! Mentre si stava

dirigendo a Nottingham per incassare altro denaro, ebbe la cattiva

idea di passare per Sherwood, la foresta dove viveva

Robin Hood. Come si divertiva Giovanni nella carrozza,

mentre faceva tintinnare i suoi adorati soldi! "Ruba al povero

per sfamare il ricco," spiegava il principe soddisfatto a Sir Biss,

il suo fedele consigliere. Ma c'era qualcuno che non era

d'accordo con il principe: Robin Hood, infatti, preferiva rubare al ricco

per sfamare i poveri. E il ricco principe Giovanni stava passando proprio

sotto il suo naso. Un'occasione...d'oro! Così Robin e Little John, travestiti

da indovine, fecero capolino al bordo della strada. "Previsioni del

futuro!" gridò Little John alzando la sfera di cristallo. "Delle indovine...

divertente!" esclamò Giovanni facendo fermare la carrozza. Anche

se il consigliere gli aveva detto di non fidarsi, il principe

lasciò che Robin e Little John gli baciassero le mani... e i due

ne approffittarono per rubare la pietre preziose dai suoi

anelli! Sir Biss se n'era accorto, ma Giovanni come al solito

non gli diede retta. Poi, senza attirare l'attenzione dei soldati, con la

spada Little John fece un buco nel forziere del principe e prelevò un po'

di monete! Intanto Robin Hood, con la scusa di leggere il

futuro, era riuscito a distrarre il principe e a rubargli perfino

il mantello. "Ladri, mi hanno derubato!" gridò Giovanni,

mentre i due amici scappavano via. Con il denaro rubato,

Robin Hood aiutava i poveri della città di Nottingham. Per

colpa delle troppe tasse, infatti, lì la gente era ridotta in povertà. E come

se non bastasse c'era lo Sceriffo, sempre pronto a punire chi non pagava!

Lo sceriffo era molto furbo e sapeva chi tenere d'occhio: il buon Fra Tac,

per esempio, che distribuiva ai poveri i soldi rubati da Robin Hood!

Quel giorno il frate aveva appena portato del denaro al fabbro, quando

si sentì bussare alla porta: era lo Sceriffo, che trovò ben presto i soldi

nascosti dal fabbro nel gesso della sua gamba rotta. "Brutto aguzzino

senza cuore!" gridò Fra Tac, ma anche arrabbiarsi non serviva a nulla.

Non contento lo Sceriffo poco dopo portò via il regalo

di compleanno al coniglietto Saetta, anche se era solo

un soldo! Mamma Coniglia non credeva ai propri occhi...

come poteva essere tanto cattivo? Mamma Coniglia e

i suoi piccoli erano veramente tristi, ma una visita

inaspettata li consolò: era un povero mendicante. "Sii forte, figliolo, e

non lasciarti abbattere!" disse il mendicante al coniglietto, 

accarezzandolo. Poi si alzò il cappuccio... e tutti riconobbero

Robin Hood! Non si era mai visto un coniglietto più felice di

Saetta, quando Robin gli regalò un bellissimo arco e il suo

cappello. "Che bello!" esclamò il piccolo, anche se il cappello

era troppo largo e l'arco era più grande di lui! Saetta corse subito fuori

coi suoi fratellini: voleva provare l'arco. Il coniglietto lanciò una freccia,

che cadde proprio nel giardino del principe Giovanni dove

la bella Lady Marian e la sua dama, Lady Cocca, stavano

giocando a volano. Con prudenza, Saetta entrò nel giardino,

ma fu scoperto da Marian. Lei lo accolse con un sorriso e

quando, poco dopo, vide i suoi amici, invitò anche loro a farsi avanti.

"Come siete bella!" esclamò il coniglietto più piccolo quando le andò

vicino. "La mamma dice che voi e Robin Hood siete fidanzati,"

aggiunse poi, facendo sospirare Marian. Eh, sì, tra lei e l'eroe

c'era un grande amore! Per Marian Robin aveva inciso un

cuore sul tronco di un albero del giardino! Intanto Fra Tac

aveva raggiunto Robin e Little John nella foresta. Mentre

assaggiava il loro pranzo, annunciò allegro: "Il principe Giovanni ha

indetto una gara di tiro con l'arco. E Lady Marian darà un bacio al

vincitore!" "Andiamo!" esclamò felicissimo Robin. "Che cosa stiamo

aspettando?" Chi poteva immaginare che la gara fosse solo

un trucco per attirare Robin in città e arrestarlo? Il principe

Giovanni, infatti, era sicuro che l'eroe avrebbe partecipato

sicuramente, visto che era un ottimo arciere. Il torneo si aprì

con una magnifica sfilata: in premio c'era una freccia d'oro! "Eccolo là...

Non è meravigliosa?" mormorò Robin quando più tardi

vide passare Lady Marian. Certo, lei non potevo

riconoscerlo: si era travestito da cicogna, mentre Little

John sembrava un vero duca! E aveva in mente qualcosa.

"Mio stimato sovrano! Come siete bello!" esclamò Little John

inchinandosi davanti al principe. A Giovanni piaceva

ricevere complimenti, perciò lo fece subito sedere accanto

a sé. Little John era soddisfatto:  ora avrebbe potuto tener

d'occhio da vicino il principe. Sir Biss, invece, non si fidava

di quello strano duca, ma Giovanni lo mandò via, ricordandogli

che aveva un incarico. Il serpente, infatti, doveva avvertire il principe

non appena si fosse accorto della presenza di Robin Hood. Offeso perchè

Little John l'aveva chiamato "lombrico", Sir Biss si allontanò

senza notare Fra Tac e Cantagallo. "Quello ha in mente

qualcosa," sussurrò il gallo. Meglio seguirlo! La gara stava

per cominciare. I concorrenti sfilarono davanti al palco

del principe con archi e frecce. C'era anche Robin, su dei trampoli

che lo facevano sembrare una vera cicogna! "Spero di vincere il bacio,"

disse dolcemente la finta cicogna offrendo un fiore a Lady Marian,

quando le passò vicino. I loro sguardi si incontrarono e Marian capì:

quei buffi abiti nascondevano il suo amato Robin! "Grazie, mio arciere

dalle gambe sottili," rispose con un sorriso, "vi faccio

i miei auguri!" Il torneo cominciò. Robin e lo Sceriffo

erano i più bravi e, ben presto, rimasero in gara da soli.

Lo sceriffo, però, non aveva intenzione di battersi 

lealmente. Perciò, con il suo arco, diede un colpo a quello di Robin

mentre stava per tirare... facendogli sbagliare mira! La freccia stava

volando chissà dove, ma Robin ne lanciò subito un'altra.

Un colpo da maestro: la seconda freccia colpì la prima, 

dirigendola verso il bersaglio e facendo centro, centro pieno!

"Ha vinto, ha vinto!" gridò Fra Tac, mentre gli altri

spettatori gioivano. Robin si avvicinò al palco per ricevere il premio. Il

principe, aveva ormai capito che la cicogna era in realtà Robin Hood.

Così, quando l'arciere gli fu vicino, con la spada tagliò il suo vestito:

"Acciuffatelo!" ordinò Giovanni alle guardie. In un attimo Robin fu

preso e legato. A quel punto Little John, nascosto dietro il palco del

principe, senza farsi vedere dalle guardie, afferrò Giovanni per il

colletto. Minacciandolo con una spada, gli sussurrò: "Di

allo Sceriffo di slegare il mio amico!" E il principe

spaventato, ubbidì. Ma lo Sceriffo, insospettito, andò dietro

al palco e, scoperto il trucco di Little John, lo costrinse ad

abbassare la spada. Giovanni, allora, cominciò a urlare ordini alle

guardie, ma con un salto Robin si mise in salvo, portando

Lady Marian con sé. Una volta messe fuori combattimento

le guardie del principe con l'aiuto di Lady Cocca, si

ritrovarono tutti al sicuro nella foresta di Sherwood. Dopo

tanti pericoli, ci voleva un po' di festa! Cantagallo cominciò

a pizzicare le corde della sua chitarra... e in un baleno si scatenarono

canti e balli! Nei giorni seguenti gli abitanti di Nottingham, contenti

per la fuga di Robin, avevano iniziato a prendere in giro il principe.

Per punirli, Giovanni decise di aumentare ancora le tasse; adesso chi

non poteva pagare veniva arrestato. Persino Cantagallo finì in prigione.

La situazione andava peggiorando sempre più. E il peggio

fu raggiunto quando un giorno lo Sceriffo prese

l'unica moneta nella cassetta delle elemosine di Fra Tac.

"Un momento! Quella è per i poveri!" gridò il frate. "Per

questo la prendo... per il povero principe Giovanni!" rispose

lo Sceriffo. Questa volta aveva superato ogni limite! Fra Tac

non aveva intenzione di lasciar andare via così quel

prepotente: "Vuoi le tasse? Te le do io, le tasse!" e giù

bastonate! Ma lo Sceriffo purtroppo non era solo. Sul ramo di un albero

c'era Crucco, una delle sue guardie, ad aspettarlo, che al momento

giusto volò su Fra Tac. "Sei in arresto per alto tradimento!" gridò lo

Sceriffo, mettendo in catene il povero frate. Quando il principe

Giovanni venne a sapere che Fra Tac era in prigione, ebbe un'idea.

Avrebbe fatto condannare il frate all'impiccagione per tendere una

trappola a Robin Hood: di certo sarebbe venuto a salvarlo! Infatti

Robin arrivò, travestito da mendicante. Interrogando

Tonto e Crucco, che erano di guardia, l'eroe capì che,

se voleva salvare Fra Tac, doveva liberarlo quella

stessa notte. La luna era già alta

quando Robin e Little John entrarono di nascosto nel

castello del principe: lo Sceriffo russava davanti alla

porta della prigione! Velocissimo, Little John catturò

Tonto. Una volta legato e imbavagliato, Robin si coprì

con il suo mantello: ora gli mancava solo il becco, ma rimediò

mettendosi un calzino sul muso! Grazie a quel trucco, Robin riuscì ad

avvicinarsi allo Sceriffo e a prendergli le chiavi della prigione. "Tu

libera Fra Tac e gli altri, "sussurrò a Little John. "Io faccio una visita

al tesoro reale!" "Little John! Non è possibile!" esclamò sorpreso Fra Tac

quando l'amico entrò nella sua cella. "Ssst! Ora ce ne andiamo di qui!"

rispose lui. Ma prima dovevano pensare agli

altri prigionieri: e così andarono insieme a

liberare tutti. Intanto Robin si era arrampicato

sul balcone della stanza di Giovanni e stava

guardando dentro. Che spettacolo! Nella camera,

oltre al principe e a Sir Biss addormentati, c'erano sacchi

di monete in quantità! Per trasportare i sacchi fuori dalla

stanza, Robin scagliò una freccia legata a una corda

verso la prigione. Qui Little John la raccolse e la rispedì verso la stanza

del principe. Non restava che appendere i sacchi e farli scendere! In

basso, tutti si davano da fare per portare via il denaro, ognuno come

poteva. Correva Fra Tac, con il suo pancione, e correva anche il fabbro

con la stampella! Presi gli ultimi sacchi, Robin si aggrappò alla fune

per mettersi in salvo. Proprio in quel momento, Sir

Biss si svegliò e capì che stava succedendo. Allora

il consigliere si lanciò verso la finestra, addentando

uno dei sacchi e afferrando con la coda un piede di

Giovanni. In un lampo il principe fu trascinato dalla

stanza ed ebbe appena il tempo di aggrapparsi con una mano al

balcone, mentre Sir Biss non mollava né il sacco né il suo piede! Robin,

invece, appeso alla corda, cercava di schivare le frecce che i soldati,

richiamati dalle urla di Giovanni, tiravano dal basso. I nostri ce

l'avevano quasi fatta! Ormai liberi, salirono tutti sopra un carro carico

di monete. Little John tirava, Fra Tac spingeva, ma

Robin Hood, per salvare uno dei piccoli di mamma

coniglia, era rimasto indietro! Passando il cucciolo

attraverso la grata, Robin gridò a Little John: "Fila! Non

preoccuparti di me!" Ora doveva cavarsela da solo. Per

sfuggire ai soldati, Robin salì sulla torre più alta del castello. Lo

Sceriffo, rimasto in camicia, dopo che Little John gli aveva rubato i

vestiti, lo inseguì con una torcia tentando di colpirlo. Ma tutto quello

che riuscì a fare fu incendiare la torre! Per liberarsi di lui, Robin gli

levò il tappeto da sotto i piedi, facendolo ruzzolare.

Mentre le fiamme si levavano sempre più alte, Robin si

arrampicò sul tetto della torre e si rese conto che l'unica 

via d'uscita era tuffarsi nell'acqua del fossato. Da lontano, Little John e

Saetta, con il cuore in gola, assistevano preoccupati alla scena. Il

principe pensava di essersi liberato del suo nemico finalmente, ma Robin

Hood uscì dall'acqua sano e salvo. "Oh, no!" si disperò

Giovanni cominciando a succhiarsi il pollice, come faceva

sempre quando era molto nervoso. Aveva bisogno di sfogarsi:

a portata di mano c'era un bastone e a portata di bastone

c'era... Sir Biss! Qualche tempo dopo re Riccardo Cuor di

Leone tornò dalla guerra e condannò lo Sceriffo di Nottingham, il

principe Giovanni e Sir Biss a spaccar sassi, sorvegliati da Tonto e Crucco.

A Nottingham, invece, erano finalmente tutti felici: i tempi duri erano

passati! Quello, in particolare, era il giorno più bello per Marian e Robin

Hood: si erano appena sposati! I due sposi partirono subito dopo per il 

viaggio di nozze su una splendida carrozza salutando felici i loro amici

più cari.

(Robin Hood theme)

Robin Hood

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