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Postina contro Tir, muore
carbonizzata
La donna guidava il furgoncino con la
corrispondenza, i Cobas indicono mezz'ora di sciopero
MICHELE BOCCI
E' morta carbonizzata sul furgone con cui stava trasportando la posta dal
centro di smistamento di Castello agli uffici postali tra Firenze e il
Chianti. Barbara Naldini, trentasettenne residente a Scandicci, aveva
iniziato da mezz'ora il suo turno di lavoro, ieri verso le 13 e 15, quando
il Ducato a metano di proprietà delle Poste che stava guidando sulla
strada provinciale del Ferrone verso Greve, all'altezza della località
Passo dei Pecorai si è scontrato per cause ancora da accertare con un Tir
che viaggiava nella direzione opposta. Il conducente del camion, una
motrice con rimorchio, è rimasto lievemente ferito ma è stato trasportato
comunque in ospedale, mentre vigili del fuoco, 118, carabinieri della
stazione Figline Valdarno che sono subito intervenuti hanno faticato non
poco ad identificare il corpo della postina, quasi completamente bruciato
dopo l'esplosione dovuta al gas. Alla fine si è risaliti all'identità
della vittima grazie alla targa del furgone. La strada è rimasta bloccata
al traffico fino a metà pomeriggio. Sulla morte della donna già ieri
pomeriggio si sono scatenate le polemiche dei Cobas delle Poste, che
attaccano aspramente l'azienda, i sindacati confederali e quelli autonomi
per aver firmato un accordo che prevede la guida di mezzi come il Ducato
implicato nell'incidente da una persona e non due come avveniva fino a
qualche tempo fa. «Se si è da soli a caricare, scaricare e guidare –
spiegano i Cobas – è logico che ci si stanchi molto di più e i viaggi
diventino pericolosi. Inoltre abbiamo qualche dubbio che dentro il Ducato
ci fosse il martelletto per spaccare il vetro in caso di emergenza. Si
tratterebbe di una grave irregolarità, purtroppo diffusa». I Cobas hanno
proclamato per oggi uno sciopero per mezz'ora ad ogni fine turno. |
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