N.B:
I dati e gli indicatori statistici contenuti
nelle tavole che seguono forniscono una
descrizione sintetica ma sostanzialmente completa
della situazione del settore dei fondi pensione
complementari in Italia alla fine dello scorso
anno, con un aggiornamento relativo ai fondi
iscritti allAlbo e autorizzati al 31 marzo
scorso. Il breve testo allegato intende
focalizzare lattenzione sugli aspetti
ritenuti di maggiore interesse; unanalisi
più approfondita dei fenomeni rilevati verrà
diffusa, come di consueto, nella Relazione
annuale della Covip, in corso di preparazione.
Alcuni dei dati presentati potranno in quella
occasione subire revisioni, alla luce delle
verifiche effettuate. I
Fondi Pensione In Italia
Principali
Dati e Indicatori Anno 2000
Sintesi
degli aspetti più rilevanti
·
Con riferimento al 31 marzo scorso, i fondi
pensione di natura negoziale autorizzati sono
43. Di essi, 23 fondi sono
autorizzati allesercizio
dellattività, di cui 12 avevano
effettivamente avviato la raccolta dei contributi
alla fine dellanno trascorso; i
rimanenti 20 fondi sono nella fase della raccolta
delle adesioni preliminare al completamento
delliter autorizzativo. I fondi
pensione aperti autorizzati, istituiti da
intermediari finanziari abilitati, sono 98, di
cui 84 autorizzati allesercizio
dellattività, e 70 già operativi alla
fine del 2000. I fondi pensione di nuova
istituzione complessivamente autorizzati sono
pertanto 141; erano 121 alla fine del
1999.
·
I fondi pensione preesistenti iscritti
allAlbo, istituiti antecedentemente
allintroduzione della nuova disciplina
della previdenza complementare, sono 577,
di cui 418 di competenza della Covip,
mentre i rimanenti fondi, costituiti
allinterno di banche (151) e di compagnie
di assicurazione (8), sono rispettivamente
soggetti alla vigilanza della Banca dItalia
e dellIsvap. Il numero
complessivo dei fondi pensione complementari è
pertanto pari a 718.
·
Gli iscritti ai fondi negoziali alla fine del
2000 sono 885.651, con un incremento
del 26,3 % rispetto al precedente anno. Gli
iscritti ai fondi aperti sono 223.032, e pertanto
gli iscritti allinsieme dei fondi di nuova
istituzione sono pari a 1.108.683, con una
crescita del 32,4% rispetto al 1999.
·
LAttivo netto destinato alle prestazioni
(ANDP) ha raggiunto, alla fine del 2000, i 2.305
miliardi per i fondi negoziali e i 1.068 miliardi
per i fondi aperti; lANDP complessivo
dei fondi di nuova istituzione ha pertanto
raggiunto i 3.373 miliardi.
·
Gli iscritti ai fondi preesistenti alla fine del
2000 sono stimati pari a circa 684.000; il
totale degli iscritti ai fondi pensione sfiora
pertanto 1.800.000 unità. Le risorse
complessivamente destinate alle prestazioni dei
fondi preesistenti raggiungono i 55.300
miliardi; con riferimento allinsieme
dei fondi, le risorse destinate alle prestazioni
sfiorano quindi i 58.700 miliardi.
Le
adesioni
·
Il bacino dei potenziali aderenti riferibile ai
fondi pensione negoziali complessivamente
autorizzati alla raccolta delle adesioni supera i
13 milioni di lavoratori: più di 9 milioni
di lavoratori dipendenti e quasi 4 milioni di
lavoratori autonomi. Nei fondi negoziali
autorizzati allesercizio
dellattività rivolti a lavoratori
dipendenti, il tasso di adesione risulta
significativo e pari al 32,6 per
cento. Allinterno di tale
insieme, si osservano situazioni
differenziate: il tasso di adesione
ai fondi aziendali e di gruppo è pari al 76,4
per cento; quello ai fondi di categoria che
hanno già conferito in gestione le proprie
risorse (Fonchim e Cometa) si attesta al
37,3 per cento; quello ai rimanenti fondi
è pari al 16,7 per cento. Di norma
molto inferiore è il tasso di adesione ai fondi
negoziali rivolti ai lavoratori autonomi e quello
ai fondi ancora autorizzati alla sola raccolta
delle adesioni.
·
I fondi aperti raccolgono circa il 90 per cento
dei propri iscritti tra i lavoratori autonomi.
Liscrizione di lavoratori dipendenti a
fondi aperti è un fenomeno ancora molto limitato
(interessa circa 22.000 lavoratori),
e strettamente legato ad accordi di adesione
collettiva che prevedono il versamento di un
contributo da parte del datore di lavoro.
Il numero medio di iscritti per accordo è pari a
38.
·
La distribuzione per età degli aderenti ai fondi
pensione continua a evidenziare una limitata
partecipazione dei giovani. Gli iscritti
con meno di 35 anni di età sono il 26 per cento
del totale. La minore relativa
partecipazione dei lavoratori più giovani è
confermata dal confronto, operato rispettivamente
per i fondi negoziali e per i fondi aperti,
con la distribuzione per classi di età degli
iscritti al Fpld e alle gestioni
rivolte a lavoratori autonomi dellINPS.
·
La ripartizione per sesso degli aderenti è
analoga sia per i fondi pensione negoziali che
per i fondi pensione aperti, attestandosi
in entrambi i casi intorno al 77 per
cento di uomini e al 23 per cento di
donne, e denota per queste ultime una
propensione alliscrizione ai fondi pensione
inferiore a quella degli uomini: la quota
delle donne sul totale è infatti pari al 36 per
cento circa tra i dipendenti del settore privato
e al 29 per cento tra i lavoratori autonomi.
·
Con riferimento agli intermediari promotori dei
fondi pensione aperti, le SGR, quasi tutte
di emanazione bancaria, hanno
complessivamente raccolto il 55 per cento delle
adesioni, contro poco meno del 20 per cento delle
compagnie di assicurazione e delle banche e circa
il 6 per cento delle SIM. Il canale di
raccolta degli sportelli bancari risulta di gran
lunga prevalente. Le adesioni ai 70 fondi
pensione aperti operativi alla fine del 2000 sono
concentrate in un numero limitato di fondi,
mentre molti fondi non raggiungono ancora
dimensioni significative e tali da consentire una
effettiva attività di gestione. I fondi
aperti delle prime cinque società per numero di
iscritti raccolgono più di due terzi delle
adesioni complessive. Su un totale di
260 comparti relativi a fondi operativi, quelli
che si collocano sopra la soglia di 10 miliardi
di attivo sono 27, mentre 138 ancora non
raggiungono il miliardo di lire.
·
Quasi la metà degli iscritti ai fondi aperti ha
scelto di aderire a un comparto di natura
azionaria, meno del 15 per cento ha scelto un
comparto specializzato nellinvestimento in
obbligazioni e il resto ha ritenuto di aderire a
un comparto bilanciato. La scelta è
correlata con letà
delladerente: i più giovani mostrano
una maggiore propensione ad aderire ai comparti
azionari.
La
raccolta dei contributi
·
Le misure di contribuzione ai fondi negoziali
previste dai contratti collettivi si attestano in
media al 4,66 per cento per i lavoratori di prima
occupazione precedente allentrata in vigore
della nuova disciplina della previdenza
complementare (vecchi occupati)
e al 9,17 per cento per i lavoratori di prima
occupazione successiva (nuovi
occupati) . Esse risultano da
unaliquota media di contribuzione pari
all1,13 per cento della retribuzione di
riferimento a carico sia del lavoratore che del
datore di lavoro, e da una quota di TFR
pari al 2,39 per cento per i vecchi occupati,
mentre per i nuovi occupati è ovviamente
prevista lattribuzione a fondi pensione
dellintero TFR.
·
I contributi medi per iscritto effettivamente
raccolti dai fondi nel 2000 sono
determinati, oltre che dalle aliquote di
contribuzione contrattuali, dal livello
delle retribuzioni di riferimento. Per i
fondi negoziali rivolti a lavoratori
dipendenti, il contributo medio per
iscritto risulta pari a 2,5 milioni per i nuovi
occupati e a 1,8 milioni per i vecchi
occupati. Il contributo medio per iscritto
dei lavoratori autonomi aderenti a fondi aperti
risulta pari a 1,9 milioni.
·
Prendendo a riferimento le descritte aliquote di
contribuzione e le retribuzioni correnti, si è
effettuato un esercizio di simulazione stimando
la rendita pensionistica complementare che alcune
figure-tipo di lavoratori possono attendersi al
momento del pensionamento. Con un tasso di
rendimento reale degli investimenti del 2,5 per
cento e sulla base di altre ipotesi specificate
in unapposita tavola, la rendita
pensionistica complementare risulterebbe pari
al 22,3 per cento dellultima
retribuzione per un nuovo occupato di sesso
maschile e di 30 anni di età, e pari
all8,7 per un vecchio occupato di 40 anni
di età, a causa dellattribuzione
solo parziale del TFR al fondo pensione;
per questultimo lavoratore, la
rendita allincirca raddoppierebbe qualora
invece tutto il TFR fosse destinato al fondo
pensione.
La
gestione finanziaria
·
I fondi negoziali che alla fine del 2000 hanno
conferito in gestione le proprie risorse
finanziarie sono cinque. A Fonchim,
che aveva avviato lattività di
gestione già nel febbraio del 1999, si sono
aggiunti Cometa, a partire dallinizio
dellanno trascorso, Fondenergia e
Fondo Quadri e Capi Fiat, rispettivamente
in febbraio e in aprile, e infine
Fondodentisti, in settembre. Alla
fine del 2000 le risorse complessivamente
conferite in gestione dai fondi negoziali
superano di poco i 2.000 miliardi e
risultano in media allocate per poco più del 70
per cento in obbligazioni e per poco più del 20
per cento in azioni; il peso degli
investimenti in azioni cresce di qualche punto
percentuale tenendo conto dellutilizzo
compiuto, da parte dei gestori di due
fondi, di contratti derivati su indici di
borsa, risultando quindi vicino a quello
previsto nei benckmark fissati come
portafogli di riferimento.
·
Rispetto a quella dei fondi negoziali, la
composizione dellattivo netto dei fondi
aperti risulta, in media, maggiormente orientata
verso linvestimento in azioni,
principalmente a causa delle scelte compiute
dagli stessi iscritti, che hanno
privilegiato i comparti di natura
azionaria. In media, gli investimenti
diretti in azioni dei fondi aperti raggiungono il
28 per cento del totale; considerando anche
le quote di OICR detenute, si può stimare
che gli investimenti diretti e indiretti in
azioni dei fondi pensione aperti si avvicini alla
metà del totale.
·
Con riferimento ai fondi preesistenti, la
composizione dellattivo netto risulta meno
orientata verso i titoli di capitale rispetto ai
fondi di nuova istituzione. Per i fondi
preesistenti appare infatti rilevante la quota
degli investimenti in immobili e in
partecipazioni in società immobiliari, che
risulta superiore al 20 per cento e ancora
maggiore qualora, invece di far riferimento ai
dati di bilancio, si utilizzino i valori di
mercato.
·
Nel 2000 il rendimento medio dei fondi pensione
negoziali che hanno conferito in gestione le
risorse, calcolato come variazione
dellindice di capitalizzazione
aggregato, è risultato pari al 3,6 %, al
netto di tutti gli oneri gravanti sui
fondi. Il rendimento è risultato
sostanzialmente in linea con la performance media
dei benchmark presi a riferimento nei
singoli mandati di gestione, pure calcolata
come indice aggregato. Anche
landamento della performance nel
corso dellanno è risultato in linea con
quello dei benchmark, coerentemente
con quanto previsto nelle convezioni di gestione,
che non consentono ai gestori di discostarsi
troppo dai rispettivi benchmark. Si
noti tuttavia che se, come appare in realtà più
corretto, il confronto viene effettuato a partire
dai rendimenti al lordo degli oneri di gestione
(finanziaria e amministrativa) gravanti sul
fondo, la performance dei fondi
negoziali è risultata in media più elevata di
circa 0,5 punti percentuali rispetto a quella dei
benchmark.
·
Il rendimento medio netto dei fondi pensione
aperti è risultato pari nellanno trascorso
al 2,9 per cento. Il valore è la
risultante di unelevata dispersione dei
dati dei singoli comparti, in parte
riferibile alle diverse specializzazioni (il
rendimento medio dei comparti obbligazionari è
risultato pari al 5,9%, quello dei bilanciati
pari al 4,5% e quello degli azionari pari allo
0,7 %) , ma in parte più rilevante
attribuibile alle diverse scelte gestionali anche
a parità di specializzazione: considerando
i soli comparti che superavano già
allinizio dellanno il miliardo di
attivo, il campo di variazione dei
rendimenti conseguiti si estende dal
13 al -11 per cento. Ampia è
anche la dispersione della volatilità del valore
della quota.
·
I fondi negoziali nel 2000 hanno registrato
una performance media in linea con
il rendimento del TFR. I fondi pensione
aperti, che invece nel 2000 hanno fatto
registrare un rendimento medio di poco inferiore
rispetto al TFR, con riferimento al biennio
1999-2000 hanno invece sopravanzato il TFR in
modo rilevante, facendo registrare nel complesso
un rendimento medio annuo nellordine dei 13
punti percentuali.
Indice
delle tavole
Tav.
1 I fondi pensione in
Italia: dati di sintesi
Tav.
2 Fondi pensione
negoziali: iscritti, bacino dei potenziali
iscritti e tassi di adesione
Tav.
3 Fondi pensione
negoziali. Situazione alla fine del 2000. Dati
relativi ai singoli fondi.
Tav.
8 Fondi pensione
negoziali e aperti: distribuzione degli iscritti
per area geografica e confronto con
loccupazione dipendente e indipendente
Tav.
9 Fondi pensione
aperti: struttura del mercato
Tav.
10 Fondi pensione aperti:
specializzazione dei comparti e
distribuzione degli iscritti per età
Tav.
11 Fondi pensione negoziali:
aliquote di contribuzione contrattuali
Tav.
12 Fondi pensione negoziali e
aperti: contributi e ANDP medi per iscritto
Tav.
13 Fondi pensione negoziali:
composizione delle risorse in gestione
Tav.
14 Fondi pensione aperti:
composizione dellattivo netto
destinato alle prestazioni
Tav.
15 Fondi pensione negoziali e
aperti: rendimenti medi
Tav.
16 Fondi pensione negoziali e
aperti: rendimenti e volatilità
Tav.
17 Fondi pensione negoziali:
andamento della gestione finanziaria e confronto
con i benchmark
Tav.
18 Fondi pensione preesistenti:
dati di sintesi
Tav.
19 Fondi pensione preesistenti:
iscritti, contributi, pensionati e prestazioni
per tipologia di fondo
Tav.
20 Fondi pensione preesistenti:
dati patrimoniali per tipologia di fondo e
composizione percentuale delle attività
Tav.
21 Stima della rendita
pensionistica in alcuni casi tipo
|