Caciocavallo podolico di Montella

Descrizione:

Il caciocavallo podolico di Montella presenta forma di pera con testina e crosta liscia e sottile, che si ispessisce durante la conservazione. La pasta è inizialmente elastica e uniforme di colore giallo paglierino, per diventare poi dura, sfogliabile, di colore giallo. Il sapore è dolce; diventa piccante dopo qualche mese di stagionatura.

Ingredienti:

Latte di vacca, caglio e sale.

Area di produzione:

L'allevamento e la lavorazione del caciocavallo podolico sono localizzati principalmente nei comuni di Montella e Bagnoli Irpino, entrambi interessati dal massiccio del Terminio.

Provincia:

Avellino, Salerno.

Epoca di produzione:

La stagionalità dei parti dei bovini podolici, legata alla tecnica di allevamento, fa si che la produzione di caciocavallo si concentri esclusivamente nei mesi primaverili ed all'inizio dell'estate, in corrispondenza del periodo in cui il bestiame è all'alpeggio. Le modeste quantità di latte munte negli altri mesi vengono destinate esclusivamente all'alimentazione dei vitelli.

Inquadramento economico:

Gli allevamenti di bovini podolici e di ceppo podolico, sarebbero localizzati per oltre il 90% nei comuni di Montella e Bagnoli Irpino; nel periodo invernale, per circa 6 mesi all'anno, le mandrie vengono portate verso valle, a causa della rigidità del clima montano. Dai dati forniti dalla USL competente per il territorio, risulta che le vacche presenti nei comuni sopra indicati sono circa 1.900. Per ogni capo munto si può considerare una quantità di latte annua destinata alla trasformazione pari a 6 quintali. Data una resa media del 9%, si ottengono circa 1.030 q. di prodotto. Ad un prezzo medio di 18.000 £/kg, per il prodotto stagionato, la PLV ammonterebbe a circa 2 miliardi. In realtà, una quota del latte trasformato, sia pur modesta e piuttosto variabile, viene destinata alla preparazione di altre paste filate, come scamorze e manteche.

Note:

Così come accade per altri prodotti caseari tipici, le ottime prospettive commerciali non vanno di pari passo con lo sviluppo degli allevamenti Nel caso specifico, alle penalizzazioni istituzionali toccate ai bovini, si aggiunge anche una tecnica di allevamento poco conciliabile con le esigenze attuali di vita. Nell'area indicata, sono stati censiti dalla USL appena 16 allevamenti, caratterizzati dalla presenza di diversi gruppi familiari che nel periodo della transumanza si spostano insieme.