SNAZIONALIZZAZIONE: Il travagliato
ritorno dell'elettricità ai
privati
Nel '62 la nazionalizzazione dell'energia
elettrica fece "tintinnare le sciabole" nelle orecchie di
Pietro Nenni, del primo centrosinistra e di tutta la sinistra
italiana. 40 anni dopo il centro-sinistra in versione D'Alema
ha firmato la restituzione del "maltolto" ai privati.
California e Gran Bretagna stanno lì a dimostrare che con
tutta probabilità di tratterà di un disastro, con aumento
delle tariffe e black out di grandi dimensioni. Per ora, a
rimetterci, sono i lavoratori di acqua, luce e gas. Il rinnovo
del contratto nazionale langue da due anni, perché
Confidustria vuole semplicemente abolirlo, sostituendolo con
contratti ad hoc, azienda per azienda, comparto per comparto.
Un'offerta salariale miserabile nell'elettrico (100.000 lire),
un taglio drastico nel gas (-400.000). E poi riduzione delle
tutele e dei diritti, aumento dell'orario di lavoro e della
flessibilità. Ma ogni pazienza ha un limite, pare. Per domani
Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato 4 ore di sciopero. Un sit-in
si svolgerà davati alla sede romana di Confindustria, alle 10.
Un'agitazione con le stesse modalità è stata indetta anche dal
Cobas energia, la cui piattaforma prevede 200.000 lire di
aumento, le 35 ore, maggiori poteri contrattuali e sindacali
per le Rsu.
|