I MIEI CAMPEGGI
Tratto dal DIARIO DI VIAGGIO "TRIESTE-KAMENJAK"
Finalmente vedo il cartello tanto sospirato. “Camp Kanegra Km 5” , è il mio primo campeggio di questo viaggio ed è un campeggio naturista. Dopo poco un bivio ed una lunga e ripida discesa che conduce velocemente verso il mare e la pineta. Poi la sbarra e la reception.
“Lo sa che è un campeggio naturista” mi chiede in italiano un po’ stentato la giovane receptionista. “Si” rispondo emozionato, ma penso “Certo che lo so, mi sono fermato apposta …”.
E’ il mio sogno che si avvera. Un anno di progetti e preparativi, pianificazioni di itinerari ed informazioni raccolte da varie fonti ed ora tutto si realizza, sono consapevole che varcato l'ingresso darò una svolta alla mia vita.
Sono le 18 e trenta e dopo aver scelto il posto per la mia minuscola tenda, scarico i bagagli ma solo dopo aver tolto tutti gli indumenti ed ora sono nudo come tutti i miei vicini di tenda. Qualcuno accenna ad un saluto, il dirimpettaio scherzando mi dice “matto”. Credo che sia l’unica parola che sappia in italiano perché quelle poche frasi che poi ci scambieremo saranno sempre nel mio pessimo inglese.
Monto la tenda rapidamente, un po’ meno rapidamente scarico la bici e sistemo i bagagli.
IL CAMPEGGIO KANEGRA
E’ un campeggio naturista posto all’estremità di un villaggio di casette e bungalow tessili. Vi sono arrivato dopo una giornata di viaggio, compiuto in parte in treno, cioè da Brescia fino a Trieste ed il rimanente in bicicletta.
In bicicletta oggi ho percorso 70 Km. E’ stata una tappa molto faticosa, sia per i lavori in corso che ho trovato dall’uscita di Trieste che mi hanno costretto a deviazioni e gimcane nel traffico, sia per le molte salite che ho affrontato, iniziando a freddo già nell’attraversamento di Trieste e come massima asprezza quella che scavalca Portoroz.
Il Kanegra è il primo campeggio che incontro dopo il confine croato: Dalla strada principale che conduce a Savudrija (prima strada non trafficata del mio viaggio), si devia a destra per giungervi al termine di una ripida discesa.
Il campeggio lo si raggiunge dopo aver attraversato tutto il villaggio, di piccole casette, che è immerso in una rigogliosa pineta, si trova dopo il piazzale con il market ed il bar-ristorante. Una sbarra ed un sorvegliante segnano l’ ingresso nella zona naturista (tutto il campeggio).
E’ posto in due ampie anse a ridosso della costa, ricavate da una ex cava di marmo, è molto assolato poiché sono pochi gli alberi ombreggianti, tanti invece solo poco più che arbusti, si affaccia su una lunga e stretta spiaggia di ghiaia e scoglietti.
Comodo e ben fornito il bar con tavolini all’aperto. Il market è fuori dalla zona nudista.
Qui (solo nel campeggio) il nudismo è molto osservato,almeno nelle calde ore diurne, un po’ diverso la sera dove la maggioranza dei frequentatori è vestita parzialmente o totalmente.
ISTRA NATURIST CAMP
Per il secondo pernottamento del mio viaggio scelgo un campeggio in posizione strategica ai fini del raggiungimento della mia meta ovvero il Kamenjak, che mi permetta di pianificare la successiva tappa con una percorrenza non eccessiva.
L'Istra Naturist Camp è posto su una piccola penisola e la occupa interamente. Vi accedo deviando dalla strada principale nel piccolo abitato di Funtana, dopo una tappa piacevole e relativamente breve, circa 65 Km.
E' molto accogliente, ampio, ombreggiato sui lati sud e ovest, assolato a nord e sulla zona alta.
Il market (all'interno del quale non è consentito il nudismo) è prospicente alla reception, mi rifornisco di viveri poi monto la tenda alle pendici della collinetta degradante verso il mare.
Mi trovo subito bene.
I servizi igienici sono molto ben tenuti e puliti.
Inizialmente mi stupisce che non vengono rispettate le divisioni uomini-donne, poi con la logica, e la conferma di altri naturisti, mi rendo conto dell'inutilità di queste distinzioni tra nudisti. Mi lascia perplesso il fatto che le docce abbiano la porta e venga utilizzata spesso.
Scoiattoli e volatili di ogni tipo passeggiano e svolazzano tranquillamente nel parco e tra le tende, nonostante i numerosi villeggianti non manca certo la tranquillità.
Due bar-ristoranti, uno grosso e scic, uno piccolo e spartano, sono dislocati all'interno del campeggio.
Sulla sommità un centro sportivo, con campi da tennis, calcio e pallavolo, è l'attrazione per giovani e sportivi non troppo amanti della vita da spiaggia.
Le innumerevoli stradine che attraversano il campeggio si prestano anche per lo joggin mattutino di numerosi villeggianti.
La spiaggia, di scogli e piattaforme in cemento, è molto affollata, il nudismo quì è pressochè assoluto, cosa che non riscontro invece all'interno del campeggio dato le numerose persone che circolano inspiegabilmente vestite anche nelle calde ore diurne.
Riparto, dispiaciuto di lasciare un così bel posto, ma molta strada mi attende, e di mattina sono di nuovo in sella.
CAMP KAZELA
I primi cartelli del campeggio li trovo già una quindicina di km prima. Sono km difficili a causa del traffico che si intensifica all'avvicinarmi a Pula, inoltre le numerose ore di viaggio della giornata si fanno sentire.
E' stata una decisione forse azzardata quella di proseguire oltre Rovinij, ma la voglia di arrivare alla meta, Capo Kamenjak, è stata enorme.
Scelgo il Kazela per la continuità logica dei soggiorni in campeggi naturisti. Alla reception però, causa regolamento, non mi consentono di piantare la tenda nella zona naturista (il Kazela è diviso in due aree, separate da una collinetta artificiale, la zona tessile poi, oltre la duna, la zona naturista).
L'accesso all'area naturista è comunque libero e me lo fanno notare subito.
Sono stanco del viaggio e non avendo scelta rimonto la tenda in una zona ombreggiata e mi rifornisco dei viveri al fornitissimo market.
Il campeggio è disposto su un terreno pianeggiante e prevalentemente esposto al sole.
I servizi igenici sono abbastanza vecchiotti e malridotti. La pulizia è comunque buona.
Carini i bar della spiaggia, molto lunga la passeggiata sulla riva che dalla zona tessile conduce fino all'estremità della zona naturista.
Abbastanza rispettato il nudismo nell'apposita zona, anche se i venti freschi e le prime nuvole minacciose fanno la loro comparsa ben presto e costringono a coprirsi anche i più irriducibili !
Giorni di pioggia, e quindi un soggiorno più lungo del previsto, mi fanno diventare un abituee del market e dei bar del campeggio.
Quando riparto non ho rimpianti, l'unica nota positiva è stato il costo veramente molto basso di questo soggiorno forzato.
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