INDICE EDIZIONI | Mercoledì 27 Giugno 2001 |
CRISTIANO TARSIA
I disoccupati si barricano all’interno del Duomo,
ridiventato trincea nella lotta per il lavoro. In cento, di più se si considera
che si danno i turni per rimanere giorno e notte, da ieri sono tornati a
occupare la Cattedrale di Napoli.
A manifestare questa volta gli iscritti al
Coordinamento di Lotta per il Lavoro di Napoli e Provincia e quelli agli
Eurodisoccupati napoletani, il movimento a cui apparteneva Giovanni Pelliccio,
il disoccupato morto suicida agli inizi di giugno dopo essersi dato fuoco. Due
liste che annoverano quasi 4mila iscritti.
Fuori la chiesa un cordone delle
forze dell’ordine che hanno circondato l’edificio, isolandolo. E momenti di
tensione si sono registrati nel pomeriggio, quando nella zona sono stati fatti
affluire altri poliziotti e carabinieri per tenere la situazione sotto
controllo. Anche se alla fine non si sono registrati incidenti.
La protesta
è iniziata ieri mattina, alle 8.30. È continuata per tutta la giornata, così
come, annunciano i disoccupati, continuerà ancora oggi e ad oltranza, sinché
«non ci saranno risposte concrete dalle istituzioni».
Oggetto della
protesta, il bando emesso dalla Regione Campania concernente 3015 posti nei
corsi di formazione, per 49 miliardi di lire di finanziamenti, che saranno
avviati dopo l’estate, per i quali le due liste reclamano una corsia
preferenziale. I disoccupati inoltre chiedono, per lasciare il Duomo, di aprire
un tavolo di trattative con Regione e Governo o, quantomeno, un incontro con
Bassolino.
I portavoce dei due movimenti hanno incontrato nella mattinata,
nella sede dell’arcivescovado, monsignor Vincenzo Pelvi, ausiliare del cardinale
Michele Giordano, ieri fuori città. L’alto prelato ha promesso un suo impegno
per favorire un incontro tra le parti e nel pomeriggio ha chiamato l’assessore
regionale al lavoro e formazione Adriana Buffardi per una mediazione.
E la
stessa Buffardi sulla questione dei corsi di formazione ieri mattina ha scritto
al ministro del Welfare Roberto Maroni e al sottosegretario al Lavoro Pasquale
Viespoli chiedendo un incontro.
«Gli avvenimenti degli ultimi giorni -
allerta la Buffardi - segnalano ancora una volta il forte disagio sociale
presente nell’area metropolitana di Napoli. La realtà della disoccupazione si
sta scaricando sulle attività di formazione ordinaria che la Regione Campania
sta realizzando».
La Buffardi nella lettera a Maroni e Viespoli si sofferma
anche sui corsi di formazione in questione, considerati anche inadeguati
dall’assessore. «Le stesse attività formative che la Regione Campania sta
avviando in questi giorni e rivolte ai disoccupati di lunga durata, e che tra
l’altro impegnano, in parte, risorse trasferite dal Ministero del Lavoro, sono
solo una risposta del tutto parziale rispetto a una esigenza molto più grande e
rischiano di diventare uno strumento improprio di sostegno al reddito».
La
Buffardi chiede a Maroni e Viespoli «un incontro a breve per esaminare la
situazione e consentire a Governo e Regione Campania di definire un percorso di
iniziativa comune».