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Entro
60 giorni Microsoft dovrà reintrodurre il supporta a java nei propri
sistemi operativi.
La vicenda che ha visto Sun e Microsoft affrontarsi in tribunale si
trascina da parecchio tempo: ad iniziare il contenzioso è stata Sun
Microsystem, che ha accusato Microsoft di aver modificato illegalmente il
linguaggio java incluso in windows per renderlo compatibile solo con il
proprio sistema operativo (ricordo che uno dei maggiori pregi di Java è
quello di creare applicazioni funzionanti su qualsiasi hardware/sistema
operativo).
Giudicata colpevole, Microsoft è stata costretta a versare a Sun un
risarcimento di 20 milioni di dollari.
Trascorso qualche tempo dal pagamento della multa, Microsoft decide, forse
per ripicca, che Windows XP non includerà la Java Virtual Machine
(necessaria per far girare applicazioni Java): chi vorrà poter
visualizzare le applet o far girare programmi scritti in linguaggio Java
dovrà provvedere personalmente a scaricarla da internet.
I contrasti tra le due aziende continuano fino allo scorso dicembre,
quando la Microsoft viene costretta da un giudice statunitense ad
includere la Java Virtual Machine (quella sviluppata da Sun) nei propri
sistemi operativi.
Sun pretende che Microsoft rimetta le cose a posto in 90 giorni, mentre
Microsoft chiede almeno un anno: dopo aver ascoltato le due parti, il
giudice ha stabilito che Java dovrà tornare in windows entro 2 mesi da
oggi.
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