LE ALI DELLA VERITA' NON PERDONO MAI LE PIUME

"Egli darà ordine ai suoi Angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi
Sulle loro mani ti porteranno perché
non inciampi nella pietra il tuo piede."

Salmo 91, 11-12

"Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno,
 affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume
 vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni 
come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. 
E come vi fa fiorire così vi reciderà."
 Kahlil Gibran

Così lontano così vicino… dove vorresti essere è dove si trova ciò che ti manca. 
"Lei sa che mio padre è stato ucciso, io voglio che chi gli ha sparato paghi per il suo assassinio. Ho già alcuni testimoni, ma lei è il più credibile. Lei ha vista l'assassino coi suoi occhi... lei è l'unico che può riconoscerlo!" Andrés piegò il viso. "Io... io non posso farlo Sheol." Dovette ammettere. "Che cosa?! Ma... io credevo... lei mi ha detto... io pensavo che fosse amico di mio padre!" Andrés si voltò di spalle: "Io sto diventando cieco Sheol, non posso riconoscere nessuno in queste condizioni!!" La ragazza rimase di ghiaccio ed in silenzio lasciò la villa. Niki era impietrita dietro la porta, con le lacrime agli occhi. 
"Adesso puoi anche uscire di lì, Niki... ho riconosciuto i tuoi passi, ho ancora qualcosa che mi funziona!" Lei si avvicinò: "Perché non hai voluto che lo sapessi?!" gli urlò, "Perché me l'hai nascosto?!" Andrés piegò gli occhi e Niki lo baciò sulle labbra. 
"Noi ce la faremo comunque. Mi hai capito Andrés?!"

"Ho scritto un libro, sai? Storia di una rockstar caduta. E indovina un po' di chi racconto?" era stata Hazael a parlare, ed aveva lasciato il libro nelle mani di Niki. Lei aveva cominciato a leggerlo. "Luke Charvet era alto uno e novanta, occhi neri di carbone e lunghi capelli neri come ogni rockstar che si rispetti. Per intenderci era il tipico animale da letto a cui ogni ragazza vorrebbe attaccare in fronte un'etichetta con cui scritto a chiare lettere: "Questo tipo da schianto è il mio ragazzo." Ora vi chiederete com'è che io mi prenda la briga di giudicarlo... beh miei cari lettori, eccovi accontentati. Il mio nome come avrete letto sulla copertina di questo libro è Hazel Festen, ed avevo due care cugine che frequentavano il nostro bel Luke, Alexandra e Manila Gabriela. Luke era sposato con Manila. Luke era figlio di una prostituta e di uno spacciatore che se ne stava al fresco. Per tutta la vita aveva cercato di rimanere fuori dal giro che aveva fregato suo padre. Luke non amava cantare in pubblico, lui odiava la curiosità dei fans ed i paparazzi che ficcavano il naso nella sua vita privata. Luke non amava le sue canzoni, faceva la rockstar solo per soldi. Luke non amava neanche mia cugina Manny, la tradiva con una ragazza di nome Ersilia Diamonds con cui aveva un bambino, e da cui ne aspettava un altro. Ersilia non ha mai voluto vedere la sua tomba, sapeva che Luke non avrebbe voluto le sue stupide lacrime. Manny sapeva che il marito la tradiva, me lo rivelò un giorno con le lacrime agli occhi. La mia povera cugina è morta infelice a causa di Luke, c'era lui alla guida quando la loro auto è finita giù da un ponte, era lui che aveva due bustine di coca in tasca al momento del decesso..." Niki si alzò di scatto e corse a cercare Hazel.
"Adesso getta via questo schifo di libro!!" le urlò. "Che cosa intendi dire?!" le chiese la ragazza. "Questa storia non ti appartiene, tu non hai alcun diritto di giudicare Luke! Avanti... perché non metti in piazza la TUA di vita?!" Hazel la guardò sgranando i suoi occhietti azzurri. "Vuoi davvero ascoltare la mia storia? Cosa vuoi saperne tu di una come me..." Niki si sedette a abbassando il suo tono di voce le chiese: "Avanti, stupiscimi." Così Hazel cominciò il suo racconto. "Sono nata diciannove anni fa in Italia, perché mia madre era italiana... ma questo... questo non è importante. Al liceo ero la prima attrice di ogni recita scolastica, ho interpretato Giulietta, Euridice, la zarina Caterina II di Russia... avrei avuto un futuro grandioso sulle scene!" Hazel aveva gli occhi strapieni di candide lacrime che bussavano per uscire, "Finché un tipo non ha approfittato di me. Mi ha messa incinta." Niki si portò le mani alla bocca, forse non avrebbe dovuto chiedere ad Hazel di parlarle della sua dolorosa vita. Mia figlia Giuditta ha due anni, e vive in un istituto di suore fuori città. Quando mi vede mi dice Buongiorno e mi chiama per nome..." Hazel aveva le guance piene di lacrime, "...mia figlia mi chiama Hazel... non mamma! Lo capisci che ho bisogno dei soldi che quel maledetto libro mi farà guadagnare?! La retta dell'istituto in cui vive Giuditta è molto cara. E tra quattro giorni è il suo compleanno..." Niki si avvicinò per porgerle un fazzoletto, ma Hazel asciugandosi le lacrime con una manica si alzò di scatto: "Non la voglio la sua pietà signora Charvet!!" Hazel, una bambola di porcellana con enormi occhi blu che fissavano il vuoto. I lunghi capelli biondi ricadevano sulle spalle magre, le braccia erano abbandonate senza vita lungo i fianchi, lo sguardo era vitreo. Niki la guardava coi suoi grandi occhi verdi come il mare e sinceri come le nuvole estive. "Non sei mai fregato veramente se hai una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla." Hazel riprese la parola: "Giuditta è figlia dell'amante di mia madre Camilla, perciò non ha un padre."
La mattina seguente, Andrés confidò a Niki: "Ho deciso di sottopormi all'intervento agli occhi, devo poter riconoscere l'assassino di Damien, devo farlo per sua figlia." Niki pensò in che inferno si era trasformata la vita di Andrés, nel suo studio con le tende tirate c'arano innumerevoli tele dipinte solo di vernice nera. "Tanto vale abituarmi, visto che tra poco sarà l'unica cosa che vedrò." Aveva commentato lui. L'amore è farsi del male senza neanche accorgersene. 

Ti vedo da qui, ma tu è come se non mi vedessi, e pensare che un giorno mi amavi più della tua stessa vita. Mi passi davanti facendo finta di non vedermi, davvero credi che io non ne soffri? Dopo tutto quello che c'è stato tra di noi... e invece baci tuo marito Andrés come se niente fosse, come se ti fossi completamente dimenticata di me. Un tempo era me che baciavi! E la notte vi spio mentre ve ne state a letto, guardo con gelosia lui che ti stringe a se portandoti via da me, da quella che eri quando mi amavi. Oh Niki! Forse è per via di questi miei occhi freddi... di vetro... o per questo mio sorriso un po' stupido... sì tu non mi ami più a causa del mio stupido sorriso! O più semplicemente ti sei soltanto dimenticata di me. Un tempo dividevamo lo stesso letto, eravamo inseparabili, non ricordi? Potrei dire che un tempo ero la tua unica ragione di vita. Come vorrei uscire ancora con te, andare passeggiando coi raggi del sole che ci colpiscono in viso e sorridere insieme. Hazel ha deciso di non pubblicare il suo libro, si è resa conto che avrebbe solo gettato fango sul ricordo di Luke. Oggi tuo marito Andrés è stato operato agli occhi ed ha riacquistato la vita. Ti ho vista piangere di gioia mentre pregavi in ginocchio davanti al quadro della Madonna che tieni appeso in camera da letto. Sono felice, almeno non piangerai più per lui. Le lacrime fanno venire le rughe. Io voglio solo vederti felice come quando amavi solo me. E pensare che ti ho anche accompagnata qui a New York, quando hai lasciato Parigi, ti amavo a questo punto, pensa un po' te! E tu m'ignori completamente... come se non fossi... come se non fossi stata altro che una tua stupida bambola d'infanzia! Cavolo mi sa che è questa la squallida realtà, non sono altro che una bambola!! Addio mondo crudele! 
Alle volte le bambole decidono di cadere dai comò impolverati...

 

Ciao Mamma,
come và la vita lì da voi? Parigi è una città meravigliosa, ma questo tu e Papà lo sapete già... e forse anche meglio di me. Sai qui alla scuola d'arte ho conosciuto tante persone nuove. Ho due amici in particolare,
Xander Jeydì ed Etrusca Diderò, potremmo dire che sono i miei migliori amici. Vuoi la verità, Mamma? Xander mi piace un casino!! Vedessi com'è carino, ha due occhi meravigliosi... e poi ama l'arte quanto me... è una cosa incredibile non è vero? Che mi racconti di Ruben e Diva, stanno tutti bene non è vero? Non posso sprecare nemmeno un minuto di questa vacanza-studio, infondo ho solo due mesi, Dio perché l'estate è così breve? Qui mi sembra di vivere in una favola... anche se forse a Xander i panni del Principe Azzurro stanno un po' stretti. Ma tu guarda che mi viene in mente! Etrusca invece è una ragazzetta coi capelli lunghi e neri fino alla vita... magari avessi anch'io capelli meravigliosi come i suoi! Sì, Etrusca è davvero un'ottima amica. Ho solo paura... di tanto in tanto... che Xander sia più interessato a lei che a me. Ma forse mi sto solo fasciando la testa prima di rompermela.
Elise.

L'ELEFANTE E LA FARFALLA
Sono l'elefante e non ci passo
mi trascino lento il peso addosso
vivi la vergogna e mangio da solo e non sai
che dolore sognare per chi non può mai.
Sono l'elefante e mi nascondo
ma non c'è rifugio così profondo
io non so scappare che pena mostrarmi così
al tuo sguardo che amo e che ride di me.
Una farfalla sei
leggera e libera su me
mai
non ti raggiungerò mai
mi spezzi il cuore e te ne vai
lassù.
Sono l'elefante che posso fare
inchiodato al suolo e a questo amore
provo ad inseguirti e rimango così
non puoi neanche aiutarmi ti prego vai via.
Una farfalla tu sei
leggera e libera su me
mai
non ti raggiungerò mai mi spezzi il cuore e te ne vai
da me.
Dentro di me dentro di me
ho un cuore di farfalla
e non potrai vedere mai quanto lui ti assomiglia.
Dentro di me dentro di me
ho un cuore di farfalla
e non potrai vedere mai quanto lui ti assomiglia.
Dentro di me dentro di me ho un cuore di farfalla.
(Michele Zarrillo)

Grazie a chi… non ha mai detto niente. Grazie a chi… ti giudica solamente. Grazie a chi… non ha mai mosso un dito. Grazie a chi… non l’aveva mica capito. Grazie a chi… certe cose non dovrebbero accadere. Grazie a chi… è sempre pronto a condannare. Grazie a chi… certe gente nasce segnata. Grazie a chi… un po’ strana lo era sempre stata. Grazie a chi… mi ha detto sì… una di meno al mondo. Grazie a chi… sai adesso non ho tempo. Grazie a chi… scusa ma il lavoro, adesso sono occupato. Grazie a chi… lei era sempre in farmacia lo avevo capito. Grazie a chi… non ha mai fatto uno sbaglio. Grazie a chi… è convinto di essere migliore. Grazie a chi… avrebbe saputo cosa dire. Grazie a chi… avrebbe saputo cosa fare… e grazie anche a me… ed Etrusca non c’è più, a volte la incontro per caso ancora… ma non c’è più. Grazie a chi… non si è mai ricordato. Grazie a chi… non ha mai considerato. Grazie a chi… se mi avesse interpellato. Grazie a chi… un consiglio l'avrei certo dato. Grazie a chi… tanto smetti quando vuoi. Grazie a chi… io mi faccio i fatti miei. Grazie a chi… io la volevo chiamare. Grazie a chi… ma aspettavo il momento giusto. Grazie a chi… io non lo avrei mai fatto. Grazie a chi… io già sapevo tutto. Grazie a chi… bastava un po’ di comprensione… e grazie anche a me… eppure Estrusca un po’ di tempo fa era come me, ci sdraiavamo sul prato al sole, mi ricordo che scriveva delle lettere lunghissime, con frasi bellissime solo per me, ma adesso che l’inchiostro è terminato sul suo diario solo fogli bianchi mi ha lasciato. Etrusca non c’è più, Etrusca non c’è più  a volte la incontro per caso ancora… ma non c’è più. Grazie a chi… ormai quello che è stato è stato. Grazie a chi… chi  ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Grazie a chi… su certi problemi ci si siede. Grazie a chi… quando la vedeva cambiava marciapiede. Grazie a chi… certa gente non la devi frequentare. Grazie a chi… chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Grazie a chi… chissà  i soldi dove li trovava. Grazie a chi… chissà per procurarsela cosa faceva… ma non ne vale la pena. Grazie a chi… non  starle troppo addosso. Grazie a chi… tanto è sempre uguale. Grazie a chi… non è cambiato proprio nulla. Grazie a chi… non ci provare perdi tempo tanto non ci riesci. Grazie a chi… è inutile non lo capisce. Grazie a chi… dopo un po’ svanisce tutto… e grazie anche a me… 
Elise.

"Io desidero tenerti tra le mie braccia
così puoi sentire tutto il mio amore,
l'amore che viene da un Angelo Custode
che veglia su di te dall'Alto.
Quando il tuo cuore è triste e ti senti stanca,
sappi che io sono lì con te,
e persino nei tuoi momenti più neri,
puoi sentire il mio abbraccio d'amore,
io ti tengo stretta a me.
Se credi nell'amore che ho da darti,
il tuo cuore non sarà mai solo,
perché io sarò sempre lì con affetto e
attenzione e avrò cura del tuo cuore...
come fosse il mio." 
 
P. Hall

Harùn Al Return venne ritenuto colpevole di omicidio di secondo grado, ed il tribunale dello stato dell'Iraq gli diede venticinque anni di prigionia. Verrà il giorno in cui il male chiederà al bene come si fa ad amare. Sheol Dejanira Al Sasirjo di ritorno a casa quel giorno vide della candide piume bianche cadere dal cielo, avrebbe voluto con tutto il cuore afferrarle, ma come per prodigio esse scomparvero prima di toccare terra. "Ti voglio bene papà, anche se qualcuno non mi ha mai dato il tempo per dirtelo, quand'eri ancora in vita..."

CONTINUO

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