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La vittima, un albanese, è stata intrappolata dalla piattaforma messa in moto per errore

Operaio strangolato in fabbrica dal montacarichi

OSSAGO LODIGIANO - Un nuovo incidente mortale sul lavoro si è verificato ieri, poco dopo le 16.30, nel cortile del caseificio «Stella Bianca» di Ossago. Mirtag Harrun, un operaio albanese di 24 anni, dipendente di una cooperativa di facchinaggio, stava accatastando alcuni bancali di legno con un carrello elevatore. Aveva già iniziato a sollevarne alcuni, quando si è interrotto per controllare come procedeva l’operazione. Per farlo ha sporto la testa dalla cabina del muletto, ma ha premuto innavvertitamente il pulsante che aziona l’elevatore. La piattaforma del carrello si è così messa in moto verso l’alto, ha colpito violentemente l’operaio e gli ha spezzato il collo. I colleghi sono intervenuti immediatamente, ma per l’immigrato non c’era ormai più niente da fare.
Harrun, in possesso di regolare permesso di soggiorno, in Italia da un paio di anni, abitava a Crema e lavorava per una cooperativa di servizi di Palazzo Pignano, in provincia di Cremona.
Quello di Ossago Lodigiano allunga la lista degli infortuni sul lavoro in Lombardia. Sempre ieri un operaio di Olginate (Lecco), Marco Citterio, 38 anni, è morto schiacciato da un muletto, mentre un operaio di Dubino (Sondrio) è rimasto folgorato mentre lavorava attorno a un traliccio dell’energia elettrica. Nei giorni scorsi altri due lavoratori avevano perso la vita per incidenti avvenuti in due aziende chimiche.
L’11 giugno all’ospedale di Genova era morto Floro Sergi, 50 anni, di San Giuliano Milanese, uno dei tre tecnici rimasti colpiti dall’esplosione verificatasi il 22 maggio alla Uquifa di Agrate Brianza. Venerdì, invece, era deceduto Massimiliano Lamberti, 32 anni, di Legnano per ustioni riportate in un incidente nella fabbrica Clarint di Origgio (Varese).


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