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TORNA A:

Pagina 8

G8, il capo della Polizia
incontra i contestatori

Berlusconi: "Il vertice non è una torre d'avorio"

ANAIS GINORI

ROMA - Oggi si parleranno: contestatori e polizia, le due barricate a confronto sul G8. E' il momento del primo faccia a faccia a Genova. Dieci leader antiglobalizzazione incontrano questo pomeriggio il capo della polizia, Gianni De Gennaro. I ragazzi di Seattle, che hanno promesso di essere in 100mila per contestare gli otto leader mondiali riuniti in Liguria tra il 20 e il 22 luglio, sono stati convocati dall'uomo che guiderà le forze di sicurezza durante il vertice. Il Viminale deve decidere quali concessioni fare ai manifestanti. Alla vigilia dell'incontro, il premier Berlusconi ha annunciato che sarà a Genova nel prossimo weekend per verificare lo stato dei lavori. «Attenzione, il G8 non è una torre d'avorio in cui otto signori potenti decidono del destino degli altri» ha precisato ieri Berlusconi, aggiungendo: «Vogliamo proteggere le forze dell'ordine ma anche chi viene a Genova per protestare legittimamente».
Dunque, iniziano le prove di dialogo. Da una parte De Gennaro, in città per un sopralluogo sulla preparazione del G8, accompagnato dal vice Ansoino Andreassi. Dall'altro lato del tavolo, una delegazione del Genoa Social Forum, la federazione delle associazioni antiglobalizzazione (750 sigle, di cui 120 straniere). Saranno presenti dieci rappresentanti, tra cui Arci, Rete Lilliput, Cobas, Cgil e forse le Tute Bianche. Si discuterà del percorso del corteo, delle strutture di accoglienza, dei limiti della zona rossa (area off limits dove si svolge il G8) e di quella gialla (zona cuscinetto), dei trasporti e dell'accesso alla città (aeroporti e caselli autostradali saranno chiusi).
Le premesse non sono buone. L'incontro arriva dopo gli scontri al vertice europeo di Goteborg, durante i quali un ragazzo è stato ridotto in fin di vita. Si moltiplicano le informative dei servizi segreti internazionali sulle frange estremiste del movimento. Il Sisde ha rivelato il pericolo dell'utilizzo di scudi umani durante le manifestazioni antiG8: poliziotti catturati dai contestatori e utilizzati come ostaggi.
Per il popolo di Seattle sono «veline infami». Vittorio Agnoletto, presidente della Lila e portavoce del Genoa Social Forum, ribadisce il carattere pacifico del movimento e avverte: «I continui allarmi sono un modo subdolo per provocare i contestatori violenti e far degenerare la protesta». Sull'appuntamento di oggi, la delegazione ha idee molto chiare: «I diritti civili non sono oggetto di trattativa» spiega Agnoletto. Che elenca le richieste: abolizione della zona gialla («è una trappola fatta apposta per far accadere incidenti»), accoglienza («La zona di Quarto va bene, ma non ci chiudete nelle riserve»), disponibilità di una sede a Marassi per organizzare il convegno sui temi antiglobalizzazione, libera circolazione alle frontiere. «Non siamo pagliacci, né sfasciavetrine: parlate delle nostre ragioni e non soltanto dell'aspetto militare della contestazione» è stato l'appello che Agnoletto ha lanciato da Bologna, durante l'assemblea costitutiva di Attac Italia, associazione fondata in Francia (20mila iscritti) contro il neoliberismo e per tassare le transazioni finanziarie.
A Genova saranno schierati quasi 20mila uomini per garantire la sicurezza. Un imponente piano al quale il governo Berlusconi ha affiancato, a sorpresa, un'apertura politica ai contestatori. «Molte battaglie sono anche nostre» ha detto il ministro degli Esteri, Renato Ruggiero, già direttore dell'Omc. «Non è vero ha risposto ieri Agnoletto le differenze politiche rimangono abissali».
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