CITTADELLA PIAZZOLA |
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Licenziato un operaio, sciopero a
oltranza Paralizzata l'Arneg di Marsango: «E' invalido,
riassumetelo»
Gabriele Poletto
CAMPO SAN MARTINO. Scatta «un licenziamento alla Arneg» (nella
foto), parte «lo sciopero a oltranza» dei dipendenti. «Venerdì hanno
lasciato a casa B.C., un operaio di mezza età invalido al 50%. Sostengono
che avrebbe superato il monte ore di malattia - denuncia il segretario
provinciale di Rifondazione Paolo Benvegnù, spiegando che lui e i 450
dipendenti l'hanno saputo solo ieri mattina dall'interessato - Lo sciopero
durerà fino a quando non verrà riassunto». E' la prima delle 4
condizioni «messe in chiaro dai dipendenti, riuniti da ieri in assemblea
permanente, per riprendere i turni» nella sede centrale di Marsango,
capofila di altri 16 stabilimenti in tutto il mondo dove si producono
banconi frigoriferi. «A metà marzo il collega, che ha da tempo problemi
personali e di salute, era andato a chiedere il conteggio delle ore di
malattia - spiega Roberto Zantomasi, uno dei leader operai dell'Arneg -
Gli hanno detto che aveva ancora diritto a 90 giorni. Ma da allora ne sono
passati 60, senza che nel frattempo godesse di altre aspettative: i conti
non tornano. E a noi dipendenti, adesso, non interessa più se i calcoli
sono stati fatti correttamente rispetto al contratto dei metalmeccanici:
vogliamo venga ridato il posto a un uomo che secondo l'azienda non avrebbe
più nemmeno il diritto di lavorare e di ammalarsi». La seconda condizione,
prosegue Zantomasi, è «il pagamento delle ore di sciopero nel mese
corrente, cioè come effettivamente lavorate: non siamo certo stati noi a
creare questo problema». La terza richiesta, precisa ancora, è «l'apertura
delle trattative per il contratto integrativo con la ripresa dei turni
normali: la piattoforma ormai l'abbiamo presentata da 8 giorni, ma in
direzione nessuno si è ancora degnato di tirarla fuori dal cassetto».
Quarto e ultimo punto, chiarisce Zantomasi, «l'allontanamento del
direttore del personale, che riteniamo responsabile di questa situazione e
di un clima di tensione ormai insostenibile». Oggi, seconda giornata di
assemblea permanente. Mentre «da ieri - ricorda Zantomasi - sono ancora
nel piazzale 5 container che per ora non intendiamo caricare».
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