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Vertenza Frarica: la liquidazione alle lavoratrici
licenziate va pagata tutta e subito. Lo ha stabilito il
Giudice del Lavoro del Tribunale di Padova a seguito del
ricorso presentato dall'Associazione Difesa Lavoratori
(aderente allo Slai-Cobas) contro la clausola, sottoscritta da
azienda e rappresentanti di categoria di Cgil e Cisl, che
prevedeva il versamento in tre ratei, dilazionato nell'arco di
un anno, dell'indennità di fine rapporto spettante alle 70
operaie licenziate.
"L'accordo sindacale che ha portato ai licenziamenti in
massa - spiega Francesco Miazzi dell'Associazione Difesa
Lavoratori-Cobas - è riuscito a penalizzare i lavoratori anche
su questo diritto fondamentale: che questa clausola
dell'accordo non fosse regolare lo si era rilevato subito ed
infatti era stata immediatamente richiesta alla Frarica
affinchè pagasse subito il trattamento di fine rapporto alle
lavoratrici licenziate. La direzione della Frarica, invece, ha
versato un primo acconto solo a quelle lavoratrici che avevano
sottoscritto l'accordo siglato da Cgil e Cisl, escludendo
provocatoriamente proprio le undici lavoratrici che con il
patrocinio dell'Adl-Cobas avevano presentato ricorso contro
l'accordo".
E' la seconda "conquista" che l'Associazione Difesa
Lavoratori mette a segno a seguito di una pronuncia del
Giudice del Lavoro: la prima riguardava il ritiro dei
licenziamenti e la reintegrazione sul posto di lavoro di due
operaie disabili, inserite erroneamente nel computo dei
licenziamenti.
"La partita più difficile comincia adesso", osserva Miazzi.
Mercoledì prossimo, infatti, è stato convocato all'Ufficio
Provinciale del Lavoro di Padova un incontro tra la dirigenza
della Frarica e le 11 operaie ricorrenti, affiliate
all'Adl-Cobas, per un tentativo di conciliazione".
"Se in questa sede non si arriverà ad un accordo - anticipa
Miazzi - sarà immediatamente depositato un ricorso alla
magistratura del Lavoro affinchè si pronunci sulla legittimità
dei licenziamenti e sui criteri adottati per effettuarli.
Anche perchè viene già ventilata una nuova riduzione di
personale, di fronte alla quale sarà bene che i lavoratori
facciano valere i loro diritti contro ristrutturazioni
aziendali destinate allo spostamento all'estero della
produzione. La battaglia di questo gruppo di licenziate va
sostenuta e amplificata, perchè mette a nudo tutte le
contraddizioni dell'accordo sindacale, le lesioni di alcuni
diritti fondamentali dei lavoratori, i criteri arbitrari con
cui si è pervenuti alla selezione dei dipendenti da
licenziare".
C.B.