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Indagini dei carabinieri sulle misure di
sicurezza. L’azienda: rispettate tutte le
norme
Operaio straziato da una
macchina
Incidente mortale alla Rhodia di Ceriano,
inutili i soccorsi dei colleghi di
lavoro
CERIANO LAGHETTO - È morto dissanguato dopo che il braccio
gli era rimasto impigliato negli ingranaggi di una macchina
trafilatrice. Quando i compagni di lavoro di R. T., 41 anni,
di Saronno, sposato e padre di due bambini, sono riusciti a
spegnere il macchinario, l’operaio non era più cosciente. I
soccorsi sono stati tempestivi, ma all’arrivo dell’ambulanza
della Croce Verde di Milano era già morto. Nel tentativo di
salvarlo un collega della vittima è rimasto ferito alla mano:
l’uomo è stato trasportato in ospedale di Garbagnate dalla
Croce rossa di Solaro. L’incidente è avvenuto ieri, intorno
alle 15.15, nei capannoni della Rhodia Engineering Plastics
Srl, una «joint venture» francese della Rhone Poulenc
specializzata nella lavorazione di resine per la produzione di
materie plastiche. Aperta 15 anni fa sull’ex area Snia, dà
lavoro a 300 operai. R. T. stava lavorando nel reparto di
trafilatura dell’azienda e, secondo le testimonianze raccolte
dai carabinieri della compagnia di Desio, una manica della sua
camicia è stata agganciata da un ingranaggio. L’operaio ha
urlato chiedendo aiuto ai colleghi che hanno subito tentato di
liberarlo. Purtroppo è stato tutto inutile: un’emorragia
inarrestabile ha ucciso l’uomo pochi secondi, davanti agli
occhi dei compagni di reparto. Per estrarre il corpo senza
vita dell’uomo è stato necessario l’intervento dei vigili del
fuoco. Sull’incidente i carabinieri hanno aperto
un’indagine sul rispetto delle misure di sicurezza. In tarda
serata la dirigenza dell’azienda ha emesso un comunicato in
cui, oltre ad esprimere le condoglianze alla famiglia della
vittima, si sostiene che «la società da sempre dedica ogni
sforzo alla tutela ed alla sicurezza dei propri dipendenti».
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Simona Elli |
Metropoli
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© Corriere della
Sera
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