Nuove Sostanze

...verso una nuova architettura!




"I messaggi dell'epoca industriale erano dichiarativi, assertivi, certi. Pensiamo alla pubblicità. Quella della società industriale cercava di dimostrare la bontà del prodotto attraverso le sue caratteristiche, quella della società dell'informazione invece trasmette "una narrazione" una storia del prodotto, dando assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. In un caso il messaggio tende ad essere oggettivo nell'altro soggettivo e sostituisce ai meccanismi certi della "causa ed effetto" le immagini dinamiche e polidirezionate delle figure retoriche.Lo stesso processo avviene per l'architettura: alla rappresentazione di logiche assolutamente oggettive (separazione di struttura e riempimento, coerenza tra funzione interna e forma esterna, divisione in zone congrue ai diverse usi) si sostituisce una narrazione. Un edificio non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più. "

il mio commento...

Forse il paragone sembrerà irriverente (non sò per quale parte) o anche non pertinente, ma questa frase mi ha subito fatto pensare allo "SLOGAN" che campeggia sulle pareti delle aule dei nostri tribunali: LA LEGGE é UGUALE PER TUTTI!

Il fatto che mi fà accostare queste due frasi è la coscienza della responsabilità che i rappresentanti di queste due discipline, la legge e l'architettura , dovrebbero far loro ogni volta che si trovano davanti ad un processo o ad un foglio di carta!
Io penso che ,in buona fede, i grandi architetti si siano sempre posti il problema del senso della loro opera.La nostra fortuna è quella di vivere il tempo in cui possiamo "sconfiggere" l'oggettività con cui il potere assoluto o assolutistico aveva "coperto" il talento dell'uomo : La libertà!
E' vero che negli ultimi anni l'architettura si è posta molto più il problema della convivenza con il presente e con il futuro , ma non possiamo certo dimenticarci di come siamo arrivati ad una società informatizzata e in dinamico movimento...
La svolta del Bauhaus e la morte della simmetria sono due tappe fondamentali di questo cambiamento.

                      

L'architettura costruita intorno alla funzione e l'importanza riconsegnata al rapporto tra macchina e fruitore, e al rapporto tra fabbrica e ambiente sono aspetti che , solo nell'ultimo secolo, sono diventati aspetti propri dell'architetto. Come ho già accennato prima, la volontà di migliorare questo rapporto tra costruito ,uomo e paesaggio la troviamo da sempre basti pensare alle grandi architetture del passato o ai grandi architetti da Ictino ad Apollodoro passando per Palladio o Brunelleschi fino ad arrivare a Valadier e Schinkel. Sicuramente temi, tempi e presupposti erano totalmente diversi ma accomunati dall'amore per il costruire bene.Cosa avrebbero fatto questi uomini se fossero nati nel nostro tempo...liberi dai vincoli del loro tempo?Bella domanda...

Tornando a noi e cioè al presente e all' esperienza del passato che filtrata e , se vogliamo, stravolta dal Bauhaus ma anche da Le Corbusier , da Mies e da Wright , possiamo tranquillamente dedicarci al "nuovo" modo di fare architettura...
Un'architettura libera da schemi prefissati, da monarchi mitomani , da materiali pesanti e ingombranti...un architettura dell'uomo , per l'uomo, costruita intorno a lui e alle funzioni che svolge al suo interno ma che si fondono con l'esterno. Non è questa "vera" architettura?
Ed è per questo motivo che l'edificio di Gropius a Dessau può essere considerato , almeno in Europa, la vera RINASCITA dell'architettura! 

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