Auto-linciaggio del candidato (ideale)
Prove tecniche di democrazia (e trasparenza)
Mercoledì scorso in una trasmissione televisiva un giornalista ha
presentato il suo libro in cui raccogliendo una serie di documenti pubblici
metteva in luce che:
- c'è poca chiarezza sull'origine dei miei soldi e sul ruolo di mio
padre;
- ci potrebbero essere dei retroscena scottanti sul motivo del mio ingresso
in politica;
- i miei progetti di legge possono favorire me stesso;
- un magistrato indagava su di me.
Prendo atto di trovarmi in un Paese democratico per cui sono ben felice di
rispondere a questi interrogativi, perché gli elettori devono
sapere tutto su chi votano (in America i candidati vengono addirittura
scarnificati e sanno che non possono sfuggire ai confronti televisivi).
Quindi non posso non essere dispiaciuto nell'apprendere che:
- i miei avversari dopo la vittoria nonostante la maggioranza non mi hanno
dichiarato ineleggibile (e lo sono palesemente) per non voler stra-vincere
dopo aver vinto;
- i miei avversari, pur da tempo a conoscenza delle informazioni trapelate in
quell'intervista, non le hanno usate contro di me per non essere accusati di
essere "demoninazzatori".
Avrei preferito che se ne fosse parlato prima, visti i miei ottimi rapporti con
la magistratura, i giornalisti pubblici e liberi, i comunisti e tutti gli
italiani. Anzi lo spazio di replica concessomi è eccessivo. Bastano
poche righe su questo sito.