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Padova, martedì 22 maggio 2001, S. Rita da Cascia

CITTADELLA PIAZZOLA

Licenziato un operaio, sciopero a oltranza
Paralizzata l'Arneg di Marsango: «E' invalido, riassumetelo»

Gabriele Poletto

CAMPO SAN MARTINO. Scatta «un licenziamento alla Arneg» (nella foto), parte «lo sciopero a oltranza» dei dipendenti. «Venerdì hanno lasciato a casa B.C., un operaio di mezza età invalido al 50%. Sostengono che avrebbe superato il monte ore di malattia - denuncia il segretario provinciale di Rifondazione Paolo Benvegnù, spiegando che lui e i 450 dipendenti l'hanno saputo solo ieri mattina dall'interessato - Lo sciopero durerà fino a quando non verrà riassunto».
E' la prima delle 4 condizioni «messe in chiaro dai dipendenti, riuniti da ieri in assemblea permanente, per riprendere i turni» nella sede centrale di Marsango, capofila di altri 16 stabilimenti in tutto il mondo dove si producono banconi frigoriferi. «A metà marzo il collega, che ha da tempo problemi personali e di salute, era andato a chiedere il conteggio delle ore di malattia - spiega Roberto Zantomasi, uno dei leader operai dell'Arneg - Gli hanno detto che aveva ancora diritto a 90 giorni. Ma da allora ne sono passati 60, senza che nel frattempo godesse di altre aspettative: i conti non tornano. E a noi dipendenti, adesso, non interessa più se i calcoli sono stati fatti correttamente rispetto al contratto dei metalmeccanici: vogliamo venga ridato il posto a un uomo che secondo l'azienda non avrebbe più nemmeno il diritto di lavorare e di ammalarsi». La seconda condizione, prosegue Zantomasi, è «il pagamento delle ore di sciopero nel mese corrente, cioè come effettivamente lavorate: non siamo certo stati noi a creare questo problema». La terza richiesta, precisa ancora, è «l'apertura delle trattative per il contratto integrativo con la ripresa dei turni normali: la piattoforma ormai l'abbiamo presentata da 8 giorni, ma in direzione nessuno si è ancora degnato di tirarla fuori dal cassetto». Quarto e ultimo punto, chiarisce Zantomasi, «l'allontanamento del direttore del personale, che riteniamo responsabile di questa situazione e di un clima di tensione ormai insostenibile». Oggi, seconda giornata di assemblea permanente. Mentre «da ieri - ricorda Zantomasi - sono ancora nel piazzale 5 container che per ora non intendiamo caricare».