TELECOM Sciopero Cobas su contratto e
precariato FR. PI.
Sciopero generale nel gruppo Telecom, pr tutta
la giornata. Lo hanno indetto i Cobas, visto lo stallo della
trattativa per rinnovo del contratto nazionale scaduto 18 mesi
fa. Una storia lunga, complicata dalla privatizzazione e
liberalizzazione del settore, dalla compresenza di diversi
contratti per lavoratori che svolgono le stesse mansioni in
aziende diverse (magari all'interno dello stesso gruppo).
Cgil, Cisl e Uil avevano firmato un "contratto di settore",
che avrebbe dovuto poi essere applicato a tutte le aziende. In
Telecom, l'unico gruppo in cui è stato sottoposto al voto, i
lavoratori l'hanno clamorosamente bocciato. A questo punto il
"massimo" che ci si aspetta è un contratto che fotocopi quello
vecchio, comunque migliore di quello bocciato. I Cobas hanno
naturalmente altre idee sulla piattaforma contattuale:
chiedono per il 2001 l'erogazione di 4 milioni in due tranche
in sostituzione del Pip, 250.000 lire di aumento, il
ripristino della 14, ecc. Ma il dato più interessante è
l'individuazione dell'"anello debole" nella composizione
sociale dei lavoratori telefonici: i call center
esternalizzati, dove si lavora senza a alcuna garanzia e a
cottimo. Proprio per questo, tra le varie manifestazioni, a
Roma ne è stata indetta uan davanti ad Atesia, società cal
center del gruppo Telecom, ma fuori di ogni contratto
collettivo. Stamattina a Cinecittà, dunque, si vedrà all'opera
un primo tentativo di unire la lotta dei lavoratori "sempre
meno garantiti" con quella dei "precari puri".
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