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TORNA A:

Pagina 6

Ora i pugliesi antiG8 si preparano
domani blitz nelle agenzie di lavoro

Il ‘battesimo' per i gruppi che partiranno per il vertice di Genova: "Manifesteremo così"

ANTONIO MASSARI

«Siamo gli eredi dei nostri nonni, quei braccianti che decisero di non togliersi più la coppola di fronte ai padroni», raccontano. Ed è un modo per spiegarci che il conto alla rovescia in Puglia è già scattato: la "disobbedienza civile" incomincia domani, con la "Carovana del Sud Ribelle" che inizia a muoversi per tutto il meridione, cominciando da Bari e Taranto. Obiettivo: presidiare le agenzie interinali. L'avevano anticipato a Taranto, durante la riunione di qualche giorno fa: il "Sud Ribelle"Rete del movimento antiglobalizzazione che comprende Cobas, Giovani Comunisti, Centri Sociali e associazioni ambientaliste "radicali" di tutto il meridioneè pronto a "manifestarsi", con forza e chiarezza. Forse non sarà romantico come quel berretto mantenuto dai "nonni" sul capo, ma questo "presidio" ha tutta l'aria di voler essere altrettanto efficace ed ambizioso: «da domani vogliamo dare il via ad una campagna di massa che porti in tempi rapidi alla chiusura di questi covi di sfruttamento del lavoro nero».
E contestare contro le agenzie interinali sarà anche un modo, tutto pugliese e meridionale, di rispondere al ministro Claudio Scajola, che in queste ore si dice "meno preoccupato" sul vertice di Genova: «Scajola racconta che il Governo condivide le motivazioni di gran parte dei manifestanti – commenta Nicola La Torre – ma nel frattempo il suo Governo, con il "piano dei cento giorni", procede alla liberalizzazione dei contratti a termine, che significano meno garanzie, meno tutele sindacali e pochissimo peso contrattuale su orario e lavoro. Negli ultimi tre anni le politiche europee hanno imposto i nuovi meccanismi della flessibilità e della precarietà: in Italia la gente che è costretta a lavorare attraverso le agenzie interinali sfiora il 50%. E per il Sud questo è un problema profondo: da noi la flessibilità non è una opportunità, ma una forma di ricatto. E' come se ci dicessero: "O prendi quello che ti diamo o niente altro"».
E allora, per chi si sente costretto a "prendere questo o nient'altro", niente conferenze stampa organizzate ad hoc per i mass media, come è avvenuto per le "Tute Bianche". Si prediligono azioni dirette come quella di domani. Per dimostrare all'opinione pubblica che il "Sud Ribelle" intende rappresentare coloro che più pagano il peso della globalizzazione: «Con questa iniziativa vogliamo dimostrare la reale incompatibilità dei giovani del sud con il G8: gran parte del nostro movimento è composta da quei giovani che, pur avendo una buona formazione culturale, non incontra nessun tipo di sbocco occupazionale. E non ha alternativa a svendersi alle agenzie di lavoro interinale», raccontano.
Per questo imminente battesimo di strada i ragazzi del "Sud Ribelle" anticipano alcuni dei "segni" che li contraddistingueranno fino a Genova. Uno su tutti: la maglietta a strisce rosse e bianche, sulla quale campeggerà la scritta "inflessibili". Insieme a loro sfileranno le magliette nere con la scritta "no al G8", dei Giovani Comunisti pugliesi. Per il resto spiegano che sono già pronti a "mettere in gioco forza, intelligenza e creatività": «Utilizzeremo gli stessi "simboli" e "contenuti" che ci caratterizzeranno anche a Genova – racconta uno dei contestatoriper dimostrare, sin da domani, che i veri violenti sono coloro che limitano la libertà di manifestare. Ma ci preme far capire alla gente che altrettanto violenti sono coloro che, come le agenzie interinali, sfruttano la nostra forza lavoro. Noi, a qualsiasi livello, non vogliamo accettare passivamente l'aggressione né degli uni né degli altri» .
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