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Probabilmente non è per
l'ambiente che gli scienziati Motorola l'hanno ideato, ma rimane il primo
esempio di fonte di energia alternativa alle attuali batterie.
La soluzione consiste nell'inserire all'interno dei telefonini, invece che
il consueto battery-pack, una cella a combustibile.
Il gas utilizzato al posto delle sostanze chimiche contenute nelle attuali
batterie, è il metano, che sarebbe in grado di fornire al cellulare
l'energia (100mW di potenza) necessaria per 30 giorni di utilizzo.
Attualmente i limiti delle tecnologia sono rappresentati dalla dimensione
della cella a combustibile (DMFC, Direct Methanol Fuel Cell), che è di 5
x 10 x 1 cm. Per venire incontro alle esigenze di chi desidera avere un
cellulare ultrapiatto, gli ingegneri motorola hanno pensato di unire alla
cella a combustibile un accumulatore ricaricabile di piccole dimensioni.
Il lato positivo per l'ambiente è costituito dal fatto che il metano è
un gas facilmente producibile dai rifiuti organici.
Alcuni manager di Nec hanno affermato che la produzione su scala
industriale di queste celle a metano inizierà nel 2004 o nel 2005.
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