Scuola, promossi o bocciati ma solo ogni due anni

Se andrà in porto la riforma Moratti gli studenti saranno valutati ad ogni biennio Scompare l'esame di quinta elementare

ROMA - Promossi o bocciati solo ogni due anni. Se la riforma della scuola andrà in porto gli studenti non saranno più valutati ad ogni fine anno scolastico ma solo dopo un biennio. A sottolineare questa novità nascosta nelle pieghe dela riforma Moratti è stata il sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea durante un congresso della Gilda, il sindacato autonomo dei professori.

Con la nuova scuola delineata dalla riforma cambia il metodo di valutazione e spariranno i debiti scolastici. Nel progetto di riforma si prevede, infatti, una articolazione del percorso di studi in bienni didattici. Questo vuol dire che i ragazzi saranno valutati al termine di ogni biennio: il "via libera" o lo "stop" nel percorso di studi avverranno cioè al termine della seconda elementare, della quarta elementare e della prima media.

In questo modo, inoltre, scompare l'esame della quinta elementare, mentre la valutazione finale per il primo ciclo di studi avverrà in terza media con un esame di stato che prevederà anche una prova a carattere nazionale. "I docenti - ha detto la Aprea - avranno la possibilità ogni due anni di promuovere o di fermare gli studenti rispetto all'ordine di scuola frequentato, e sempre ogni due anni il sistema nazionale valuterà in ingresso gli apprendimenti dei ragazzi e la qualità complessiva del sistema". La filosofia di fondo, ha concluso il sottosegretario, è che "è necessario colmare i debiti formativi prima di procedere nel percorso di studi".

La Aprea ha anche detto che il Consiglio dei ministri deciderà sulla delega da chiedere al Parlamento in materia di istruzione. "In ogni caso - ha precisato il sottosegretario - non sarà comunque una delega di principi, ma una delega che riprenderà tutti i punti più importanti della legge 30 e illustrerà i nuovi aspetti della riforma, esattamente come avevamo ipotizzato di descriverli in un disegno di legge". Aprea ha infine rilevato che "sarebbe anche possibile mettere a punto un disegno di legge composto da un solo articolo, ma la questione è che è nostra intenzione fare una riforma organica della scuola".

(18 gennaio 2002)

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