Articolo GAZZETTA DI PARMA
Genova dà troppi problemi |
Spunta un piano per
spostare il G8 a Campione |
DALLA REDAZIONE ROMANA
ROMA - Il governo è alla prese con la grana del G8. Dopo le denunce («Genova è stata una scelta infelice»), per il capo del governo è giunto il momento di aprire un'ampia riflessione sull'onda lunga degli incidenti scatenati a Goteborg. D'ora in poi i temi all'ordine del giorno saranno la gestione delle misure di sicurezza, i punti vulnerabili della città ma anche _ sotto l'aspetto politico _ la volontà di aprire un dialogo con il popolo di Seattle. Nell'incontro dell'altro giorno con il ministro degli Interni Claudio Scajola, Silvio Berlusconi ha fatto il punto della situazione. La macchina organizzativa del vertice procede a rilento. Stabiliti i confini che manterranno off limits la zona rossa (fra il porto vecchio e palazzo Ducale), a Genova si prepara lo spiegamento di 10 mila fra poliziotti e carabinieri con idranti, lacrimogeni, scudi e protezioni mobili. Per blindare la città si pensa anche all'uso di paratie fisse per ridurre i possibili varchi per le frange violente del movimento. Intanto l'allarme G8 surriscalda la polemica politica. «Saremo inflessibili», promettono rappresentanti di centri sociali e Cobas a Genova per la loro assemblea nazionale. I contestatori della globalizzazione hanno chiesto libertà di manifestare in tutta la città senza essere relegati nelle zone di periferia. E hanno condannato la chiusura annunciata dalle autorità di porti, aeroporti, stazioni ferroviarie e caselli autostradali per cinque giorni. Così, dopo che la proposta di un rinvio avanzata dal segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti è caduta nel vuoto, prende corpo l'ipotesi di uno spostamento della sede del vertice internazionale da Genova verso una località in grado di garantire maggiori condizioni di sicurezza. Voci insistenti indicano che la scelta potrebbe cadere su Campione d'Italia. Questa località situata in una zona di montagna al confine con la Svizzera è ritenuta più difendibile sull'esempio di Davos. Il piano tecnico per il trasferimento sarebbe già definito nei punti fondamentali. I tempi per applicarlo ci sono anche se la scadenza del vertice _ il cui inizio è fissato per il 20 luglio _ si avvicina. Ma, a livello politico, la decisione va presa entro pochi giorni. Questa soluzione piace anche al sindaco Giuseppe Pericu. Dall'inizio della vicenda il primo cittadino ripete che il problema non è costituito dalla struttura urbanistica della città ma dalle lacune dell'organizzazione. Infine c'è anche chi la pensa diversamente. L'economista francese Jean-Paul Fitoussi ha indicato la strategia per fare fronte alle frange più violente. Un misto di forza e diplomazia. Bloccare i treni alle frontiere e aprire un negoziato con il popolo di Seattle. «Perché l'universo dei contestatori è troppo frammentato e composito per costituire una vera minaccia», ha osservato. Antonio Pennacchioni |