E se la RIAA usasse gnutella?

I sistemi di file sharing che utilizzano network vengono giudicati "sicuri" dagli utenti, perchè non possono fare la fine di napster.

Ma le case discografiche, e soprattutto la RIAA (associazione che raccoglie le maggiori case discografiche a livello mondiale), non demordono, e pare che stiano cercando di fare approvare al parlamento americano una sorta di "eccezione" ad una legge antiterrorismo.

La legge antiterrorismo in fase di discussione avrebbe lo scopo di rendere più difficile (e più grave a livello penale) l'ingresso non autorizzato su computer di altre persone.

La RIAA ha sostenuto che tale legge non le permetterebbe di intervenire in maniera adeguata contro chi infrange il copyright per via elettronica, e vuole quindi fare approvare un emendamento che renda la vita più facile a chi penetra nei computer di altre persone se è per "prevenire" la pirateria.

Qualche giorno fa scrissi del fatto che la RIAA si stava interessando (a modo suo) ai sistemi di file sharing come Kazaa o Gnutella.

Da alcune indiscrezioni pare che l'intervento che la RIAA ha in programma non riguarderà azioni legali contro gli autori dei vari Morpheus, Bearshare, etc, bensì gli stessi network.

Intendo dire che la RIAA potrebbe creare programmi in grado di collegarsi ai network di file-sharing, e cercare di inviare a più utenti possibili migliaia di richieste, in modo da rendere impossibile agli utenti in questione di scaricare file.

Il sistema adottato sarebbe in sostanza quello adottato da alcuni crackers quando decidono di attaccare un sito inviando al server che lo ospita più richieste di quelle a cui sia effettivamente in grado di rispondere.

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