4-8-99 Secondo viaggio a Kraguievac.
Lunedì 26 luglio si è effettuato il II° viaggio alla Zastava da parte di una delegazione del Comitato a sostegno del popolo jugoslavo.
Dopo l'invio dei primi fondi raccolti, questo viaggio aveva lo scopo di far pervenire il primo carico di aiuti richiesti dalla Croce Rossa di Kraguievac.
Oltre alla delegazione è infatti partito un TIR carico di medicinali (raccolti in tutta Italia) e 5 tonnellate di riso e pasta.
Nell'incontro con la Croce Rossa ci è stata rinnovata la richiesta di ogni genere di aiuto.
In quei giorni si è tenuta alla Zastava una assemblea organizzata dalla Cgil Lombardia che ha visto la partecipazione dei dirigenti sindacati di diverse città jugoslave e alcuni sindacalisti italiani, belgi (erano attesi tedeschi e danesi). Noi naturalmente, visti gli organizzatori, eravamo stati tagliati fuori da questa iniziativa ma abbiamo comunque partecipato alla riunione. Nel porgere i saluti ai presenti il presidente dell'assemblea ha espresso il proprio particolare ringraziamento ai Cobas presenti, citando gli aiuti in denaro già inviati ai lavoratori Zastava dal nostro comitato. Nell'intervento che un nostro rappresentante ha fatto, abbiamo sottolineato che contro la giustificazione dei bombardamenti data dalla Cgil noi non ci siamo limitati a chiedere inutilmente uno sciopero generale mai effettuato, come ha fatto la minoranza interna alle confederazioni, ma, come organizzazioni sindacali di base extra confederali, lo abbiamo effettivamente promosso, portando migliaia di lavoratori in piazza. Abbiamo poi ricordato che da noi è partita la proposta di costruire una solidarietà con gli operai della Zastava, proposta che si poi concretizzata con una prima raccolta di fondi e si e allargata anche agli aiuti concordati alla Croce Rossa di Kraguievac. Con la produzione della videocassetta e con altre iniziative che metteremo in campo ci siamo impegnati a continuare.
Anche se la nostra fattiva presenza sul fronte delle iniziative per gli operai della Zastava e per la popolazione di Kraguievac è debitamente occultata dagli organi di stampa nostrani (vedi Il Manifesto) essa è ben visibile ai lavoratori e alla gente del posto. Al di là delle meschinità di chi ha esportato anche in una situazione cosi drammatica la scelta politica di non volerci comunque tra i piedi, siamo soddisfatti di aver provocato in ogni caso un certo interessamento nei confronti delle pesanti difficoltà materiali in cui si trovano i lavoratori jugoslavi grazie ai criminali bombardamenti Nato.
Che, senza la nostra provocazione, non siamo certi che ci sarebbe stato.
E in fondo, è la cosa che oggi ci interessa di più.
Se, come dice L.Campetti sul Manifesto del 3.8.99, i lavoratori jugoslavi hanno chiesto di essere aiutati ma " di non pretendere da loro di trasferire a Belgrado i modelli classici del capitalismo e le regole del Fondo Monetario Internazionale" avranno purtroppo tempo per rendersi conto anche loro che gli interlocutori confederali a cui hanno avanzato questa richiesta sono inidonei a garantirgliela. Anzi.
( breve nota a cura del Comitato di sostegno al popolo juogoslavo)