venerdì 27 dicembre 2002 comunicato stampa
Sentenza contro i vertici Fiat :
Romiti e Mattioli condannati a rimborsare
ai lavoratori 500 miliardi di vecchie lire .
Il 24 dicembre 2002, il giudice della Prima Sezione del Tribunale civile di
Torino Michele Tamagnone ha sentenziato che ogni lavoratore Fiat che si è
costituito parte civile contro i vertici aziendali Romiti e Mattioli, condannati
dalla Corte di Cassazione per falso in bilancio e finanziamento illecito ai
partiti, deve ottenere il rimborso di 1.508,78 euro ( più spese legali) per il
danno subito.
I lavoratori costituitisi parte civile sono tutti aderenti allo Slai Cobas, che è stato l'unico sindacato che dopo aver perseguito e ottenuto la condanna di Romiti e Mattioli, ha aperto la richiesta di rimborso per il danno subito dai falsi in bilancio.
In questo momento in cui la Fiat sta procedendo al licenziamento di 8.000 lavoratori lo Slai Cobas è particolarmente soddisfatto di questa sentenza, che serve anche a ricordare uno dei tanti usi illegali e non a vantaggio dei lavoratori che la Fiat ha fatto dei suoi profitti.
Lo Slai Cobas intende verificare la possibilità di estendere questo diritto a tutti i lavoratori.
Ma non possiamo dimenticare che il 14.3.1997 durante l'ultima
udienza del processo, l'avv. Chiusano esibì le lettere di Gianni Italia della
Fim-Cisl, di Luigi Angeletti della Uilm-Uil e Walter Cerfeda della Fiom-Cgil, il
cui contenuto analogo dichiarava che "il premio performance di gruppo non
è legato ai bilanci aziendali per cui il danno per i lavoratori, se i bilanci
fossero falsificati, come gli imputati hanno ammesso, sarebbe
trascurabile".
In forza di questa convinzione, che il giudice di Torino ha invece irriso, le
organizzazioni confederali non solo non hanno attivato la costituzione di parte
civile sconsigliandolo ai lavoratori, ma non hanno neanche avviato
cautelativamente la procedura di blocco della "prescrizione".
Slai Cobas
cobasalfaromeo,27-12-02