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Nella rivoluzione informatica, credo che dovremmo parlare di un quarto motore del rinnovamento architettonico, forse tralasciato perché ancora difficile da immaginare e da concepire.

In questa quarta sostanza la maschera della forma scompare, le architetture sono spazi deformabili, membrane virtuali il cui volume può variare attraverso le informazioni che provengono da computer azionati dagli abitanti, completi operatori.Questi spazi si modificano soltanto attraverso il linguaggio degli utenti, che con il loro testi ed immagini trasformano gli spazi fluidi in cavità mentali. Quindi possiamo crearci il nostro involucro a secondo dei nostri desideri, delle nostre passioni e metterlo in relazione con paesaggi, città, natura,...Ancora un sistema in via di sperimentazione ma che sicuramente nel tempo darà frutto ad une nuove architetture.