ARESE
- "Le multinazionali governano il mondo, spostano capitali e
produzione, senza spostare la ricchezza e senza rispettare i
diritti dei lavoratori. Da questa fabbrica lanciamo la sfida,
da questa fabbrica lanciamo un appello a tutti i lavoratori e
alle tre grandi organizzazioni sindacali, Cgil-Cisl e Uil,
affinchè partecipino alle manifestazione contro il G8 di
Genova". Dallo stabilimento Alfa Romeo di Arese, simbolo
della storia operaia in Italia, ieri mattina Vittorio
Agnoletto, responsabile nazionale del Genoa Social Forum, ha
parlato all'assemblea generale delle tute blu, organizzata dai
Cobas e dalla Cub all'indomani della firma separata sul
contratto dei metalmeccanici. Sotto il Biscione,
circondato da bandiere del sindacato e dai lavoratori che non
conoscono ancora il destino del sito produttivo aresino, un
chiaro riferimento alla Fiat, "padrona dell'Italia", che ha
spostato il capitale dal settore automobilistico a quello
dell'energia, che "è riuscita a mettere in questo Governo un
suo rappresentante, il ministro Ruggiero". Il responsabile
del Gsf, prima ha parlato a un'assemblea in fabbrica e poi, in
corteo con le tute blu, ha improvvisato una conferenza stampa
fuori dai cancelli, tempestato di domande sulle iniziative di
"disobbedienza civile" che verranno attuate e sulle ventilate
spaccature del fronte anti-globalizzazione. Vertice di
Genova, ma non solo. Ad Arese c'è un'altra battaglia da
combattere, quella della difesa delle produzioni e dei posti
di lavoro. "Siamo alla vigilia di nuovi tagli occupazionali -
spiega Renzo Canavesi, rappresentante del sindacato di base -
serve una vertenza unitaria per Arese, altrimenti significa
favorire i piani di smantellamento della Fiat. Per questo
continueremo a ricercare l'unità con tutti. Se questo non sarà
possibile, come Cobas continueremo, come abbiamo fatto in
questi anni, la lotta in difesa dei lavoratori".
di Roberta Rampini
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