Questi sono i risultati delle elezioni politiche del 13 maggio 2001 per il
rinnovo del Parlamento (14^ Legislatura):
|
| SENATO
| CAMERA
|
| | Uninom. | Proporz. | Totale | Uninom. | Proporz. | Totale
|
| L'Ulivo
| 74
| 51
| 125
| 184
| 58
| 242
|
| SVP-L'Ulivo
| 3
| 0
| 3
| 5
| 0
| 5
|
| SVP
| 2
| 0
| 2
| 3
| 0
| 3
|
| Rifondazione Com.
| 0
| 3
| 3
| 0
| 11
| 11
|
| Lista DiPietro
| 0
| 1
| 1
| 0
| 0
| 0
|
| Democrazia Europea
| 0
| 2
| 2
| 0
| 0
| 0
|
| Casa Libertà
| 152
| 25
| 177
| 282
| 86
| 368
|
| All. Lomb. Aut.
| 0
| 1
| 1
| 0
| 0
| 0
|
| Vallée D'Aoste
| 1
| 0
| 1
| 1
| 0
| 1
|
| Eletti
| 232
| 83
| 315
| 475
| 155
| 630
|
| A vita
|
|
| 8
|
|
| -
|
| Totali
|
|
| 323
|
|
| 630
|
Aggiornati alla nomina di Rita Levi Montalcini
I dati del proporzionale sono ancora suscettibili di modifiche in quanto
Forza Italia (che ha fatto un pesante ricorso alle liste civetta) ha più
seggi da coprire che candidati e non si sa come risolvere la questione (chi di
spada ferisce...)
Proviamo a fare delle considerazioni:
- Nonostante che
- Ulivo e Rifondazione (quest'anno separati) abbiano preso complessivamente
due milioni di voti in più del 1996 (in cui erano in coalizione);
- la Casa delle Libertà abbia preso seicentomila preferenze in meno
della somma di quelle date a Polo e Lega nel 1996 (quando non erano insieme)
la maggioranza dei seggi è andata al centro-destra, solo per il frutto
di cartelli elettorali improbabili (tra partiti incompatibili), cosa che per
serietà la sinistra non ha fatto.
- Senza avere la maggioranza dei voti la destra ha la maggioranza dei
parlamentari (merito indubbio del sistema maggioritario che nessuno osa
criticare se riesce ad assicurare governabilità; ma la nostra legge
elettorale è disgustosa). Ciononostante nessuno si è permesso di
delegittimare il prossimo governo: peccato che per cinque anni a parti invertite
si è assistito ad un continuo ricorso a questa sterile argomentazione.
- Berlusconi voleva trasformare in un plebiscito sulla sua persona queste
elezioni: siccome oltre il 50% degli italiani non lo ha votato (e voluto) si
può sostenere che non vogliamo un governo Berlusconi.
- Un eventuale governo dell'imprenditore di Arcore nasce forte sulla carta, ma
debolissimo sul prestigio internazionale: visto che la destra ha vinto, ma
Berlusconi no e visto che il Presidente del Consiglio viene nominato dal
Presidente della Repubblica, sarebbe opportuno che Ciampi incaricasse un altro
esponente della destra di formare il nuovo esecutivo.
- Il pericolo per la democrazia paventato c'era e rimane: un governo legittimo
può tranquillamente macchiarsi di prove di inciviltà ed
anti-democraticità: tra le prime annoveriamo il primo atto annunciato
dal futuro esecutivo (estendere a tutti una legge esistente che
solo nel modo attuale è giusta,
con il risultato di regalare con una firma 1200 miliardi all'imprenditore); tra
le seconde l'annunciato progetto di far assumere al primo ministro il controllo
della polizia e quello di indicare anno per anno alla magistratura quali sono i
reati da punire e quelli da perdonare (la separazione dei poteri è un
bel ricordo).
Questa è la suddivisione per partiti.