Un nuovo studio sui topi suggerisce che digiunare un giorno su due può
aiutare a eludere il diabete e a proteggere i neuroni del cervello alla
pari, se non meglio, di esercizi fisici o restrizioni caloriche. La
scoperta, opera di ricercatori del
National Institute on Aging (NIA) degli
Stati Uniti, indica che ridurre la frequenza dei pasti può produrre questi
effetti benefici anche se gli animali, quando gli è permesso di mangiare,
si rimpinzano con ingordigia.
“Le osservazioni sugli animali di laboratorio - ha affermato Mark Mattson,
del Laboratorio di neuroscienze del NIA - mostrano che la loro salute può
effettivamente migliorare se la frequenza dei loro pasti viene ridotta.
Tuttavia, anche se interessanti, questi risultati dovranno essere ancora
analizzati prima di determinare completamente l’impatto sulla salute”.
Nello studio, pubblicato sulla rivista “Proceedings
of the National Academy of Sciences" (PNAS),
Mattson e colleghi hanno scoperto che i topi messi a digiuno un giorno sì
e uno no, ai quali era però consentito di mangiare quantità illimitate di
cibo, presentavano livelli di glucosio nel sangue e di insulina inferiori
a quelli di un gruppo di controllo, cui era consentito nutrirsi tutti i
giorni, e a quelli di un gruppo sottoposto a restrizione calorica, che era
nutrito con il 30 per cento di calorie in meno del gruppo di controllo.
Nonostante il digiuno, i topi tendevano a ingozzarsi quando avevano il
cibo a disposizione, così da non assorbire meno calorie di quelli del
gruppo di controllo. Questa scoperta, secondo Mattson, suggerisce che
saltare i pasti migliora il metabolismo del glucosio e può fornire
protezione contro il diabete.
Nel corso dello stesso studio, ai tre gruppi di topi è stata somministrata
una neurotossina che danneggia le cellule nervose nell’ippocampo, una
regione del cervello fondamentale per l’apprendimento e la memoria: le
stesse cellule che negli esseri umani sono distrutte dal morbo di
Alzheimer. Gli scienziati hanno scoperto che le cellule nervose dei topi a
digiuno erano più resistenti alle neurotossine rispetto a quelle dei topi
degli altri due gruppi.
R.M. Anson, Z. Guo, R. de Cabo, T. Iyun, M. Rios, A. Hagepanos, D.K.
Ingram, M.A. Lane, M.P. Mattson,
Intermittent fasting
dissociates beneficial effects of dietary restriction on glucose
metabolism and neuronal resistance to injury from caloric intake.
Proceedings of the National Academy of Sciences Online Early Edition, 28
Aprile 2003.
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