Lunedì 18 Giugno 2001
Vertice a rischio/
Sale la tensione
Previste misure
per disturbare
i segnali radio
Si temono
attentati
dinamitardi
attivati con
i telecomandi
Depositi di armi nei vicoli di Genova
Scoperti contatti tra centri sociali e nuove Br. Il ”popolo di Seattle”: forzeremo i blocchi

di MASSIMO MARTINELLI

ROMA - E alla fine, spuntarono le pistole. Non in mano ai poliziotti, come è successo a Goteborg durante gli scontri dei giorni scorsi, ma nei depositi del movimento antagonista che sarà l’assalto al G-8 di Genova. C’erano armi, ma anche scudi, bastoni, bombolette paralizzanti al peperoncino e altri strumenti da guerriglia. La scoperta l’ha fatta la Digos di Genova, nei giorni scorsi, durante la campagna di bonifica dei Carrùggi, i vicoli antichissimi e intricati del centro storico di Genova che durante il G-8 saranno sigillati dentro la «zona rossa». Le armi da fuoco, rigorosamente corte, sono state individuate in piccoli arsenali che gli estremisti avevano già predisposto due mesi prima del vertice, con l’intenzione di entrare disarmati nella zona rossa per poi attrezzarsi alla guerra con le forze dell’ordine nei vicoli del centro. La notizia, che conferma quanto alto sia il livello di scontro che i manifestanti cercheranno a Genova, ha preoccupato un po' tutti. Tanto che dalla Digos di Genova è partita per il Viminale una relazione dettagliata su questi fatti per informare anche al direzione del Dipartimento di Ps.
Contemporaneamente, gli 007 del Sisde hanno scoperto che alcuni rappresentante di rilievo dei centri sociali più duri, che aderiscono al Network per i Diritti Globali, hanno avuto, di recente, contatti con almeno cinque esponenti della nuova galassia brigatista. La novità è arrivata durante le operazioni di pedinamento e intercettazione di questi presunti terroristi, nell’ambito di altre inchieste giudiziarie: controllando i loro movimenti è venuto fuori l’interessamento per azioni da portare a termine a Genova durante il vertice.
Intanto, i giovani del movimento antagonista confermano le loro intenzioni bellicose per i tre giorni del summit e chiedono che la stazione di Brignole, vicino al centro storico, non sia chiusa in quel periodo. Ieri pomeriggio, in un centro sociale della Capitale, nel quartiere San Lorenzo, hanno festeggiato lo scudetto della Roma annunciando: «Ora la Coppa dei Campioni ce la prenderemo al G-8 di Genova». I Cobas hanno dichiarato che saranno in piazza anche loro, con un’assistenza legale e medica. Al Viminale prosegue intanto lo studio della situazione per adottare il massimo delle precauzioni. Persino in seno al governo si sarebbe già formato un partito delle colombe, favorevole ad una linea morbida, di dialogo, con gli esponenti più rappresentativi del movimento no-global e un’ala più dura, interventista, favorevole ad una linea intransigente. Quasi certamente, nell’arco di questa settimana il capo del governo Berlusconi renderà note alcune decisioni operative sul vertice. Ad esempio, si dovrà stabilire definitivamente se i lavori si terranno sulla nave da crociera European Vision, della Costa Crociere, che già ospiterà molte delegazioni, oppure se sarà mantenuto il progetto iniziale, che prevedeva lo svolgimento del vertice a Palazzo Ducale. Inoltre, il prefetto comunicherà quale spazio sarà assegnato al Genoa Social Forum (che raccoglie oltre 340 sigle del movimento antagonista) come base per le manifestazioni pacifiche anti-G8. Secondo indiscrezioni, il prefetto di Genova sarebbe intenzionato a cedere un antico castello dismesso. sulle colline che circondano Genova.
Sul fronte della polizia proseguono gli addestramenti dei Reparti Mobili, soprattutto dopo che una task-force del Viminale spedita a Goteborg per studiare nuove strategie di prevenzione, ha segnalato l’importanza del contenimento delle masse.