La Prealpina, 8 gennaio 2003

ARESE    Lo Slai Cobas attacca il piano pro Fiat 
                e annuncia nuovi blocchi della fabbrica
<<Colaninno dica se vuole chiudere l'Alfa>>

ARESE - (a.g.) - <<Sul progetto di scesa in campo della cordata Colaninno nel gruppo Fiat attendiamo di sapere se chi arriva vuole chiudere Arese e Termini Imerese o se ha un piano che salvaguardi l'occupazione e le fabbriche>>.

Lo Slai Cobas dell'Alfa Romeo di Arese attacca i piani di Roberto Colaninno e accusa chi si propone di salvare l'azienda torinese di avere <<licenziato con Emilio Gnutti alla Telecom 13.500 lavoratori, per di più con i soldi dello Stato, prima di andarsene con un malloppo di 14.000 miliardi>>.

I Cobas rilanciano quanto dichiarato più volte nelle assemblee del Biscione. Ricordano che <<Gnutti e Colaninno sono già in Fiat e che possiedono con Berlusconi e gli uomini di D'Alema lo stabilimento dell'Alfa. Il tutto con la copertura di Riccardo Conti, ex vice del ministro Buttiglione nel Cdu. Non tollereremo a lungo il silenzio di molta stampa. Non accetteremo che si tratti senza dire nulla sulla difesa dei lavoratori e degli stabilimenti>>.

I Cobas diffondono, a corredo di quanto affermano, un lungo dossier che segnala i vari passaggi di proprietà e le quote che riguardano i personaggi citati. <<Non si può più tacere sulle speculazioni in corso ad Arese -dichiarano in una nota- La prossima settimana riprenderanno le iniziative di lotta unitaria dell'Alfa Romeo con scioperi e blocco delle portinerie di tutta l'area di Arese. Scenderanno di nuovo in strada i cassintegrati con gli operai ancora al lavoro in fabbrica. Bloccheremo anche il call center, il centro direzionale e l'area che già rientra nel Consorzio Craa>>.

cobasalfaromeo,8-1-2003