ARLECCHINO
(dal francese antico, Hellequin, nome di un diavolo buffone, nelle
leggende medioevali francesi) E' un servitore poverissimo, che non ha
i soldi neppure per rattoppare il proprio vestito, con stoffe dello stesso
colore! Affamato e infreddolito, Arlecchino, con la sua furbizia, cerca di sbarcare il lunario
e di sfuggire alle prepotenze dei ricchi e dei più forti.
Spesso, nelle commedie è impegnato a truffare il vecchio padrone, ad
aiutare i giovani amanti, a mettere in ridicolo i soldati.
La maschera di Arlecchino è caratterizzata da pezzi di stoffa
PANTALONE
Pantalone è la caricatura del mercante, tirchio, sospettoso e avaro.
Quando la classe borghese consolidò le proprie posizioni, si modificò
anche questa maschera. Nel secolo scorso, Pantalone incarnò l'immagine del
buon padre di famiglia. All'inizio, chiamato il Magnifico, prese poi il
nome di Pantalone de' Bisognosi. Ha un vestito rosso e un mantello nero,
come quello dei mercanti dalmati del XV° e
del XVI° secolo.
BRIGHELLA
Anche lui, come Arlecchino, fa
parte della famiglia dei servitori. Inizialmente, era rappresentato come
un individuo superficiale, ma astuto e intrigante. Successivamente,
Brighella divenne un servo saggio e fedele, che ammonisce i padroni contro
i guai e la leggerezza della giovinezza, mettendo, magari, una buona
parola tra genitori e figli. Di origine bergamasca, Brighella indossava
dei pantaloni ed un camicione di tela. Col tempo, venne rappresentato in
livrea da servitore.
FACANAPA
Maschera veneziana, apparsa per la prima volta al Teatrino della Minerva,
nel 1836. Parla velocemente, storpiando le parole, generando grande
ilarità. Si muove continuamente, spostandosi con delle buffe piroette.
Facanapa veste con una, marsina panciotto
e pantaloni stretti sotto il ginocchio.
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GIANDUIA
Rappresenta lo stereotipo del contadino finto tonto, gran mangiatore e
bevitore. Il suo appellativo, Gianduia, deriva dall'espressione piemontese
"Gioan d'la douja", che vuol dire Giovanni del boccale. Veste con una
giacca marrone, un panciotto giallo, parrucca e calze rosse.
Gianduia è un personaggio popolare piemontese e la sua origine è
attribuita al burattinaio G.B. Dsale, 1808.
PULCINELLA
E' una maschera originaria della
Campania, inventata probabilmente intorno al XVI° secolo dall'attore
Silvio Fiorillo da Capua. Il nome Pulcinella deriva forse dal latino
tardo, "pullicenus", pulcino. Questa maschera si diffuse in tutta Europa,
assumendo diversi nomi, Polichinelle in Francia, Punch in Inghilterra.
Pulcinella è un contadino poverissimo, che non ha voglia di lavorare.
Furbo e ingegnoso, impiega tempo ed energie, per trovare il modo di
mangiare.
Pulcinella indossa una bianca casacca e larghi pantaloni, anch'essi
bianchi. Egli si copre il viso con una maschera nera, dal lungo naso
adunco. Ha due
gobbe, una sulla schiena ed una sul petto. Con il tempo, la maschera di
Pulcinella è divenuta il simbolo del popolo napoletano.
COLOMBINA
E' la servetta impicciona e pettegola, spesso rappresentata in coppia con
Arlecchino. Furba e vanitosa, è stata protagonista di molte commedie, in
Italia e in Francia, sin dal XVI° secolo.
BALANZONE
Conosciuto anche come Dottor Balanzone, è una caricatura del sapientone,
in riferimento ai dottori della Scuola di Bologna, una delle università
italiane più prestigiose del XVI° e XVII° secolo.
Parla con molte citazioni latine, non sempre esatte. Anzi i suoi discorsi
rivelano una profonda ignoranza, ammantata di paroloni e presunzione.
Balanzone veste con un abito
dottorale nero, un
ampio cappello ed il collare bianco, spesso di grandi dimensioni, con un
notevole effetto comico. E' la maschera dei bolognesi.
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