9 gennaio 2003 ore, ilNuovo.it
Lo Slai Cobas: "E' Gnutti il padrone di Arese" Il sindacato rivela che l'area è stata ceduta due anni fa a una società controllata da Hopa e chiede al finanziere bresciano di sapere cosa intende fare se entrerà nel gruppo Fiat. Da lunedì riprende la lotta MILANO
– “Emilio Gnutti dica che cosa intende fare dell’Alfa Romeo di
Arese”. Questa la richiesta dello Slai Cobas Alfa Romeo che -
annunciando la ripresa delle mobilitazioni contro il piano Fiat – si
rivolge direttamente al finanziere bresciano in qualità di proprietario
immobiliare dell’area e di potenziale nuovo azionista del Lingotto. Lo
Slai Cobas, infatti, rivela che l’intera area dell’Alfa di Arese
(2,2 milioni di metri quadrati) a eccezione di due palazzi (Centro
tecnico e Centro direzionale, già venduti dalla Fiat a Munich Re) e di
630 mila metri quadrati (ceduti sempre da Fiat a Aig/Lincoln Estate) è
stata venduta due anni fa a Immobiliare Estate Sei, società
amministrata dal deputato del Cdu Riccardo Conti e di cui principale
azionista (con il 47,5%) risulta essere Nazionale Fiduciaria spa,
controllata al 100% da Hopa, la finanziaria di Gnutti nel cui capitale
com’è noto sono presenti anche Unipol e Mps (che assieme alla
Popolare di Lodi e a Fingruppo fanno parte del patto di sindacato),
oltre che Fininvest e Mediaset (5,4%). Lo
Slai Cobas dell’Alfa Romeo ritiene che Arese sia “stata disertata
dai dirigenti nazionali dei principali partiti politici e sindacati”
proprio in virtù di questa operazione immobiliare cui partecipano
società a vario titolo legate o vicine appunto ai partiti e sindacati.
Prima di Natale “i lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese – si legge
nel comunicato – hanno chiesto un incontro urgente alla proprietà (Gnutti
e soci) per discutere sia sull’area già dismessa dalla Fiat che su
quella ove c’è la produzione automobilistica”. L’incontro non ha
avuto luogo, ma – prosegue il comunicato – “visto che Gnutti sta
pensando di comperare tutta la Fiat, i lavoratori dell’Alfa vogliono
sapere da gnutti (dato che è il padrone di Arese) se è innanzitutto
disponibile a mantenere ad Arese la produzione delle auto Alfa e auto a
basso impatto ambientale”. In
attesa di una risposta, lo Slai Cobas annuncia le prossime iniziative di
lotta con l’assemblea generale dei lavoratori rimasti in fabbrica
(lunedì 13 gennaio), la prima udienza delle cause legali promosse
contro la cassa integrazione (martedì 14) e il blocco (mercoledì 15)
delle portinerie di tutta l’area dell’Alfa Romeo, compreso il
consorzio-Craa e il call center. (9 GENNAIO 2003, ORE 17:20)ilNuovo.it |
cobasalfaromeo,9-1-03