Il Manifesto 17-4-99

TERMINI IMERESE NELLO STABILIMENTO FIAT

Muore un operaio, altri due in fin di vita

U n operaio morto, due in fin di vita. E intorno il solito balletto di giustificazioni e il solito scaricare le responsabilità. Un incidente sul lavoro tragico che, avvenuto mercoledì sera nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, si è appreso solo l'indomani. Vittime tre operai addetti a servizi di manutenzione. Stavano controllando una condotta all'interno della quale scorre acqua a 140 gradi. "Un lavoro di routine compiuto da tre operai esperti" spiegano dall'ufficio stampa della Fiat. Ma l'imprevisto ha avuto il sopravvento. Una fuoriuscita improvvisa di calore ha investito gli operai. Giuseppe Di Caro di 41 anni, Giuseppe Ventimiglia di 54 anni, Ferdinando Parrinello di 43 anni, non hanno fatto in tempo a scansarsi. E' scattato subito l'allarme. I soccorsi sarebbero arrivati tempestivamente, e immediato sarebbe stato anche il ricovero al centro ustioni dell'ospedale Civico di Palermo. Qui i sanitari avrebbero riscontrato ustioni di primo e secondo grado in tutti e tre i ricoverati, e qui è morto, ieri, Giuseppe Di Caro. Per gli altri due operai i sanitari mantengono la prognosi riservata. Sull'episodio sono già state aperte un'inchiesta della magistratura ed un'indagine dell'ispettorato provinciale del lavoro. Si tende a stabilire l'esatta dinamica dell'incidente. "E' già partito il balletto delle responsabilità - commenta amaro e sarcastico il segretario regionale della Uil, Carmelo Barbagallo, che alla Fiat di Termini Imerese ha lavorato come operaio alla catena di montaggio -. La verità è che si vuole mascherare un problema fondamentale: la legge 626 (sugli infortuni sul lavoro ndr) non è ancora entrata nella cultura degli imprenditori". (Ri. Ca.)