Per la prima volta, la settimana scorsa, l'Agenzia
Spaziale Europea
ha messo in comunicazione due satelliti usando un raggio laser come
portante. A bordo del satellite Artemis, lanciato lo scorso luglio,
si trova infatti il sistema SILEX, che fornisce un collegamento
ottico con il satellite SPOT 4. I due satelliti si trovano al
momento su orbite molto distanti; SPOT 4 orbita infatti a 832
chilometri dalla superficie terrestre, mentre Artemis è al momento
in un orbita di parcheggio a ben 31 000 chilometri.
Attraverso questo collegamento è possibile trasmettere le immagini
di SPOT 4 in tempo reale al centro di raccolta dati di Tolosa, in
Francia, usando Artemis come ripetitore e riducendo il tempo
necessario fra la ripresa delle immagini e la loro trasmissione a
terra. Senza questo collegamento, le immagini di SPOT 4 devono
essere memorizzate nei calcolatori di bordo per essere trasmesse a
terra durante il sorvolo delle stazioni di terra.
Nel corso dei primi esperimenti il canale di comunicazione è stato
aperto quattro volte, nel corso di altrettante orbite successive di
SPOT 4. Ogni volta, Artemis ha inviato il suo raggio laser verso la
direzione in cui doveva trovarsi SPOT 4. Quando il contatto è stato
stabilito, SPOT 4 ha attivato il proprio laser di trasmissione e il
canale è rimasto aperto per tempi variabili da 4 a 20 minuti.
Mentre il canale era aperto è stato possibile trasmettere dati a
una velocità di 50 milioni di bit al secondo, con una grande
accuratezza confermata dalle stazioni di terra. In effetti, il
vantaggio dei laser è proprio quello di permettere velocità di
comunicazione molto superiori, anche se le dimensioni del fascio
richiedono una precisione di puntamento eccezionale, considerando
anche la velocità a cui si spostano i satelliti.
Ora l'ESA prevede di compiere un esperimento di trasmissione di veri
dati verso i primi di dicembre e, se i risultati saranno ancora
buoni, per la metà dell'anno prossimo i collegamenti laser fra i
due satelliti diventeranno di routine.
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