Rispondo con piacere alla "provocazione" che un mio (ex-)amico mi ha lanciato, in base alla quale sarebbero patetici il mio ricorso al vittimismo e la presenza nella mia personalità di una mania di persecuzione...
L'idea che io solo lontanamente possa aver emulato lo stile di un nostro
grande statista (anzi del nostro migliore, anzi del migliore e basta) che
continua ad usare le ultime espressioni di libertà in questo Paese per
sentirsi attaccato e poter giustificare la sua prossima intenzione di
instaurare un regime mi fa rabbrividire.
Cerchiamo di distinguere la differenza che passa l'azione libera dei
Magistrati, dei giornalisti, dei parlamentari, dei Giudici della Corte
Costituzionale e del Presidente della Repubblica (ho dimenticato qualcuno? in
effetti se l'è presa solo con un paio di persone poco per bene) e
l'azione delittuosa di chi ruba, oscura, o parla sotto mentite spoglie!
Fin qui credo che siamo tutti d'accordo (spero? no, altrimenti tenetevelo:
ve lo meritate). Tuttavia mi si accusa di aver visto delitti dove non c'erano
per giustificare un mio flop.
Allora scusate, se volete che vi dica che mi sono oscurato il sito da solo
perché mi piace la pornografia, che sono andato a Chicago per mandare
e-mail a nome mio (tanto è una città stupenda), che mi sono
auto-denunciato per violazione della privacy (ebbene sì sono anche un
guardone), che ho impiegato due giorni per convincere
i consiglieri comunali a non autenticare le firme in
modo che non sapessero quante erano e poterle fare sparire in prima persona
(quelle due o tre estorte con la violenza o con lauti compensi economici) e
poter dire che ne avevano rubate 1700, allora ve lo dico: se volete vi mostro
anche una mia fotografia senza veli o mi metto a
ballare sulla bandiera italiana.
Il punto non è questo: il punto è che pur di non voler apparire come uno che fa ricorso al vittimismo ho rinunciato alla candidatura (ASSURDO), così come la sinistra pur di non apparire "demonizzatrice" ha rinunciato a far fuori Berlusconi non dichiarandolo ineleggibile quando aveva una larga maggioranza e non ha usato le informazioni che da secoli conosce contro di lui (per fortuna ci sono i comici), in cambio di promesse di collaborazione che lui non ha mai mantenuto (TUTTO ASSURDO). Ma candidarmi sarebbe un mio diritto, l'ineleggibilità di Berlusconi esiste su una legge del 1957 (al di fuori di ogni sospetto) e conoscere vita, morte e miracoli di un candidato è un diritto degli elettori cui questi chiede di farsi governare per cinque anni.
Il punto è che io potevo gridare alla vittoria comunque fosse andata perché all'inizio non avevo speranza di arrivare alle quattromila firme (me ne aspettavo al massimo un centinaio) ed invece più di mille persone hanno cercato di fare qualcosa per l'Italia; tuttavia ora sono qui a dover ammettere la sconfitta che nessuno segue più il sito da quando non faccio più campagna elettorale nonostante l'impegno (vi siete accorti del laboratorio di politica?) continui.
Il punto è che io non vado al supermercato a comprare olio di ricino, perché i valori del mio sangue sono tutti a posto e cerco di dire a qualcuno (che sta altrettanto bene; ma convinto dalla tv che il suo sangue è troppo rosso), che non ne ha bisogno...
Il punto è che da due giorni è comparsa una pista sul furto delle firme e che io posso dirlo tranquillamente senza rischio di interferire con le indagini, perché tanto non lo leggerà nessuno!
Se questo vi sembra vittimismo o mania di persecuzione, allora sono un maniaco vittimista. Ma se questo vi sembra una lezione di dignità, uno stile diverso ed un ritratto impietoso del nostro Paese, allora non è un problema mio. Tranquilli, comunque: può sempre andare peggio, basta volerlo! Ne riparliamo tra 50 giorni...