"Mi salvò la Madonna"

Il grazie di Wojtyla - Vent'anni dopo in piazza San Pietro il Papa ricorda l'attentato

CITTA' DEL VATICANO - «Venti anni fa fui salvato dalla Madonna di Fatima». Papa Wojtyla ricorda l'attentato subito in piazza San Pietro il 13 maggio 1980 e ringrazia chi, secondo lui, gli salvò la vita dai colpi di arma da fuoco sparati dal turco Alì Agca. Ieri nella stessa piazza san Pietro teatro dell'attentato, davanti a migliaia di fedeli accorsi per assistere all'ordinazione di 34 diaconi che hanno studiato al Seminario romano maggiore, ha ribadito la sua convinzione che sia stata la protezione della Madonna di Fatima a salvarlo. Convinzione resa nota in verità già in diverse precedenti occasioni, culminate lo scorso anno con la completa rivelazione del terzo segreto di Fatima, dove secondo i tre pastorelli veggenti la Madonna predisse, tra l'altro, che «un vescovo vestito di bianco» sarebbe stato ferito mortalmente da armi da fuoco. Più o meno quello che avvenne in Vaticano il 13 maggio di 20 anni fa. Papa Wojtyla lo accenna brevemente ieri mattina per invocare la protezione della Madonna di Fatima sui nuovi 34 preti e per chiedere alla stessa Vergine un «cenno» per porre fine agli scontri in Terra Santa tra ebrei e palestinesi.
«La protezione della Madonna di Fatima ha ricordato il Pontefice durante il rito io stesso ho avuto modo di sperimentare il 13 maggio di vent'anni fa. Ed oggi, a Lei, oltre a chiedere la protezione per questi nuovi 34 preti, rinnoviamo la supplica per la Terra Santa, perchè siano purificati i cuori e i propositi di tutti, così che cessino i massacri e le energie degli uni e degli altri siano finalmente impiegate per la costruzione effettiva e duratura della pace».
Toccante il rito della consacrazione dei nuovi sacerdoti, ai quali il Papa ha imposto le mani sul capo, dopo che avevano pregato a lungo prostrati sul pavimento della basilica. Provengono da Colombia, India, Zambia, Uruguay, Messico, Cile, Spagna, Francia, Nuova Zelanda, El Salvador, Stati Uniti, Cuba, Honduras, Australia e Italia. Giovanni Paolo II, apparso in forma discreta, anche se a tratti sembrava affaticato, nell'omelia ha ricordato loro il senso e i fini della missione sacerdotale, che i 34 inizieranno nelle parrocchie romane. La colonna sonora della suggestiva celebrazione è stata eseguita dal coro della Diocesi di Roma, composto da 180 tra giovani e seminaristi, diretti da monsignor Marco Frisina.

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