Articolo GAZZETTA DI PARMA
L'uomo, che abitava a Cogolonchio, armeggiava accanto al mezzo per attaccare l'aratro |
Muore schiacciato dal trattore |
Angelo Dotti, un agricoltore di 52 anni, travolto in cortile |
Tragedia sulle colline ieri sera al tramonto. Un
agricoltore di 52 anni, Angelo Dotti, è morto schiacciato fra il
trattore e l'aratro, nel cortile della sua abitazione a Cogolonchio, al
civico 57.
E' stato l'anziano padre del contadino a fare la terribile scoperta. Per cause ancora in via di accertamento da parte dei carabinieri accorsi sul posto _ l'agricoltore probabilmente stava cercando di effettuare una manovra per attaccare l'aratro al motore _ l'uomo è rimasto intrappolato fra il trattore e l'aratro. Il padre ha raccontato di avere sentito il motore del mezzo agricolo che continuava a girare a vuoto. L'anziano si è preoccupato ed è uscito nel cortile per vedere cosa stesse succedendo. Poi la terribile scoperta. L'anziano ha iniziato ad urlare disperato; anche la moglie e la madre dell'agricoltore sono uscite fuori per cercare di soccorrerlo. Ma purtroppo hanno assistito impotenti alla tragedia. Sono scattati subito i soccorsi. Sul posto sono arrivati il velivolo del 118 di Parma soccorso, un'ambulanza della Pubblica Assistenza e i vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo ormai senza vita dell'agricoltore. Il medico rianimatore, giunto sul posto, non ha potuto fare altro che constatare il decesso per i gravissimi politraumi riportati dall'uomo nello schiacciamento fra i due mezzi agricoli. Il contadino è morto sul colpo. La notizia dell'improvvisa disgrazia si è sparsa subito in tutta la campagna fidentina, dove ha destato profondo cordoglio e viva impressione. Angelo Dotti era figura molto conosciuta e stimata a Fidenza. Da sempre svolgeva il mestiere del coltivatore diretto nella frazione fidentina di Cogolonchio, dove abitava con la famiglia. Dai genitori aveva ereditato la passione per la campagna, che non aveva mai voluto abbandonare per trasferirsi in città. E anche ieri si era dedicato ai suoi campi, dove aveva svolto alcuni lavori. All'imbrunire aveva acceso il trattore e stava per attaccargli l'aratro, quando è capitata la tragedia. In tanti ieri, quando hanno saputo che Dotti se n'era andato così, all'improvviso, non volevano credere che lui, così esperto e sempre attento, avesse potuto fare quella orribile fine. Gli anziani genitori ieri sera non riuscivano a darsi pace. Non volevano credere che il loro Angelo se ne fosse andato per sempre. Chi conosceva questo agricoltore lo descrive come un uomo di vecchio stampo, legato ai valori della famiglia e alle tradizioni contadine. Per lui i riti della campagna, scanditi dall'alternarsi delle stagioni, erano sacri. Il mondo contadino ha perso un prezioso punto di riferimento. Angelo Dotti, quando era libero dai lavori dei campi, faceva volentieri una puntatina in città, dove si ritrovava con i tanti amici che contava, al Baren bar di via Malpeli, per la consueta partita a carte. Era rispettoso con tutti, cordiale e simpatico. Oltre ai genitori, ha lasciato la moglie e tre figli. La salma è stata composta nella camera mortuaria della città. La data dei funerali non è ancora stata resa nota. Molto probabilmente la salma verrà sottoposta ad autopsia. Intanto i mezzi agricoli sono stati posti sotto sequestro. I carabinieri stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica dell'infortunio, per capire cosa non abbia funzionato. Anche i tecnici della Medicina del lavoro dell'Ausl sono giunti sul luogo dell'incidente. Tanti agricoltori ieri sera si sono recati a casa di Dotti, per portare la loro solidarietà alla moglie, ai figli, ai genitori. La casa di Cogolonchio sino a tarda sera è stata meta di un continuo pellegrinaggio. |