Michele Domenico Matteo Provenzani nacque a Palma di Montechiaro il 20 settembre 1736 da
una modesta famiglia, suo padre Calogero, scultore in legno, gli aveva insegnato i primi
rudimenti dell'arte.
A 12 anni gli morì il padre, ma Don Ferdinando Tomasi si prese cura di lui.
A 13 anni eseguì i primi lavori di pittura, chiamato da tutti "maestro".
Nel 1750 si trasferì a Palermo dove fu alunno prima del Serenario e dopo di Vito D'Anna.
Era sicuramente dotato di un grande talento. A 20 anni sposò Filippa Scicolone dalla quale
ebbe sette figli.
Morì a Palma il 29 gennaio 1794 nella casa del padre. I suoi resti si trovano in una tomba sotto
il Duomo. Di lui esistono opere a Palma (Collegio di Maria, Monastero, Purgatorio, Duomo),
a Palermo (Museo Nazionale), ad Agrigento (Chiesa di San Francesco, Santo Spirito), Licata
(Santa Maria del Carmelo, San Domenico), a Naro (Sant'Agostino, San Giovanni), a Mussomeli
(Chiesa di Maria dei Miracoli); altre opere appartengono a privati.
Le sue opere migliori sono: L'incoronazione di Maria Immacolata, San Girolamo (Chiesa di
Sant'Agostino a Naro);La Madonna del Giglio (proprietà privata, Mussomeli); L'Annunciazione
(Chiesa SS. Salvatore a Naro); La Pietà (proprietà privata, Agrigento); La Madonna della
Provvidenza (Chiesa del Collegio, Palma).
Il Provenzani s'ispiro prevalentemente a soggetti sacri, eccetto tre autoritratti.
La più importante caratteristica della sua arte è l'uso personale del colore, per aderire al
verismo umano e naturalistico. La visione scenografica, che si manifesta nei suoi lavori, e la
distribuzione equilibrata delle masse danno luogo ad una fusione armonica di figure e colori
nello spazio.