COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE

I Fondi Pensione In Italia

Principali Dati e Indicatori – Anno 2000

10 aprile  2001

N.B:   I dati e gli indicatori statistici contenuti nelle tavole che seguono forniscono una descrizione sintetica ma sostanzialmente completa della situazione del settore dei fondi pensione complementari in Italia alla fine dello scorso anno, con un aggiornamento relativo ai fondi iscritti all’Albo e autorizzati al 31 marzo scorso.  Il breve testo allegato intende focalizzare l’attenzione sugli aspetti ritenuti di maggiore interesse; un’analisi più approfondita dei fenomeni rilevati verrà diffusa, come di consueto, nella Relazione annuale della Covip, in corso di preparazione. Alcuni dei dati presentati potranno in quella occasione subire revisioni, alla luce delle verifiche effettuate.

I Fondi Pensione In Italia

Principali Dati e Indicatori – Anno 2000

Sintesi degli aspetti più rilevanti

·        Con riferimento al 31 marzo scorso,  i fondi pensione di natura negoziale autorizzati sono 43.  Di essi,  23 fondi sono autorizzati all’esercizio dell’attività, di cui 12 avevano effettivamente avviato la raccolta dei contributi alla fine dell’anno trascorso;  i rimanenti 20 fondi sono nella fase della raccolta delle adesioni preliminare al completamento dell’iter autorizzativo.  I fondi pensione aperti autorizzati, istituiti da intermediari finanziari abilitati, sono 98, di cui 84 autorizzati all’esercizio dell’attività, e 70 già operativi alla fine del 2000.  I fondi pensione di nuova istituzione complessivamente autorizzati sono pertanto 141;  erano 121 alla fine del 1999.    

·        I fondi pensione preesistenti iscritti all’Albo, istituiti antecedentemente all’introduzione della nuova disciplina della previdenza complementare, sono 577,  di cui 418 di competenza della Covip,  mentre i rimanenti fondi, costituiti all’interno di banche (151) e di compagnie di assicurazione (8), sono rispettivamente soggetti alla vigilanza della Banca d’Italia e  dell’Isvap.  Il numero complessivo dei fondi pensione complementari è pertanto pari a 718.

·        Gli iscritti ai fondi negoziali alla fine del 2000 sono 885.651,   con un incremento del 26,3 % rispetto al precedente anno.  Gli iscritti ai fondi aperti sono 223.032, e pertanto gli iscritti all’insieme dei fondi di nuova istituzione sono pari a 1.108.683, con una crescita del 32,4% rispetto al 1999.

·        L’Attivo netto destinato alle prestazioni (ANDP) ha raggiunto, alla fine del 2000, i 2.305 miliardi per i fondi negoziali e i 1.068 miliardi per i fondi aperti;  l’ANDP complessivo dei fondi di nuova istituzione ha pertanto raggiunto i 3.373 miliardi.

·        Gli iscritti ai fondi preesistenti alla fine del 2000 sono stimati pari a circa 684.000;  il totale degli iscritti ai fondi pensione sfiora pertanto 1.800.000 unità.  Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni dei fondi preesistenti raggiungono i 55.300 miliardi;  con riferimento all’insieme dei fondi, le risorse destinate alle prestazioni sfiorano quindi i 58.700 miliardi.

Le adesioni

·        Il bacino dei potenziali aderenti riferibile ai fondi pensione negoziali complessivamente autorizzati alla raccolta delle adesioni supera i 13 milioni di lavoratori:  più di 9 milioni di lavoratori dipendenti e quasi 4 milioni di lavoratori autonomi.  Nei fondi negoziali autorizzati all’esercizio dell’attività rivolti a lavoratori dipendenti,  il tasso di adesione risulta significativo e pari al 32,6 per cento.   All’interno di tale insieme, si osservano situazioni differenziate:   il tasso di adesione ai fondi aziendali e di gruppo è pari al 76,4 per cento;  quello ai fondi di categoria che hanno già conferito in gestione le proprie risorse  (Fonchim e Cometa) si attesta al 37,3 per cento;  quello ai rimanenti fondi è pari al 16,7 per cento.   Di norma molto inferiore è il tasso di adesione ai fondi negoziali rivolti ai lavoratori autonomi e quello ai fondi ancora autorizzati alla sola raccolta delle adesioni.

·        I fondi aperti raccolgono circa il 90 per cento dei propri iscritti tra i lavoratori autonomi. L’iscrizione di lavoratori dipendenti a fondi aperti è un fenomeno ancora molto limitato (interessa circa 22.000  lavoratori),  e strettamente legato ad accordi di adesione collettiva che prevedono il versamento di un contributo da parte del datore di lavoro.  Il numero medio di iscritti per accordo è pari a 38.

·        La distribuzione per età degli aderenti ai fondi pensione continua a evidenziare una limitata partecipazione dei giovani.  Gli iscritti con meno di 35 anni di età sono il 26 per cento del totale.  La minore relativa partecipazione dei lavoratori più giovani è confermata dal confronto, operato rispettivamente per i fondi negoziali e per i fondi aperti,  con la distribuzione per classi di età degli iscritti al  Fpld  e alle gestioni rivolte a lavoratori autonomi dell’INPS.

·        La ripartizione per sesso degli aderenti è analoga sia per i fondi pensione negoziali che per i fondi pensione aperti,  attestandosi in entrambi i casi intorno al  77  per cento di uomini e al 23  per cento di donne,  e denota per queste ultime una propensione all’iscrizione ai fondi pensione inferiore a quella degli uomini:  la quota delle donne sul totale è infatti pari al 36 per cento circa tra i dipendenti del settore privato e al 29 per cento tra i lavoratori autonomi.

·        Con riferimento agli intermediari promotori dei fondi pensione aperti, le SGR,  quasi tutte di emanazione bancaria,  hanno complessivamente raccolto il 55 per cento delle adesioni, contro poco meno del 20 per cento delle compagnie di assicurazione e delle banche e circa il 6 per cento delle SIM.  Il canale di raccolta degli sportelli bancari risulta di gran lunga prevalente.  Le adesioni ai 70 fondi pensione aperti operativi alla fine del 2000 sono concentrate in un numero limitato di fondi,  mentre molti fondi non raggiungono ancora dimensioni significative e tali da consentire una effettiva attività di gestione.  I fondi aperti delle prime cinque società per numero di iscritti raccolgono più di due terzi delle adesioni complessive.   Su un totale di 260 comparti relativi a fondi operativi, quelli che si collocano sopra la soglia di 10 miliardi di attivo sono 27, mentre 138 ancora non raggiungono il miliardo di lire.

·        Quasi la metà degli iscritti ai fondi aperti ha scelto di aderire a un comparto di natura azionaria, meno del 15 per cento ha scelto un comparto specializzato nell’investimento in obbligazioni e il resto ha ritenuto di aderire a un comparto bilanciato.  La scelta è correlata con l’età dell’aderente:  i più giovani mostrano una maggiore propensione ad aderire ai comparti azionari.

La raccolta dei contributi

·        Le misure di contribuzione ai fondi negoziali previste dai contratti collettivi si attestano in media al 4,66 per cento per i lavoratori di prima occupazione precedente all’entrata in vigore della nuova disciplina della previdenza complementare  (“vecchi occupati”) e al 9,17 per cento per i lavoratori di prima occupazione successiva  (“nuovi occupati”) .  Esse risultano da un’aliquota media di contribuzione pari all’1,13 per cento della retribuzione di riferimento a carico sia del lavoratore che del datore di lavoro, e da una quota di  TFR pari al 2,39 per cento per i vecchi occupati, mentre per i nuovi occupati è ovviamente prevista l’attribuzione a fondi pensione dell’intero TFR. 

·        I contributi medi per iscritto effettivamente raccolti dai fondi nel 2000 sono  determinati, oltre che dalle aliquote di contribuzione contrattuali,  dal livello delle retribuzioni di riferimento.  Per i fondi negoziali rivolti a lavoratori dipendenti,  il contributo medio per iscritto risulta pari a 2,5 milioni per i nuovi occupati e a 1,8 milioni per i vecchi occupati.  Il contributo medio per iscritto dei lavoratori autonomi aderenti a fondi aperti risulta  pari a 1,9 milioni.  

·        Prendendo a riferimento le descritte aliquote di contribuzione e le retribuzioni correnti, si è effettuato un esercizio di simulazione stimando la rendita pensionistica complementare che alcune figure-tipo di lavoratori possono attendersi al momento del pensionamento.  Con un tasso di rendimento reale degli investimenti del 2,5 per cento e sulla base di altre ipotesi specificate in un’apposita tavola,  la rendita pensionistica complementare risulterebbe pari al  22,3 per cento dell’ultima retribuzione per un nuovo occupato di sesso maschile e di 30 anni di età,  e pari all’8,7 per un vecchio occupato di 40 anni di età,  a causa dell’attribuzione solo parziale del TFR al fondo pensione;  per quest’ultimo lavoratore,  la rendita all’incirca raddoppierebbe qualora invece tutto il TFR fosse destinato al fondo pensione.

La gestione finanziaria

·        I fondi negoziali che alla fine del 2000 hanno conferito in gestione le proprie risorse finanziarie sono cinque.  A Fonchim,  che aveva  avviato l’attività di gestione già nel febbraio del 1999, si sono aggiunti Cometa,  a partire dall’inizio dell’anno trascorso,  Fondenergia e Fondo Quadri e Capi Fiat,  rispettivamente in febbraio e in aprile,  e infine Fondodentisti,  in settembre.  Alla fine del 2000 le risorse complessivamente conferite in gestione dai fondi negoziali superano di poco i 2.000 miliardi  e  risultano in media allocate per poco più del 70 per cento in obbligazioni e per poco più del 20 per cento in azioni;  il peso degli investimenti in azioni cresce di qualche punto percentuale tenendo conto dell’utilizzo compiuto,  da parte dei gestori di due fondi,  di contratti derivati su indici di borsa,  risultando quindi vicino a quello previsto nei benckmark fissati come portafogli di riferimento.

·        Rispetto a quella dei fondi negoziali,  la composizione dell’attivo netto dei fondi aperti risulta, in media, maggiormente orientata verso l’investimento in azioni,  principalmente a causa delle scelte compiute dagli stessi iscritti,  che hanno privilegiato i comparti di natura azionaria.  In media, gli investimenti diretti in azioni dei fondi aperti raggiungono il 28 per cento del totale;  considerando anche le quote di OICR detenute,  si può stimare che gli investimenti diretti e indiretti in azioni dei fondi pensione aperti si avvicini alla metà del totale.

·        Con riferimento ai fondi preesistenti, la composizione dell’attivo netto risulta meno orientata verso i titoli di capitale rispetto ai fondi di nuova istituzione. Per i fondi preesistenti appare infatti rilevante la quota degli investimenti in immobili e in partecipazioni in società immobiliari, che risulta superiore al 20 per cento e ancora maggiore qualora, invece di far riferimento ai dati di bilancio, si utilizzino i valori di mercato.

·        Nel 2000 il rendimento medio dei fondi pensione negoziali che hanno conferito in gestione le risorse, calcolato come variazione dell’indice di capitalizzazione aggregato,  è risultato pari al 3,6 %, al netto di tutti gli oneri gravanti sui fondi.  Il rendimento è risultato sostanzialmente in linea con la performance media dei benchmark presi a riferimento nei singoli mandati di gestione,  pure calcolata come indice aggregato.  Anche l’andamento della performance nel corso dell’anno è risultato in linea con quello dei  benchmark, coerentemente con quanto previsto nelle convezioni di gestione, che non consentono ai gestori di discostarsi troppo dai rispettivi benchmark.  Si noti tuttavia che se, come appare in realtà più corretto, il confronto viene effettuato a partire dai rendimenti al lordo degli oneri di gestione (finanziaria e amministrativa) gravanti sul fondo, la  performance dei fondi negoziali è risultata in media più elevata di circa 0,5 punti percentuali rispetto a quella dei benchmark.

·        Il rendimento medio netto dei fondi pensione aperti è risultato pari nell’anno trascorso al 2,9 per cento.   Il valore è la risultante di un’elevata dispersione dei dati dei singoli comparti,  in parte riferibile alle diverse specializzazioni (il rendimento medio dei comparti obbligazionari è risultato pari al 5,9%, quello dei bilanciati pari al 4,5% e quello degli azionari pari allo 0,7 %) ,  ma in parte più rilevante attribuibile alle diverse scelte gestionali anche a parità di specializzazione:  considerando i soli comparti che superavano già all’inizio dell’anno il miliardo di attivo,  il campo di variazione  dei rendimenti conseguiti si estende dal  13  al  -11 per cento.  Ampia è anche la dispersione della volatilità del valore della quota.

·        I fondi negoziali nel 2000 hanno registrato una  performance media in linea con il rendimento del TFR.  I fondi pensione aperti,  che invece nel 2000 hanno fatto registrare un rendimento medio di poco inferiore rispetto al TFR, con riferimento al biennio 1999-2000 hanno invece sopravanzato il TFR in modo rilevante, facendo registrare nel complesso un rendimento medio annuo nell’ordine dei 13 punti percentuali.  

Indice delle tavole

Tav. 1     I fondi pensione in Italia: dati di sintesi

Tav. 2     Fondi pensione negoziali: iscritti,  bacino dei potenziali iscritti e tassi di adesione

Tav. 3     Fondi pensione negoziali. Situazione alla fine del 2000. Dati relativi ai singoli fondi.

Tav. 4     Fondi pensione aperti: adesioni individuali e collettive                       

Tav. 5     Fondi pensione negoziali e aperti: andamento delle adesioni per categoria di lavoratori e per sesso

Tav. 6    Fondi pensione negoziali: distribuzione degli iscritti per età e per sesso e confronto con il Fpld dell’Inps                            

Tav. 7     Fondi pensione aperti: distribuzione degli iscritti per età e per sesso e confronto con le gestioni Inps rivolte ai lavoratori autonomi

Tav. 8     Fondi pensione negoziali e aperti: distribuzione degli iscritti per area geografica  e confronto con l’occupazione dipendente e indipendente

Tav. 9     Fondi pensione aperti: struttura del mercato

Tav. 10   Fondi pensione aperti: specializzazione dei comparti  e distribuzione degli iscritti  per età

Tav. 11   Fondi pensione negoziali: aliquote di contribuzione contrattuali

Tav. 12   Fondi pensione negoziali e aperti: contributi e ANDP medi per iscritto

Tav. 13   Fondi pensione negoziali: composizione delle risorse in gestione

Tav. 14   Fondi pensione aperti: composizione  dell’attivo netto destinato alle prestazioni

Tav. 15   Fondi pensione negoziali e aperti: rendimenti medi

Tav. 16   Fondi pensione negoziali e aperti: rendimenti e volatilità

Tav. 17   Fondi pensione negoziali: andamento della gestione finanziaria e confronto con i benchmark

Tav. 18   Fondi pensione preesistenti: dati di sintesi

Tav. 19   Fondi pensione preesistenti: iscritti, contributi, pensionati e prestazioni per tipologia di fondo

Tav. 20   Fondi pensione preesistenti: dati patrimoniali per tipologia di fondo e composizione percentuale delle attività

Tav. 21   Stima della rendita pensionistica in alcuni casi tipo

Tav.1

Tav.2

Tav.3

Segue: Tav.3

Tav.4

Tav.5

Tav.6

Tav.7

Tav.8

Tav.9

Tav.10

Tav.11

Tav.12

Tav.13


Tav.14

Tav.15



Tav.16



Tav.17



Tav.18



Tav.19

Tav.20

 

Tav.21