05 Lug 2001 13:34
 
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Alfa, una difesa da trincea


ARESE - "Le multinazionali governano il mondo, spostano capitali e produzione, senza spostare la ricchezza e senza rispettare i diritti dei lavoratori. Da questa fabbrica lanciamo la sfida, da questa fabbrica lanciamo un appello a tutti i lavoratori e alle tre grandi organizzazioni sindacali, Cgil-Cisl e Uil, affinchè partecipino alle manifestazione contro il G8 di Genova".
Dallo stabilimento Alfa Romeo di Arese, simbolo della storia operaia in Italia, ieri mattina Vittorio Agnoletto, responsabile nazionale del Genoa Social Forum, ha parlato all'assemblea generale delle tute blu, organizzata dai Cobas e dalla Cub all'indomani della firma separata sul contratto dei metalmeccanici.
Sotto il Biscione, circondato da bandiere del sindacato e dai lavoratori che non conoscono ancora il destino del sito produttivo aresino, un chiaro riferimento alla Fiat, "padrona dell'Italia", che ha spostato il capitale dal settore automobilistico a quello dell'energia, che "è riuscita a mettere in questo Governo un suo rappresentante, il ministro Ruggiero".
Il responsabile del Gsf, prima ha parlato a un'assemblea in fabbrica e poi, in corteo con le tute blu, ha improvvisato una conferenza stampa fuori dai cancelli, tempestato di domande sulle iniziative di "disobbedienza civile" che verranno attuate e sulle ventilate spaccature del fronte anti-globalizzazione.
Vertice di Genova, ma non solo. Ad Arese c'è un'altra battaglia da combattere, quella della difesa delle produzioni e dei posti di lavoro. "Siamo alla vigilia di nuovi tagli occupazionali - spiega Renzo Canavesi, rappresentante del sindacato di base - serve una vertenza unitaria per Arese, altrimenti significa favorire i piani di smantellamento della Fiat. Per questo continueremo a ricercare l'unità con tutti. Se questo non sarà possibile, come Cobas continueremo, come abbiamo fatto in questi anni, la lotta in difesa dei lavoratori".

di Roberta Rampini


 

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