26 Giu 2001 04:50
 
  
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Licenziata perché deve essere operata


CITTA' DI CASTELLO — Licenziata perchè doveva sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico. E' questa, in sostanza, l'accusa e l'incredibile vicenda umana di una giovane tifernate di 28 anni, G.R., che da poco più di due mesi era stata assunta a tempo indeterminato da un'azienda serigrafica situata nella zona industriale nord di Città di Castello. Nei giorni scorsi, come racconta la ragazza «ho comunicato al mio datore di lavoro che mi sarei dovuta assentare per qualche giorno a causa di una delicata operazione. Per tutta risposta — aggiunge amareggiata — mi sono sentita rispondere che il lavoro in questo periodo mancava e quindi non sarebbe stata necessaria, nel futuro, la mia presenza. Subito dopo mi hanno dato... il benservito utilizzando un foglio da me sottoscritto all'atto dell'assunzione, una sorta di dimissioni in bianco». Ma è legittimo tutto ciò? Alcuni sindacalisti ribadiscono che uno dei problemi che riguardano i rapporti di dipendenza sono proprio le «dimissioni in bianco» con le quali gli aspiranti lavoratori vengono praticamente ricattati all'atto dell'assunzione. Una firma «vincolante», dunque, illegale a tutti gli effetti con la quale si sfrutta lo stato di bisogno di chi cerca occupazione. «Il problema esiste — afferma il responsabile comprensoriale della Cisl Mauro Cagnoni — ma non è il solo. Dobbiamo infatti fare spesso i conti con il lavoro nero, con le norme di sicurezza all'interno degli ambienti lavorative che in molti casi non sono presenti. Insomma, soprattutto nelle piccole aziende, dobbiamo vigilare affinchè le maestranze siano continuamente tutelate da questa forma di sfruttamento che, ripeto, non è comunque l'unica minaccia».
Intanto la giovane ragazza è rimasta senza occupazione. «Azioni legali? Per ora lascio perdere — dice sconsolata — appena mi riprenderò dall'intervento chirurgico al quale sono stata sottoposta vorrà dire che mi attiverò nuovamente alla ricerca di un lavoro stavolta stabile e senza titolari che, in queste circostanze, fanno i furbi utilizzando la nostra necessità di non poter fare a meno dello stipendio mensile».

di Fabrizio Paladino


 

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