PARIGI - Nei prossimi
venti anni l'inalazione delle fibre d'amianto farà tra
50mila e 100mila morti. E’ allarme rosso in Francia:
mentre si moltiplicano le condanne alle imprese e le
denunce da parte di operai contaminati, uno studio afferma che le
vittime sono destinate ad aumentare vertiginosamente.
Errori ingiustificabili, e quindi non scusabili. La
sentenza sulle negligenze di vertici aziendali nell’uso
dell’amianto è ormai senza appello, una colpa pagata da
migliaia di lavoratori esposti per
lunghi anni alle inalazioni del metallo cancerogeno.
La giustizia francese ha confermato, per due casi
emblematici, che i malati per l’amianto hanno diritto ad
essere rimborsati. La recente ricerca sul campo, appena pubblicata,
rivela che più di un quarto dei dipendenti francesi che
hanno lasciato il posto di lavoro tra il 1994 e il 1996
sono stati esposti all’amianto e che quindi è probabile
che i nuovi
casi di malattie
si moltiplicheranno nei
prossimi mesi
fino al 2030. Le cifre sono spaventose : 50 mila, nella
peggiore delle ipotesi 100 mila persone potrebbero
morire nei prossimi vent’anni a causa di differenti
patologie legate ad inalazioni di fibre
all’amianto.
Le patologie da
amianto. La malattia più diffusa provocata dal
metallo è il tumore alla pleura. Nella maggior parte
dei casi le vittime sono uomini, che
hanno lavorato per lunghi anni nei cantieri, soprattutto
navali, e industriali. Le donne colpite, il 20 per cento dei casi, sono
invece in maggioranza dipendenti del settore tessile, e
avevano a che fare direttamente con tessuti che erano a
base di amianto. Tra
le altre gravi malattie provocate dal metallo c’è il
tumore ai polmoni. Secondo il professor Marcel Goldberg,
epidemiologo « in Francia i casi di questo tipo di
cancro sono meno numerosi. Attualmente tra il 5 e il 15%
dei malati di tumore ai polmoni sono causati
dall’amianto ».
I processi fanno tremare la
Francia. Al momento tra 2 mila e 3 mila
lavoratori, tutte vittime del micidiale metallo, hanno inziato la
procedura giudiziaria contro i propri datori di lavoro,
al fine di ottenere i rimborsi. Numerosi i processi in
corso. A Brest sotto accusa è la direzione delle
costruzioni navali DCN per la malattia di 18 dipendenti.
A Marsiglia invece i vertici delle
ferrovie SNCF sono stati obbligati al versamento di 300
mila franchi per la malattia di un ferroviere in
pensione e per la morte di due suoi colleghi deceduti
per cancro alla pleura. Altre decine di processi si
svolgono tra Grenoble, Lille e Toulouse. Ma un passo
fondamentale per le vittime dell’amianto, da anni in
lotta per denunciare la gravità della
negligenza, è stato il pronunciamento
della Corte d’appello di Parigi, che ha riconosciuto
l’indennizzo per i lavoratori della facoltà
universitaria di Jussieu. « Il danno subito- recita la sentenza- è
un’infrazione all’art. R 622 del codice penale che
reprime chi attenta all’integrità altrui per imprudenza,
negligenza, inattenzione. » Un errore senza
giustificazioni.
(22 GIUGNO 2001, ORE
19,30) |