INCIDENTI LAVORO: OMS E ILO,OGNI ANNO OLTRE UN MILIONE MORTI

(ANSA) - GINEVRA, 9 GIUGNO 1999 - Le malattie professionali e gli incidenti sul lavoro provocano ogni anno 1.100.000 morti in tutto il mondo e l'Organizzazione mondiale per la sanita' (Oms), insieme con l'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), ha lanciato oggi un appello ai governi per migliorare le condizioni di lavoro di 2,5 miliardi di occupati.
L'appello e' stato lanciato a Helsinki, in Finlandia, dove l'Oms ha cominciato oggi la Conferenza internazionale della salute sul lavoro, e a Ginevra, dove l'Ilo ha in corso la Conferenza internazionale del lavoro fino al 17 giugno.
Secondo le cifre fornite dalle due organizzazioni, ogni anno gli incidenti sul lavoro sono 250 milioni in tutto il mondo e provocano 300 mila morti oltre a un gran numero d'invalidita' lavorative totali o parziali.
Contemporaneamente, ogni anno, ci sono 160 milioni di nuovi casi di malattie professionali, in particolare respiratorie, cardio-vascolari, tumori, lesioni auditive e ossee, problemi riproduttivi, disturbi mentali e neurologici.
Il totale dei decessi legati al lavoro (1.100.000) - avverte l'Oms - eguaglia quello delle morti per malaria, ''ma ha costi umani, sociali ed economici altissimi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove vive il 75 per cento della popolazione attiva mondiale'', ma ''solo il 5-10 per cento ha accesso a sistemi di medicina del lavoro adeguati''.

La situazione - secondo Oms e Ilo - e' destinata a peggiorare non solo perche' le cifre attuali ''sono sottostimate'' (in America Latina, solo l'1-4 per cento delle malattie professionali entra nelle statistiche sanitarie), ma perche' i paesi industrializzati ''tendono sempre piu' a trasferire attivita' industriali nei paesi in via di sviluppo''.
''Ma questi paesi - ha detto Richard Elmer, responsabile Oms di medicina del lavoro - non dispongono delle infrastrutture idonee a proteggere la loro popolazione, attiva o inattiva, dai rischi fisici, chimici, biologici, psicosociali o ergonomici''.
Quindi, ha proseguito Elmer, ''l'aumento dell'occupazione, che oggi puo' apparire come una 'benedizione', potra' condurre a un degrado considerevole della salute dei lavoratori''.
I costi delle malattie professionali e degli incidenti sul lavoro, secondo Oms e Ilo, assorbono il 4 per cento del prodotto interno lordo mondiale. Per esempio: nel '92, negli Stati Uniti, il costo e' stato di 171 miliardi di dollari (piu' di quelli di aids, tumori e cardiopatie messi assieme); mentre nell'Unione europea sono state versati ai lavoratori malati o incidentati 27 miliardi di Uce di indennita'. In Gran Bretagna, per il '94, la stima dei costi e' sui 12 miliardi di sterline.
''Percio' - hanno concluso Oms e Ilo - migliorare le condizioni di lavoro e la prevenzione va visto non come un costo, ma come un investimento giudizioso''. (ANSA).

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