La volata secondo Del Neri "La Roma ha qualcosa in più"

La lotta per lo scudetto entra nella fase decisiva e domenica i giallorossi sfidano l'Inter a San Siro

Il tenico del Chievo fa le carte al campionato "Anche la Juventus però ha tutto per far bene"
ROMA - Roma, Inter, Juventus. Una volata a tre, con sette giornate da disputare e tre scontri diretti a mettere sul piatto punti che, come si dice in questi casi, valgono doppio. A cominciare da domenica, quando Inter-Roma darà il via ufficiale al rush finale per lo scudetto. Nessuna squadra deve ancora affrontare tutte e tre le regine della Serie A, tuttavia ce n'è una, il Chievo, che nel giro di una settimana, il 21 e il 28 aprile, ne testerà due: prima l'Inter al Bentegodi, poi la Roma all'Olimpico.

E poi c'è l'allenatore del Chievo, Luigi del Neri, il tecnico più osannato nel girone di andata, studioso di tattica e osservatore curioso al suo primo anno di A. Del Neri è quinto con il suo Chievo dopo aver fatto la lepre per un bel po'. Ora sta alla finestra, a godersi la lotta scudetto. Un posto da spettatore, sì, ma in prima fila.

Del Neri, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Roma, Inter e Juventus lo stanno dimostrando: e domenica Inter e Roma si scontrano al Meazza.
"Sono due squadre abituate a mantenere gli equilibri giusti anche nei momenti difficili, per quanto di momenti difficili per ora non si possa proprio parlare, visto che vincono
sempre. Cosa, che in campionato, si può dire anche per la Juve. Si annuncia un finale di campionato appassionante come non lo si vedeva da anni, a parte che per me è il primo in una certa veste. La Roma ha più tranquillità, secondo me, l'Inter non mi pare altrettanto autorevole".

Chi le ha fatto più impressione?
"La Roma. Con l'Atalanta l'ho vista molto sicura delle sue possibilità, perfetta come adattamento alla partita, serena in ogni circostanza. E' una squadra che gioca senza tensioni. Non ha mai sofferto contro l'Atalanta, ha sempre mantenuto il controllo della situazione. Insomma, la vedo bene. Certo, c'è un'avvertenza".

Quale?
"Parlo avendo visto le ultime tre partite. Chissà cosa può succedere fra un mese".

Insomma, le previsioni degli allenatori sono come quelle dei meteorologi. Non vanno oltre un limitato periodo di tempo.
"E' un po' così. Alla lunga le cose possono anche cambiare. In fondo, la Juve che ho visto io era solida come la Roma (ride, pensando alle due sconfitte subite, 3-2 al Delle Alpi e 3-1 al Bentegodi)".

Ma cos'ha in più la Roma? Qualità tecnica? Lo stato di forma? La sapienza del tecnico? Cos'altro?
"Della Roma mi colpisce un po' di tutto. Stato di forma, gestione tattica. Sa di essere forte, e questo conta. E sa di essere forte anche perché ha vinto lo scudetto lo scorso anno. Sono cose rilevanti, sotto il profilo psicologico. E poi ci sono le prestazioni in Champions League, la riscoperta di uomini importanti come Montella, che segna a ripetizione. Aumenta l'entusiasmo e la gestione del gruppo si fa più semplice".

Si dice che la Roma si faccia preferire per il gioco, la Juventus per l'esperienza, l'Inter per l'abbondanza di campioni.
"Inter e Juventus non mi sembrano sicurissime. Non come la Roma, quantomeno. Hanno vinto grazie a singoli importanti, ad allenatori in grado di gestire i vari momenti della partita, però a mio parere non hanno la solidità della Roma attuale".

E il morale?
"L'eliminazione dalla Champions League può avere un contraccolpo negativo sulla Juventus, anche se ieri ha vinto. Però la Juve ha un allenatore abilissimo nel mantenere gli equilibri giusti. Come dicevo, tutto o molto può cambiare in un attimo. Se vinci il derby, come la Roma, puoi immagazzinare entusiasmo. Dipende dall'ultimo risultato, da un gol fatto o sbagliato".

Lei, lo scienziato del calcio, tira in ballo i famigerati 'episodi'?
"Ma il calcio è fatto di questo. Un episodio favorevole ti dà l'occasione per stare in campo, o andarci nella gara successiva, con più tranquillità".

Gli episodi chiamano i fuoriclasse, gli uomini che decidono, nel bene e nel male.
"La Roma, io la preferisco per l'assetto tattico. E' chiaro che poi i campioni tutte e tre li hanno. Un infortunio o un recupero importante a questo punto del campionato possono essere decisivi. Capello ha ritrovato Montella dopo molto tempo e ne è stato ripagato, toglierlo alla Roma è come levare Vieri all'Inter o Del Piero alla Juventus".

Roma, Inter, Juventus: lei ne incontrerà due. Come si battono?
"Essendo perfetti come noi del Chievo a Milano".

Due a uno con gol di Corradi, pareggio di Vieri, definitivo vantaggio di Marazzina al termine di un'azione in verticale, pagina 85 del manuale del calcio. Un gol di cui Altafini-Crozza potrebbe dire: 'Belissimo, amisciii'.
"Quel giorno all'Inter non abbiamo concesso niente. Occorre giocare al massimo. E giocare come si sa. Se pensi di difenderti e basta, quelli ti abbattono alla prima occasione".

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