21 Giugno 2001
 
 
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SNAZIONALIZZAZIONE: Il travagliato ritorno dell'elettricità ai privati

Nel '62 la nazionalizzazione dell'energia elettrica fece "tintinnare le sciabole" nelle orecchie di Pietro Nenni, del primo centrosinistra e di tutta la sinistra italiana. 40 anni dopo il centro-sinistra in versione D'Alema ha firmato la restituzione del "maltolto" ai privati. California e Gran Bretagna stanno lì a dimostrare che con tutta probabilità di tratterà di un disastro, con aumento delle tariffe e black out di grandi dimensioni. Per ora, a rimetterci, sono i lavoratori di acqua, luce e gas. Il rinnovo del contratto nazionale langue da due anni, perché Confidustria vuole semplicemente abolirlo, sostituendolo con contratti ad hoc, azienda per azienda, comparto per comparto. Un'offerta salariale miserabile nell'elettrico (100.000 lire), un taglio drastico nel gas (-400.000). E poi riduzione delle tutele e dei diritti, aumento dell'orario di lavoro e della flessibilità. Ma ogni pazienza ha un limite, pare. Per domani Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato 4 ore di sciopero. Un sit-in si svolgerà davati alla sede romana di Confindustria, alle 10. Un'agitazione con le stesse modalità è stata indetta anche dal Cobas energia, la cui piattaforma prevede 200.000 lire di aumento, le 35 ore, maggiori poteri contrattuali e sindacali per le Rsu.

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