A cura di Valentina Pierotti |
Pochi giorni prima della serata degli Oscar 1997, durante la quale si esibirà con 'Because you loved me', canzone facente parte della cinquina delle candidate, Céline deve scegliere il vestito da indossare.
Naturalmente, la scelta è ampia ma è uno in particolare a folgorarla
al primo impatto: un vestito con un'ampia scollatura.
Un pò titubante, mostra a Renè le foto di tutti gli abiti
che le sono stati proposti. "Ma io, in realtà, avevo gia scelto!"
racconta lei a Julie Snyder.
"Naturalmente, spingevo perché anche lui approvasse la mia scelta,
ma rimase molto perplesso; in realtà, la modella che lo
indossava aveva il seno.....grande......",
prosegue nel racconto mimando di fronte a sé la grandezza
del petto della modella, ma poi ci ripensa ".....aveva il seno!",
mettendo in evidenza ironicamente che lei non ne ha.
"....Ovviamente, essendo la scollatura profonda, risultava un pò osè. A me, però, piaceva troppo ed ero sicura che su di me avrebbe fatto comunque un buona riuscita, ma René non era d'accordo. Anzi, ad un certo punto mi ha guardato sorpreso e mi ha detto: "Non posso credere che una ragazza come te, con la tua esperienza, possa pensare di mettere un vestito del genere! Se l'indossi, la tua carriera è finita!" racconta Céline, mimando alla perfezione l'espressione di René.
"Delusa e abbattuta, me ne sono tornata in camera, non
capendo perché non potessi mai indossare degli abiti un pò scollati.
Nel frattempo, poichè avevo il vestito già in stanza, ho deciso di metterlo
e sono andata di fronte a René che mi fa: "Ohiohioi!!!!
Ecco l'abito che devi mettere, questo è perfetto altro
che quello di prima!!!!".
"Dire che l'avrei voluto strozzare è dir poco. Amore mio....."
gli ho detto, mostrandogli la foto con un diavolo per capello,"
.....ci fai o ci sei? Questo é lo stesso abito!"
E René, guardando la foto: ".....ma no, non è lo stesso!".
"...è lo stesso abito, è solo il seno che è diverso!!!!!"
"Durante i giorni di lavoro, con René non ci vediamo spesso; lui è sempre incollato al telefono, fax, ecc, io in giro per interviste, sessioni fotografiche... Faccio sempre attenzione che René non si abbuffi, ho l'abitudine di dirgli "René, prova a fare attenzione, non mangiare troppo!", ma, di solito, non c'è niente da fare.
Un'episodio a riguardo, iniziato in maniera simpatica e finito in semitragedia, è accaduto un pò di tempo fa, il 29 aprile 1992, a Los Angeles.
La sera, dopo una giornata passata ognuno
per conto suo per motivi di lavoro, ci rincontriamo con
René all'hotel che ci ospitava.
Lui, in realtà, aveva pranzato nel ristorante preferito da M.Tyson,
uno di quei posti che abbondano di salse piccanti ed intrugli
ipercalorici. Io, invece, ignara di tutto questo,
lo aspettavo la sera per fare una bella cenetta tete a tete.
Lo vedo arrivare un po' affaticato, gli faccio "Ciao amore come va?
Ci ordiniamo la cena, io vorrei..." ed inizio ad elencare una
serie di cose ma, quando tocca a lui, mi dice "...no,
io vorrei solamente un'insalatina!!!".
A questo punto, lo guardo ipersorpresa, non sono abituata
a sentirgli dire questo tipo di frasi, e gli chiedo "Come mai?" e
lui "Voglio provare a fare attenzione..."
ed io, sempre più sorpresa, mi metto seduta e inizio a mangiare.
Con la coda dell'occhio, lo vedo faticare tantissimo
per mandare giù anche una foglia d'insalata. Come dessert,
ordino una banana split mantecata con le noccioline. Gli chiedo
"Ne vuoi un pò? Dai su!". Sapevo che ne va matto,
ma lui stava ancora tentando d'ingurgitare l'insalata.
Il giorno dopo, verso sera, dovevamo partire per New York,
ma passammo la giornata sul bordo della piscina:
io cosparsa d'olio solare e lui circondato, come al solito, di telefoni.
Ad un certo punto, mi disse che preferiva salire in camera
perché sentiva troppo caldo.
Dopo un po', mi venne come uno strano dubbio.
A ripensarlo lì di fianco a me lo vidi come se faticasse a respirare.
Salii in camera e lo trovai piegato in due, seduto sul letto che
faticava a respirare.
Era il giorno del suo primo attacco cardiaco.
Non mi feci prendere dal panico e chiamai immediatamente
la reception per dire quello che stava accadendo.
Presi un pò di cose, le ammucchiai in una borsa e, sorreggendolo, accompagnai René all'ascensore. Lo vidi piano piano accasciarsi sempre più, gli dissi: "Non ti preoccupare, va tutto bene." Gli slacciai la cinta dei pantaloni, ma quell'ascensore sembrava non arrivare mai. Appena si aprirono le porte, trovammo una carrozzina ad aspettarci con cui lo portammo al pronto soccorso del Cedars Sinai che, per fortuna, era nei pressi.
Una volta arrivati, mi dissero che dovevo aspettare,che non potevo
andare con lui e di non preoccuparmi perché era in ottime mani.
Mi misi seduta e, solo allora, dagli sguardi della gente,
mi resi conto di essere in costume da bagno e cosparsa d'olio.
Solo in quel momento mi sono lasciata andare ed ho iniziato a tremare
come se avessi freddo, ma il direttore dell'albergo fu gentilissimo
e mi diede tutta l'assistenza di cui avevo bisogno.
Appena rividi René, mi chiese di chiamare la sua famiglia,
la sua ex moglie e i suoi figli a cui mi fece comunicare una
sorta di testamento telefonico.
Poi si è rimesso, ma non abbastanza da poter uscire dall'ospedale.
Io avevo un concerto e ci avrei rinunciato, ma lui voleva
a tutti i costi che ci andassi. Lui lo sentì tutto tramite telefono.
Qualche settimana più tardi, venne la giornalista Michèle Coudé-Lor
che mi disse: "Avresti perduto un secondo padre".
Ed io le risposi:" No, per niente! Mio padre è mio padre, non
ne ho che uno! Mi protegge, m'incoraggia, mi ama ed io lo amo.
René è il mio cuore. E' lui che lo fa battere!".
Per la prima volta, in questa maniera quasi esplicita, Céline
parlò pubblicamente di René come dell'uomo che amava.
Aggiunse che confidava nel fatto che la gente avrebbe rispettato
la sua vita privata: "Ho un tesoro prezioso che
appartiene solo a me. Tutto il resto lo voglio condividere.
Ma questo no!".
"Questa esperienza mi ha segnata e mi ha fatto maturare.
Non avevo mai dubitato dell'amore che provavo per René,
ma in quei giorni ho realizzato a che punto fosse grande.
So che morirò poco a poco perché rischio di dover assistere
alla morte di tutti quelli che amo. Sono la più giovane.
Rischio di perderli uno ad uno.
Sarò come una margherita che sarà stata sfogliata.
Queste persone sono i miei petali... .
Nell'ottobre 1993, usciva in Inghilterra , senza troppe speranze di scalare le classifiche, il singolo 'Think Twice'.
Il 16 ottobre era al n. 53, la settimana dopo al n. 42.
Il giorno in cui il responsabile della Sony,
P. Burger, prendeva l’aereo per andare al matrimonio di Céline e René era al N.8
e l’album 'The Colour Of My Love' alla posizione 97.
René, pur non credendo che la canzone potesse diventare numero uno,
ci scommise qualche sterlina. Sotto le feste la canzone arrivò al N.5,
il video passò per 3 volte alla trasmissione inglese più importante, Top of the pops.
Ai primi di Gennaio la canzone era al N.2. Céline e René erano in viaggio di nozze nella
loro casa di Palm Beach, che avevano comprato appena un anno prima,
in pieno relax, tra una partita di golf e un pò di shopping,
tra un’abbronzatura e il progetto futuro di costruire un’ altra casa sul terreno
di Jupiter Island.
Una domenica sera, mentre René guardava il Superbowl e Céline preparava il sugo alla bolognese, arrivò a sorpresa la telefonata di Paul Burger. La Sony era riuscita ad ottenere che Céline potesse cantare dal vivo alla trasmissione Top of the pops. Un’occasione insperata, un grosso colpo promozionale. Paul era su di giri. René gli rispose che erano in viaggio di nozze e che si erano promessi vicendevolmente di non fare nulla per un mese e che, quindi, Céline non avrebbe potuto partecipare a Top of the pops. Paul restò confuso, si scusò ma provò comunque a convincerli: "Vi mandiamo un jet della Sony che vi prende martedì all’aereoporto di West Palm Beach e vi porta direttamente a Londra, o a New York, o dove possiate prendere il Concorde.... sarete di ritorno a casa vostra venerdì notte. Nemmeno 48 ore". René rifiutò di nuovo, promettendogli la presenza di Céline nel mese successivo, ma il mese dopo sarebbe stato troppo tardi e lui lo sapeva. Céline, che nel mentre ascoltava la conversazione, capì tutto dallo sguardo di René e, allora, gli disse: "Penso che il nostro amico si sia molto dispiaciuto di questo fatto. Sarebbe un peccato se un domani Paul Burger ci dicesse che se in Inghilterra non ha funzionato è per colpa nostra. Da dieci anni che siamo insieme abbiamo fatto sempre tutto in maniera corretta, fino ad oggi non abbiamo mai sbagliato il tempo! Richiamalo e digli di mandarci il suo jet.".
Céline fece Top of the pops il 19 gennaio 1995.
Il lunedi successivo, 'Think Twice' era sempre al secondo posto, ma la sorpresa giunse
da 'The Colour Of My Love', che divenne incredibilmente primo.
Nel tempo Céline battè un record: fu prima contemporaneamente nella classifica dei
singoli e in quella degli album per 5 settimane consecutive. Il record precedente
era dei BEATLES!
G.H. Germain, a proposito della sera dopo la vittoria all’Eurovisione 30/4/1988
con Ne partez pas sans moi.
...Come al solito, René accompagnò Céline in camera sua e le raccontò la serata
che avevano vissuto insieme, quello che aveva visto, sentito, provato.
Lei era seduta alla testa del letto con le gambe piegate sotto le coperte, felice di essere sola
con l’uomo che amava. Lo avrebbe sentito parlare per tutta la notte ed il giorno
successivo, per sempre.
Sua madre, i suoi fratelli e le sue sorelle sapevano già da molto tempo che era
follemente innamorata di lui. Ma lui lo sapeva?
René rimase ancora un momento seduto sul letto, senza dire una parola.
Céline lo guardava. Poi, si alzò lentamente e si avviò verso la porta....
Ogni sera, dalla prima tournèe che fecero insieme, nell'inverno 1985,
le dava un bacio su entrambe le guance e le augurava buon riposo.
Lo stesso accadeva quando andavano a Parigi, per registrare, o a Toronto,
per i Junos Awards.
Ed invece, in quella serata di gloria e di vittoria, stava andando via senza
darle un bacio.
Aveva già aperto la porta, sorrideva. Céline gli si avvicinò,
e, quasi incollata a lui, gli disse, tenendo gli occhi rivolti verso il basso:
"Non mi hai baciata, René Angelil".
Lui non capì quello che stava succedendo anche se, da alcune settimane,
aveva pensato mille volte a quella scena, l’aveva immaginata 100 volte.
Si piegò su di lei e la baciò sulle labbra, nel collo, stringendola fortemente
tra le braccia. Poi, di colpo, tornò sui suoi passi e fuggì nella sua camera.
Lei rimase un attimo interdetta, con il cuore palpitante.
E’ lei che ricorda: "Se tu non vieni da me, sarò io a bussare alla tua porta".
....il giorno dopo, 1 maggio 1988, durante la trionfale conferenza stampa,
un giornalista domandò a René come immaginava la sua carriera. Lui rispose sorpreso:
"La mia carriera è Céline! Con lei ho realizzato il sogno della mia vita.
Tu mi potresti dare 10 milioni ma io non cambierei."
E Céline aggiunse: "Da sette anni non si è mai sbagliato.....
Ho fiducia in lui. Gli posso dire tutto, confidargli tutto.
Dividiamo lo stesso sogno, io e lui."
Dividevano, oramai, anche lo stesso letto...
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