INDICE EDIZIONI Giovedì 28 Giugno 2001

IL SUMMIT
DELLE POLEMICHE

MARIELLA PAOLETTI
Non sarà una trattativa ma un confronto: lo ripetono da giorni entrambe le parti, quasi a voler mettere le mani avanti sull’esito di un incontro che non appare affatto facile. Intorno al tavolo, questo pomeriggio, i ministri degli Esteri e degli Interni Ruggiero e Scajola e i rappresentanti del Global social forum, guidati dal portavoce Vittorio Agnoletto: l’obiettivo è di trovare un possibile punto di contatto, per garantire la possibilità di manifestare durante il summit, assicurando comunque sempre la sicurezza del vertice e dei cittadini. Dal canto loro i rappresentanti del Gsf si presenteranno con richieste precise per quanto riguarda la logistica: cancellazione della zona gialla, niente armi da fuoco in dotazione alla polizia, nessun blocco per ferrovie, autostrade, frontiere. Condizioni difficilmente accettabili da parte del governo. Ieri del G8 ha parlato il vicepremier Gianfranco Fini alla Camera, durante il question time. Ribadita la volontà del governo di tutelare il diritto a manifestare in maniera «civile e democratica» il dissenso, Fini ha assicurato che non si intende «blindare» la città, dove comunque saranno impiegati «anche dei reparti speciali delle forze armate».
I preti coraggio. Un vibrante appello all’accoglienza delle migliaia di giovani anti-G8 è stato fatto dal sacerdote don Andrea Gallo dal palco del concerto di Manu Chao. «Hasta la victoria siempre, tirate su la testa!» e «in democrazia non ci sono nè zone gialle nè zone rosse», ha detto don Gallo, aggiungendo che l’arcivescovo di Genova sarà presente alle manifestazioni. «I G8 ritengono di essere i signori della terra - ha proseguito il sacerdote - no, la terra è di Dio, per i credenti, e per chi non crede è di tutti. Forze oscure stanno preparando da mesi una sorta di psicologia della violenza». E don Vinicio Albanesi, coordinatore del Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza) annuncia una preghiera che verrà recitata il 13 luglio nella chiesa di don Gallo: «Un grido di rabbia ma anche di speranza lanciato a Dio», affinchè la terra torni ad essere «il giardino che hai creato». Su Famiglia Cristiana è apparso un Manifesto per il G8, sottoscritto da 42 associazioni cattoliche, in cui si ricorda ai Grandi che «Le decisioni che voi prendete riguardano tutti».
Berlusconi dal Papa. Il presidente del Consiglio sarà ricevuto il prossimo 3 luglio dal Papa, in visita privata. È probabile che nel corso del colloquio vengano trattati i temi del debito estero e del disarmo internazionale, in vista di quella «globalizzazione della solidarietà» caldeggiata da Wojtyla e che è stata fatta propria anche dalla Conferenza episcopale italiana che appoggia la contro-manifestazione organizzata dai cattolici a Genova per il 7 luglio.
Lavoratori. Uno sciopero generale, uno di cittadinanza, una protesta virtuale, un corteo a Genova, azioni di boicottaggio ai simboli della globalizzazione in tutta Italia. È il programma anti-G8 previsto per il 20 luglio della Confederazione unitaria di base (Cub), le rappresentanze sindacali di base e lo Slai-Cobas.
Sindaci. I sindaci delle città metropolitane si incontreranno a Genova il 5 luglio. Lo ha annunciato il presidente dell’Anci Leonardo Domenici: sulla globalizzazione le città hanno da dire la loro soprattutto sul fronte dello sviluppo della cooperazione locale.