Home Page
Indietro Versione PDF Avanti Cerca
Archivio Dicci la tua
31 maggio 2001 PROV. DI CAGLIARI Pagina 22
  
Sarroch.
La tragedia di Roberto Cuccu: inchiesta sulle responsabilità di quindici dirigenti
Quella morte sul ponteggio
Indagati i vertici della Saras e delle imprese d’appalto

Sarroch Quindici indagati per la morte di Roberto Cuccu, l’operaio di Pula dipendente di una ditta d’appalto ucciso, il 5 dicembre del 1998, da un violento getto di vapore fuoriuscito da una tubazione mentre, sopra un’impalcatura, era impegnato in alcuni interventi di manutenzione degli impianti della Saras. Il poveretto, investito dal getto d’acqua bollente e ustionato in tutto il corpo, era precipitato da un’altezza di 15 metri finendo nel piazzale della centrale termoelettrica della raffineria.
Per quella tragedia sono stati sottoposti ad indagine da parte del pubblico ministero Paolo Piana, il dirigente della società “Riva e Mariani” (una delle ditte d’appalto impegnata all’interno della Saras), Lorenzo Borsini; Marco Mazzucco (anch’egli dirigente della società), il datore di lavoro Roberto Raineri e l’ingegnere Albino Brentan, entrambi dirigenti della “Ms-Isolamenti”, l’impresa consorziata con la Riva e Mariani di cui l’operaio di Pula era dipendente. Sono accusati di «non aver adeguatamente informato i lavoratori dipendenti dei rischi specifici cui erano sottoposti, di non aver cooperato con la committente all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi correlati ai lavori da eseguire in appalto e comunque di non aver richiesto alla Saras le necessarie informazioni per comprendere la natura dei pericoli». E ancora per non aver attuato le misure di sicurezza previste per legge.
Sempre della Riva e Mariani e della Ms-Isolamenti, indagati anche i geometri Enrico Santu (capo cantiere) e Edoardo Pulvirenti (capo cantiere).
Il 19 settembre dovranno presentarsi davanti al Gup Giovanni Lavena anche Paolo Piccaluga (direttore dello stabilimento della Saras di Sarroch), Alberto Ferri (vice direttore), Francesco Marini (capo servizio manutenzione), Carlo Vinci (responsabile settore manutenzione), Enrico Murru (capo servizio impianti), Giulio Mureddu (responsabile settore conversione della centrale termoelettrica). Dovranno difendersi dalle accuse di «non aver adeguatamente monitorato la qualità, le caratteristiche e comunque l’idoneità della tubazione a sopportare la pressione a cui era stata destinata».
La rottura del tubo, per il pm Piana, fu dovuta infatti alla corrosione interna che lo rese inidoneo resistere a tali livelli di pressione interna. I dirigenti della Saras dovranno inoltre rispondere delle accuse di non aver informato i lavoratori dei rischi legati a quel tipo di operazioni e di non aver coordinato e cooperato con le imprese esecutrici degli interventi. Sono infine indagati infine altri tre dirigenti della raffineria di Sarroch, Umberto Iacomoni (responsabile del servizio manutenzione della Saras), Mario Castello (responsabile della Cte), Benvenuto Sanna (delegato competente).
Tutti i quindici indagati sono accusati di «aver fatto eseguire agli operai il lavoro di “scoibentazione e individuazione della perdita” e comunque la manutenzione e la verifica della tubazione che poi si ruppe, senza fermare l’impianto nel quale circolava acqua ad una temperatura fra gli 80 e i 160 gradi e ad una pressione di 80 atmosfere».
Roberto Cuccu, 39 anni, sposato con due figli, era stato investito in pieno dal getto di vapore mentre si trovava su un ponteggio alto una quindicina di metri. Un grave incidente dovuto all’improvvisa rottura di una tubazione che ha permesso all’acqua bollente di schizzare all’esterno mentre l’operaio era a pochi passi di distanza. Caduto al suolo con il corpo terribilmente ustionato, il poveretto era stato immediatamente soccorso dai compagni di lavoro che avevano però potuto far ben poco. Roberto Cuccu era ormai morto.

A. Pi.


Inserisci il commento

Preghiamo i nostri lettori di firmare i commenti indicando
nome, cognome e indirizzo di posta elettronica.
Possiamo - su richiesta - omettere le generalità di chi scrive.
La segretezza dei dati è comunque tutelata a norma di legge.
La redazione non pubblicherà commenti anonimi.