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Mercoledì 13 Giugno 2001
I sindacati si mobilitano , la proprietà
espone i punti del piano di rilancio
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Otto ore di sciopero
alla Bemberg
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A Gozzano in corteo
contro 250 licenziamenti
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Marcello
Giordani GOZZANO I 750 dipendenti della Bemberg domani
scioperano contro il rischio di 250 licenziamenti. La
decisione è della Federazione Unitaria Chimici di Cgil Cisl
Uil dopo le assemblee. Lo sciopero, di otto ore in tutti i
reparti compresi i cicli continui, s’inizierà alle sei di
domani e terminerà alla stessa ora di venerdì. In concomitanza
si terrà una manifestazione con corteo. Le motivazioni
sono precisate da un comunicato della rsu dello stabilimento
di via Beltrami: «Tutti in azienda hanno potuto vedere le
iniziative di modernizzazione dei processi produttivi con
investimenti consistenti che hanno ridotto i posti di lavoro e
peggiorato la quantità e qualità del filo prodotto. Gli
effetti negativi generati da scelte amministrative e tecniche
sbagliate sono ora sotto gli occhi di tutti e a pagarne gli
effetti più gravosi sono stati e sono i lavoratori: oltre
settecento con le loro famiglie vivono l’angoscia di un futuro
incerto».I rappresentanti sindacali sottolineano che negli
ultimi mesi hanno «sollecitato il consiglio di amministrazione
a presentare un piano di rilancio delle produzioni e hanno
richiesto agli azionisti il ripristino del capitale sociale.
Finora inutilmente». A suscitare allarme fra i lavoratori è
stata soprattutto una dichiarazione del presidente e
amministratore delegato, Adelmo Brustia, che ha annunciato la
ristrutturazione dell’azienda con possibile ridimensionamento
dell’organico: dagli attuali 754 dipendenti a 500.
L’affermazione che ha innescato la protesta dei segretari
provinciali della Fulc, Maurizio Bertona, Silvano Birolo e
Roberto Vittorio. Hanno chiesto alla società di chiarire il
piano. Brustia, nelle ultime settimane, ha precisato: nel
luglio scorso la società ha acquistato per 40 miliardi una
nuova linea produttiva nel settore poliammidico ma
l’investimento si è rivelato inutile perchè il mercato
specifico è saturo; la Bemberg dovrà necessariamente ridurre
l’organico e cercare partner per restare competitiva; la
società ha un importante accordo con la multinazionale
giapponese Asahi Kasei, primo passo per il rilancio. Il primo
giugno il consiglio di amministrazione ha nel frattempo
nominato vicepresidente della società l’ingegner Alberto
Lanza, già direttore generale e attuale presidente di Pms,
consociata Bemberg nella produzione di filo
spiralato.
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