Logo Repubblica.it

CERCA
SCRIVI

26 Giugno 2001 Oggi in edicola

25 Giugno 2001 25 giugno 2001

24 Giugno 2001 24 giugno 2001

23 Giugno 2001 23 giugno 2001

22 Giugno 2001 22 giugno 2001

21 Giugno 2001 21 giugno 2001

20 Giugno 2001 20 giugno 2001

19 Giugno 2001 19 giugno 2001

18 Giugno 2001 18 giugno 2001

17 Giugno 2001 17 giugno 2001

16 Giugno 2001 16 giugno 2001

15 Giugno 2001 15 giugno 2001

14 Giugno 2001 14 giugno 2001

13 Giugno 2001 13 giugno 2001

12 Giugno 2001 12 giugno 2001

TORNA A:

Pagina 3

Noi, i nuovi ribelli del Sud

I movimenti antagonisti meridionali: "Tutti al G8"

ANTONIO MASSARI

Il "Sud Ribelle" sbarca a Taranto in una domenica calda e senza vento. Alla sede dei Cobas arrivano circa in sessanta, alla spicciolata, mentre la città sonnecchia ancora. Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e persino Sicilia: in quella stanzetta c'è tutto il meridione. Alcuni giovani, altri un po' attempati, ognuno con il suo linguaggio e la propria "militanza" alle spalle: ed è un valzer di affinità e differenze. Per gli interventi ci si prenota da Salvatore, che prima segna sull'agenda e poi chiama ad intervenire, uno alla volta. Intanto fuori il sole frigge e la saletta diventa asfittica: si comincia alle undici del mattino. Alle sette di sera, c'è chi ha ancora il fiato per parlare e la forza di ascoltare. Ed è subito chiaro che per loro, i "ribelli del sud", partecipare a Genova è qualcosa di diverso. Nata a Napoli subito dopo le manifestazioni e gli scontri di marzo, lo scopo della Rete "Sud Ribelle" è quello di sottolineare, organizzare e coordinare le peculiarità della protesta meridionale. E durante l'assemblea già si parla di "campagna d'autunno", perché si intuisce che se tutto finisse ai confini della zona rossa o di quella gialla, sarebbe un fallimento.
Sono i soggetti realidisoccupati, Cobas e LSU, tanto per cominciarela differenza principale tra il "Sud Ribelle"e tutto il resto della costellazione "noglobal". La vera sfida è quella di portarli a Genova. E già questo cambia le cose, come spiega Ernesto, del Cobas Slai di Taranto: «Noi abbiamo ritmi diversi, ad esempio, dai compagni dei centri sociali. Abbiamo prenotato due pullman, ma a Genova potremo venire soltanto per un giorno. L'obiettivo è portare i lavoratori e gli operai di fabbrica, con un ruolo definito e ben determinato. Stiamo parlando con loro per far capire che Genova è importante, che dobbiamo manifestare con gli operai dell'Ilva di Cornigliano, che bisogna protestare perché proprio in quella fabbrica il Governo dispiegherà parte della logistica e del Battaglione San Marco...».
Già, ma non è tutta qui la differenza. La diversità tra il "Sud Ribelle" e gli altri si dispiega su tutti i temi fondamentali: «Prendiamo ad esempio il problema del lavoro - spiega Salvatore della Confederazione Cobas di Taranto - al nord c'è una precarietà che costringe a saltare da un lavoro ad un altro, magari attraverso le agenzie interinali, ma che comunque offre una sorta di continuità occupazionale. Da noi si tratta del diritto di sopravvivere: la globalizzazione al sud si traduce in lavoro nero, in una disoccupazione che sfiora il 50%, nel ribasso dei salari». «A Napoli la gente disoccupata si suicida. E' tutta un'altra storia...», gli fa eco Cuono, di Acerra, dei Disoccupati Organizzati.
Diversa, secondo il "Sud Ribelle", è anche la dinamica che al sud si sviluppa tra globalizzazione e immigrazione: «Da noi gli immigrati – continua Salvatore – sono essenzialmente di passaggio e non stanziali come nel settentrione: questo significa che al nord il problema è quello sfruttamento dell'immigrato in fabbrica, mentre in Puglia è quello di evitare che gli immigrati anneghino nel canale d'Otranto, che non siano costretti ad alimentare il lavoro nero nelle campagne o a prostituirsi. E se si è clandestini si è facilmente destinati a questo tipo di "mercato"». E, infine, la diversità delle istanze da presentare a Genova riguarda anche la relazione tra globalizzazione ed ambiente. A causa della globalizzazione, spiegano, il meridione rischia di divenire la discarica d'Italia: «Se il nuovo governo, come sta già facendo, segue la politica americana di Bush è normale che a Rotondella l'ENEA ci costruisca una discarica per le scorie nucleari. Ed altre ancora ne arriveranno tra Foggia, Taranto e Bari».
Durante l'assemblea non manca infine il riferimento a questioni un po' più tecniche. Come arrivare a Genova, innanzitutto. «Da Napoli, se sarà possibile, ci arriveremo con la nave», spiega Alfonso, dell'Officina 99. Dalla Sicilia e Calabria invece si viaggerà sui treni, seguendo il Tirreno, mentre le altre regioni seguiranno il percorso ferroviario dell'Adriatico. Insomma, il "Sud Ribelle" si "mette in proprio" e si organizza. E non è solo una questione di contenuti, ma anche di linguaggio. Molto diverso, senz'altro, da quello dei gruppi del nord est. Troppo «virtuale e mass mediatico», sostiene qualcuno, non senza una vena di polemica. Così, anche nell'abbigliamento, la diversità è gradita: per Genova si indosseranno magliette a strisce bianche e rosse, come quelle dei manifestanti che nel luglio del 1960 impedirono il comizio del Msi.
commenti

interni

esteri

cronaca

economia

cultura

spettacoli

sport

torino

firenze

roma

napoli

palermo

bari

Milano

Bologna

Genova