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Sabato, 2 Giugno 2001

ESTE Il giudice del Lavoro "boccia" il versamento previsto in tre rate per le 70 licenziate alla Frarica
Le liquidazioni vanno pagate per intero
Este

Vertenza Frarica: la liquidazione alle lavoratrici licenziate va pagata tutta e subito. Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Padova a seguito del ricorso presentato dall'Associazione Difesa Lavoratori (aderente allo Slai-Cobas) contro la clausola, sottoscritta da azienda e rappresentanti di categoria di Cgil e Cisl, che prevedeva il versamento in tre ratei, dilazionato nell'arco di un anno, dell'indennità di fine rapporto spettante alle 70 operaie licenziate.

"L'accordo sindacale che ha portato ai licenziamenti in massa - spiega Francesco Miazzi dell'Associazione Difesa Lavoratori-Cobas - è riuscito a penalizzare i lavoratori anche su questo diritto fondamentale: che questa clausola dell'accordo non fosse regolare lo si era rilevato subito ed infatti era stata immediatamente richiesta alla Frarica affinchè pagasse subito il trattamento di fine rapporto alle lavoratrici licenziate. La direzione della Frarica, invece, ha versato un primo acconto solo a quelle lavoratrici che avevano sottoscritto l'accordo siglato da Cgil e Cisl, escludendo provocatoriamente proprio le undici lavoratrici che con il patrocinio dell'Adl-Cobas avevano presentato ricorso contro l'accordo".

E' la seconda "conquista" che l'Associazione Difesa Lavoratori mette a segno a seguito di una pronuncia del Giudice del Lavoro: la prima riguardava il ritiro dei licenziamenti e la reintegrazione sul posto di lavoro di due operaie disabili, inserite erroneamente nel computo dei licenziamenti.

"La partita più difficile comincia adesso", osserva Miazzi. Mercoledì prossimo, infatti, è stato convocato all'Ufficio Provinciale del Lavoro di Padova un incontro tra la dirigenza della Frarica e le 11 operaie ricorrenti, affiliate all'Adl-Cobas, per un tentativo di conciliazione".

"Se in questa sede non si arriverà ad un accordo - anticipa Miazzi - sarà immediatamente depositato un ricorso alla magistratura del Lavoro affinchè si pronunci sulla legittimità dei licenziamenti e sui criteri adottati per effettuarli. Anche perchè viene già ventilata una nuova riduzione di personale, di fronte alla quale sarà bene che i lavoratori facciano valere i loro diritti contro ristrutturazioni aziendali destinate allo spostamento all'estero della produzione. La battaglia di questo gruppo di licenziate va sostenuta e amplificata, perchè mette a nudo tutte le contraddizioni dell'accordo sindacale, le lesioni di alcuni diritti fondamentali dei lavoratori, i criteri arbitrari con cui si è pervenuti alla selezione dei dipendenti da licenziare".

C.B.


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